Capitolo 4

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Maggy
Ore 04:45
La sveglia suona ed io sono sveglia già da un po'. Sono nel letto a pancia sopra che fisso la piccola finestra che dà sul soffitto e il cielo inizia a colorarsi dei colori dell'alba. Non ho mai visto l'alba dal vivo. Non sono mai stata una ragazza che ama stare in piedi fino a tardi per poi ritrovarsi al mattino ancora sveglia.
Devo essere in infermeria per le sei, ma io ho intenzione di andare prima per assicurarmi che tutto sia pronto per le visite di questa mattina.
Ally ieri sera, prima di salutarci, mi ha detto che verranno gran parte dei militari questa mattina e che di lavoro ce ne sarà abbastanza.
Ed io sono entusiasta, ma anche un po' nervosa. Voglio dare un'ottima impressione, voglio far capire che so quello che faccio. E soprattutto, voglio far capire che questo posto, qui dentro, me lo sono guadagnato.
Sposto il lenzuolo che copre il mio corpo e poggio i piedi per terra.
Sposto lo sguardo sul comodino e vedo che il mio album è ancora aperto e che quegli occhi sembrano che mi stiano fissando. Sbuffo e chiudo l'album.
Non so perché ieri li abbia disegnati, ma ho sempre pensato che disegnassi qualsiasi cosa mi colpisse.
Mi stiracchio e poi vado verso il piccolo bagno: lavo i denti, la faccia e resto qualche secondo e guardarmi allo specchio. I grandi occhi scuri contornati da ciglia folte e lunghe, le labbra carnose e rosee e lo sguardo..quello è cambiato negli anni. Adesso è più felice, più sereno. Questa sono io.
Metto la divisa che stringo sui fianchi e poi lego i capelli in uno chignon non perfetto.
Qualche ciuffo svolazza qui e là senza un movimento definito. Infilo le scarpe nere e poi apro la porta della mia camera ed esco fuori.
Lungo i corridoi degli alloggi c'è un silenzio quasi tombale, non credo che qualcuno sia già sveglio. So che i militari hanno la sveglia alle 05:15 mentre le infermiere alle 06:00.
Guardo l'orologio che porto al polso e vedo che le lancette segnano le 05:10.
Esco dagli alloggi e la luce chiara del mattino mi costringe a chiudere per un attimo gli occhi.
Chiudo la porta alle mie spalle e vado verso l'entrata della base. Alzando lo sguardo, noto alcuni militari che stanno nelle posizioni di veduta. Vado in mensa e sono felice di vedere il tavolo del buffet quasi pronto.
Prendo una tazza di latte caldo con dei cereali.
Mi siedo ad un tavolo qualsiasi e mi meraviglio di quanto questa sala sia grande. Ed è così silenziosa adesso, un paradiso praticamente.
Dopo quindici minuti mi dirigo verso l'infermeria. La porta è aperta ed entro senza nessuna difficoltà. Accendo le luci e non potete comprendere la felicità di essere qui.
Amo il mio lavoro e non penso che sarei capace di fare altro.
Inizio a contare le siringhe che Priscilla ha preparato per questa mattina e mi sembra che ci siano tutte. Lei oggi non sarà qui, uscirà dalla base.
Vado alla scrivania e dopo essermi seduta ed aver acceso il computer, inizio a preparare le cartelle cliniche dei militari che faranno la visita oggi.
<Buongiorno>.
Una voce dall'altra parte della stanza mi fa bloccare.
Alzo lo sguardo e vedo all'entrata il tenente.
<Buongiorno>, sussurro sorpresa.
Non dice più niente, ma resta lì appoggiato alla porta come se fosse in attesa di qualcosa.
<Posso fare qualcosa per lei?>, domando gentilmente mantenendo lo sguardo sullo schermo del computer.
<No, niente>, risponde.
Chiude la porta e va nel suo ufficio.
Che strano.
Strano che non abbia detto qualcosa di spiacevole nei miei confronti.
È tutto un mistero con lui.
Tra i tanti nomi di oggi, leggo quello di Noah, di Will e del tenente. Speriamo che tutti e tre tocchino ad Ally.
O forse no. Forse parlare con Noah non sarebbe poi così male.

<Già qui?>, chiede Ally entrando nell'infermeria.
<Si, volevo che fosse tutto pronto per oggi>, spiego alzandomi e vedendo già i primi militari entrare.
<Uno per ognuno?>, domanda ancora lei mettendo i guanti sterili.
<Penso che si possa fare>, rispondo sorridendo.

Le visite procedono molto velocemente, e devo dire che qui sono tutti molto gentili e disponibili.
Ogni tanto il mio sguardo cade sulla porta che sta di fronte la vetrata in vetro dell'entrata qui in sala.
La porta dell'ufficio del tenente.
Da questa mattina si è chiuso lì dentro e non credo che sia uscito.
Ally ha visitato Will e vedevo i due parlare molto intensamente. Lei era leggermente fredda e scostante nei suoi confronti; lui, invece, sembrava che volesse farle capire qualcosa con lo sguardo.

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