Giorno 4 in casa Brown
Maggy
02:24
Mi siedo sul letto e tolgo le scarpe. Finalmente un po' di sollievo.
La serata è andata a farsi benedire nel momento in cui sono tornata dentro. Dopo aver mandato il tenente a quel paese sono rientrata. L'antipasto era appena arrivato e non vi nego che l'appetito che avevo prima di arrivare non c'era più.
Mi si era chiuso lo stomaco. Per tutta la serata avrò mangiato si e no cinque bocconi.
Non ho ascoltato per niente le conversazioni che gli altri tenevano a tavola, avevo la testa da un'altra parte. Precisamente alla persona che avevo davanti e che non faceva altro che guardarmi, non faceva altro che lanciarmi occhiate di sfuggita ma che io coglievo senza farmi notare. A volte Noah ha cercato di parlarmi e mi ha chiesto più volte come stessi, ed ho sempre detto che stavo bene e che non si doveva preoccupare per me.
Al taglio della torta lì al locale, mi sono alzata e sono andata fuori.
Kayty è venuta a parlarmi e a dirmi di non stare troppo a pensare alle parole di quel ragazzo che usa ogni occasione per offendermi. Ma come facevo a non pensarci se ce l'avevo davanti? Se ad ogni momento in cui la testa non pensava ritornavano le sue parole?
Non c'è bisogno di dire che al ritorno non sono andata in macchina con lui ma con Jenny ed Owen. In tutto questo casino non ho dato nemmeno il regalo a Noah. Mi alzo dal letto e prendo la scatolina che avevo messo nel cassetto dell'armadio e mi dirigo verso la sua camera.<Avanti>, dice la sua voce dopo aver bussato.
<Sono io>, affermo entrando e chiudendo la porta alle mie spalle.
<Tutto bene?>, mi chiede sbottonandosi la camicia.
<Si, ti ho portato il tuo regalo>, rispondo tendendo verso di lui la scatolina nera opaca.
<Oh me ne ero dimenticato>, sussurra sorpreso.
La afferra e la apre con velocità.
<Spero che ti piaccia>, dico alzando le spalle.
<È bellissimo Maggy>, dice abbracciandomi.
È un semplice braccialetto in cuoio con una targhetta in argento su cui può far incidere quello che vuole.
<Mi fa piacere che ti piaccia>, continuo sedendomi sul suo letto stando attenta a non rompere il vestito. Si, ancora non l'ho tolto.
<Ci farò incidere il tuo nome sopra>, afferma conservandolo nel cassetto del suo comodino.
<Non ti sembra esagerato?>, chiedo ridendo.
<No, ti voglio bene Maggy>, mi rivela sedendosi anche lui sul letto.
<Anche io Noah, ti voglio tanto bene>, sussurro sorridendo. Si stende e mette le mani dietro la testa.
<L'hai visto?>, mi domanda riferendosi a suo fratello.
<No e non so nemmeno se dargli il regalo a questo punto>, rispondo giocando con un angolo del vestito.
<È stato uno stronzo questa sera>, commenta lui come se già non lo sapessi.
<Non fa niente..se insultare me lo fa stare bene..>, dico quasi arrendendomi al fatto che essere trattata da lui così sia la normalità. Ma non lo è.
<Non pensare che quello che ha detto sia vero>, continua lui mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<Sono stata adottata>, sputo d'un fiato.
Sollevo lo sguardo in quello del mio amico e lo vedo sorpreso.
<I miei genitori biologici mi hanno abbandonata>, continuo volendo raccontare a lui la mia storia.
<Quindi il colonnello..>, dice lui dopo aver collegato tutto.
<Si, è mio padre adottivo. Sua moglie non può avere figli e..>, concludo lasciando intendere che alla fine quei due sposi hanno scelto me come loro figlia.
<Wow..in realtà avevo notato zero somiglianze tra di voi>, mi spiega lui.
<Già..>, dico sussurrando.
<Li hai più visti?>, mi chiede riferendosi ai miei genitori biologici.
<No, e non voglio vederli. Nemmeno sapere come stanno, cosa fanno..>, dico alzandomi dal letto.
<Sei una donna forte, e non credere a quello che dicono le persone per buttarti giù ok?>, dice lui alzandosi anche.
<Non mi butto giù, promesso>, rispondo ridendo.
Vado verso la porta e poggio la mano sulla maniglia.
<La sua stanza?>, domando aprendo la porta.
<Ultima stanza a destra, non entrare però>, mi avverte sorridendo a 32 denti.
<Sbaglio o sei felice?>, domando alzando un sopracciglio.
<Non sbagli, forza vai. Ricorda: non entrare Maggy>, mi ripete.
Ok, non entro.
Chiudo la porta alle mie spalle e scendo sotto nella dependance per prendere il suo regalo. So che sono una stupida in questo momento e che dopo le sue parole l'unica cosa da fare è lanciargli un tacco in fronte, ma non posso tenerlo con me e poi l'ho preso per lui.
Prendo la scatola vicino l'entrata della dependance e la apro, tutto tranquillo.
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Un pezzo di noi
RomanceCosa succede quando un'anima forte e determinata ne incontra un'altra dura e avvolta dal dolore? Cosa succede quando due occhi si incontrano e decidono di seguirsi per sempre? Quando i sentimenti entrano in gioco in un posto dove essi fanno solo pa...