Capitolo 3

9.3K 316 38
                                    

Maggy
Anche lui qui.
Il tenente.
Ma mi sembra chiaro, lui sembra essere il braccio destro di mio padre qui dentro.
<Accomodati>, mi sorride mio padre indicandomi la sedia che si trova davanti la scrivania e di fianco il colonnello che ancora non si è voltato per vedere chi fosse alla porta.
Sembra proprio che non gliene freghi.
Cammino a passi decisi e prendo posto.
Giro lo sguardo verso il tenente e lui guarda davanti a sé, non si scompone di una virgola.
<Cosa voleva dirmi?>, chiedo a mio padre che intanto sta scrivendo delle cose.
<Inizierai domani il tuo lavoro qui>, mi comunica sollevando lo sguardo.
<Davvero?>, chiedo felice.
<Si, ma mi raccomando..>, mi avverte ancora lui con sguardo severo.
<Colonnello>, esordisce il tenente.
<Mi dica Thomas>, risponde mio padre posando la penna che aveva in mano e congiungendo le mani tra di loro.
<Non credo che la signorina sia pronta per uscire di qui>, dice il tenente alzandosi per poi prendere la cartellina che mio padre gli ha dato.
Ancora con questa storia?
Pensavo che l'avessimo superata, più o meno.
<Sono pronta invece>, replico stizzita dal suo tono e dal suo comportamento.
<Maggy..>, mi richiama mio padre in tono quasi di rimprovero.
<In realtà ti ho assegnata qui in infermeria, insieme ad Ally>, mi informa lui.
Ally deve essere l'altra infermiera.
Ciò vuol dire che non uscirò dalla base.
Ma io volevo vedere il mondo qui fuori.
<Papà..>, dico quasi in una supplica.
<Colonnello..senta, io sono venuta qui per rendermi utile, per scoprire il mondo qui fuori>, affermo alzandomi dalla sedia e poggiando le mani sulla scrivania.
<Crede che qui sia tipo una caccia al tesoro? Vuole scoprire il mondo..faccia un viaggio piuttosto>, dice il tenente iniziando a sfogliare quella cartellina senza nemmeno guardarmi quando mi parla.
<Voglio rendermi utile, ma non voglio essere rinchiusa qui dentro>, sbotto indicando il posto in cui mi trovo.
<Maggy, ti renderai utile anche qui dentro. Domani ci sarà il giro di visite e mi servi qui, alla base>, mi spiega mio padre. Ma io so che è solo una scusa per non farmi uscire.
<Prima o poi escono tutti per qualche giro di ispezione>, continua lui rassegnato da quella cosa.
So che mi vuole bene, e so che fa tutto questo per proteggermi, ma io sono qui per aiutare. E per aiutare, non intendo solo i militari che vivono qui.
<Va bene, sarà bello lo stesso>, affermo sorridendo.
<Buon riposo tenente..Maggy>, dice mio padre congedandoci.
Esco prima dal suo ufficio, seguita dal tenente che non toglie gli occhi da quella maledetta cartellina.
<Signorina..>, mi chiama lui quando ormai ero quasi uscita dalla sezione Uffici.
<Mi dica>, rispondo voltandomi.
<Si vuole rendere utile?>, domanda quasi come una sfida ed io annuisco.
<Bene, mi faccia una fotocopia di ogni pagina di questa cartella>, mi spiega allungando la mano con la cartella verso di me.
Lo guardo negli occhi e poi guardo la cartellina e penso a quanto si possa sentire più potente di altri.
Ritorno nei suoi occhi e non vedo niente.
<Non è questo il mio lavoro qui, non sono la segretaria di nessuno. E poi mi sembra che lei abbia tutte le capacità di fare queste fotocopie da solo>.
Sputo acida queste parole e vado via.

Non torno nel mio alloggio, ma mi siedo su un piccolo muretto che dà sul campo di allenamento.
Sono le 19:07.
Ci sono ancora un sacco di militari che corrono, ma non sono gli stessi di questa mattina.
Tra i tanti riconosco Noah.
Lo vedo con i pantaloni mimetici ed una canottiera bianca. È molto diverso dal fratello: lui ride e scherza con gli altri colleghi, si spingono..si comporta da ragazzo della sua età anche qui dentro. Anche in un posto come questo. Ma ho anche visto la sua professionalità quando siamo atterrati qui.

 Ma ho anche visto la sua professionalità quando siamo atterrati qui

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Un pezzo di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora