Maggy
"I documenti li avrà solo se li firma qui".È questo il messaggio che ricevo da Thomas e al quale non rispondo.
Non può permettersi di ascoltare le mie conversazioni private con Noah e poi aspettarsi che io non mi arrabbi.
Non può pretendere di avere tutto quello che vuole solo con uno schiocco di dita.
E non può nemmeno pretendere che tutti siano lì sempre pronti a dire di sì a qualsiasi sua domanda o ordine.
I documenti può inviarmeli tramite e-mail.
Sarebbe tutto più facile e meno complicato.
Ho deciso che non voglio tornare in quel posto.
Non voglio rivedere ogni giorno quel posto che mi ha tolto l'unica cosa di cui non potrei mai fare a meno, i bambini.
Fin da quando ero piccola, ho sempre immaginato come sarebbe stato avere dei figli, dei piccoli me che avrebbero migliorato le giornate.
Ho sempre immaginato come sarebbe stato tornare a casa dopo una giornata di lavoro e vederli giocare, sorridere, e perché no anche litigare.
Nei negozi, mi recavo sempre nel reparto dei bebè; è sempre stato come un istinto che mi guidava in quella direzione. E ho un debole per i bambini.
Per me sono la cosa più bella del mondo.
Vedere come dall'amore di due persone, nascano altre persone che ti ameranno ancora di più.
E tu li amerai anche.
E li difenderai.
Perché sono la cosa più preziosa per te.
Ed è anche una delle poche cose che la vita mi ha negato.<Tesoro>, mi chiama mia mamma mentre cerco di seguire un film alla tv. Ma la mia testa è altrove.
<Dimmi mamma>, rispondo guardandola.
I capelli sono legati in una coda mentre i vestiti sono quelli di una donna pronta a passare una sana serata in famiglia.
<Hai già fatto domanda in qualche ospedale?>, mi domanda sedendosi vicino a me e prendendo dal tavolino di fronte la ciotola di pop corno che ho preparato prima.
<Ci penserò domani mattina, oggi ho avuto molte cose per la testa>, rispondo prendendo una manciata di pop corn.
Alla tv tramettono per la centesima volta "Bravetown". E ogni volta che lo vedo, mi piace più delle volte scorse.
<Puoi prenderti anche un periodo di pausa, una settimana o un mese per rimettere a posto le idee>, mi consiglia la donna accanto alzando leggermente il volume della tv.
<Sarebbe peggio mamma e poi...non è morto nessuno. Ho solo ricevuto una brutta notizia>, mugugno con la bocca piena.
Se solo non fosse la notizia più brutta della mia vita.
<Non devi fingere con me, ti ho sentito piangere tante volte oggi...era il tuo sogno nel cassetto quello di avere dei figli>, afferma lei facendomi sollevare lo sguardo verso il suo.
<Passerà mamma...ho il mio lavoro, la mia famiglia. Sono fortunata già così>, dico convinta.
Per curare le ferite basta solo del tempo, basta solo saperlo affrontare, basta solo prendersi cura di sé.
<Credi che sia una buona idea lasciare la base?>, mi domanda poi come per essere sicura della decisione presa.
<Si mamma, non ho le forze per tornare in quel posto>, rispondo sbloccando il telefono fermo ancora su quel misero messaggio.
Io non voglio più tornare alla base e lui cosa fa? Ovviamente mi dice che se voglio il trasferimento devo firmarli lì.Mi alzo dal divano ed uscendo dal salotto, mi dirigo nel piccolo giardino. Mi siedo sulla dondola e con i piedi mi aiuto a dondolare.
Pigio sulla piccola icona a forma di cellulare e avvio la chiamata.
<Pronto>, dice con voce fredda e distaccata.
<Ho letto il suo messaggio e...e non credo che sia una buona idea venire fin lì solo per una firma>, spiego subito prima che la conversazione slitti verso un'altra direzione.
<Le fa così schifo qui da non poter venire per un giorno?>, mi domanda stizzito.
<Lo sa perché non voglio metterci piede>, replico continuando a dondolarmi.
<Venga qui, deve solo firmarli perché sono già pronti>, continua lui ignorando la mia richiesta come tutte le altre.
<Può mandarmeli tramite e-mail>, cerco di convincerlo come meglio posso.
<Perfetto, allora...>, dice lui ma un rumore di sottofondo lo fa tacere.
<Che diavolo ci fa lei qui? Se ne vada>, sbraita lui e sono costretta ad allontanare il telefono dall'orecchio.
<Mi scusi, ho sbagliato stanza>, si scusa una voce.
La voce di una donna.
<Merda...vuole andarsene o no? Sarei potuto essere nudo cazzo>, continua Thomas ed io ascolto curiosa la conversazione tra i due.
Lei deve essere la nuova infermiera di cui mi ha parlato Noah.
<Beh, se vuole...>, replica lei facendo intendere che se lo sarebbe portato a letto volentieri.
Alzo gli occhi al cielo e faccio una smorfia.
Gatta morta.
<Chiuda quella porta maledizione, devo cambiarmi e stia tranquilla...se ne andrà presto da qui>, la ammonisce lui con tono di voce superiore.
E per una volta sono felice che sia stato così freddo.
Un momento.
Deve cambiarsi.
Quindi adesso è mezzo nudo?
<Signorina...?>, mi chiama lui.
<Ci sono>, affermo stendendomi sulla dondola.
<La aspetto allora>, afferma prima di chiudere la chiamata.
Poggio il telefono sul petto e continuo a stringerlo nelle mani.
Thomas era mezzo nudo ed io stavo parlando con lui al telefono.
Ricapitoliamo: stavo parlando con Thomas che nel frattempo era mezzo nudo.
Sono accaldata.
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Un pezzo di noi
RomanceCosa succede quando un'anima forte e determinata ne incontra un'altra dura e avvolta dal dolore? Cosa succede quando due occhi si incontrano e decidono di seguirsi per sempre? Quando i sentimenti entrano in gioco in un posto dove essi fanno solo pa...