Capitolo 46

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Maggy
La mattina arriva prima di quanto pensassi.
Apro gli occhi e mi guardo attorno cercando di capire se quello che è successo ieri sera fosse uno scherzo.
Tutto vero.
Sorrido istintivamente e mi porto una mano sulla faccia.
Il mio petto è completamente coperto da quello di Thomas che mi stringe con entrambe le braccia.
La sua testa "ricciolosa" è posata poco sopra il mio seno e dal respiro calmo capisco che sta ancora dormendo.
Le nostre gambe sono una sopra l'altra, quasi a creare un intreccio e non potrei desiderare di meglio.

La sveglia ancora non ha suonato, quindi credo che sarà presto. Posso godermelo ancora un pochino.
Con la mano sinistra cerco di togliergli dalla fronte qualche ricciolo e sento come mugugna e mi stringe più forte.

Il mio telefono squilla.
Giro la testa verso il comodino, a destra e cerco di afferrarlo con le mani.
Mamma.

<Mamma>, sussurro cercando di non svegliare nessuno.
Noah e Kayty dormono beati nel letto di fianco a questo e credo che siano tornati solo poche ore fa.
<Puoi dirmi dove hai passato la notte?>, domanda urlando dall'altra parte del telefono.
Cerco di sfilarmi il corpo di Thomas ancora dormiente da sopra il mio e poi vado verso la vetrata.
La apro ed esco sul balcone.
<Da un amico>, rispondo semplicemente.
Il sole brilla in cielo e la città ha iniziato già a mettersi in moto, anche se credo che non abbia dormito per niente.
<Un amico...tipo quel ragazzo che ha bussato alla porta di casa due sere fa?>, domanda lei.
Già so che nella sua mente sono pronte qualche serie tv, qualche fanpage...
<Tipo lui, esatto>, dico ridendo.
Mi volto verso la camera e vedo che Thomas sta ancora dormendo stringendo a sé il cuscino.
Non c'è cosa più dolce.
<Hai preso un giorno libero?>, mi domanda ancora mentre guardo l'orario.
Tra qualche ora devo essere in ospedale.
<No, ma domani penso che lo farò...devo andare a trovare Connor>, le spiego poggiando la mano libera sulla ringhiera e dondolandomi leggermente.
<Ah già, l'avevo quasi dimenticato>, continua lei e in sottofondo sento qualcuno che la chiama.
<Tesoro adesso devo andare, ci sentiamo più tardi>, mi avvisa prima di chiudere la chiamata.
Connor è l'unico pensiero che adesso mi passa per la testa. Voglio vederlo. Sapere come sta. Se gli manco. Se mi vuole ancora bene o se si è dimenticato di me.

<Piccola>, sussurro prendendo in braccio la piccola palla di pelo che arriva alle mie caviglie.
Coco arriva sempre nei momenti perfetti.
Ricordo ancora la prima volta che l'ho vista; me ne sono innamorata.
E sapevo che regalandola a Thomas avrebbe avuto tanto amore ed affetto. Sapevo che era la scelta giusta.
<Sei un amore>, dico ridendo quando inizia a leccarmi il mento.
<Ma buongiorno>.
Una voce calda e rauca arriva prima al cuore e poi alle orecchie. Vengo avvolta dal plaid della scorsa notte e poggiata ad un petto caldo.
<Giorno>, rispondo voltandomi tanto quanto basta per guardare il ragazzo alle mie spalle. Gli occhi piccoli ed assonnati e le forme del cuscino su tutta la faccia.
<Tutto bene?>, mi chiede mentre poggio Coco a terra e mi volto completamente verso di lui.
<Si, solo mia mamma che era preoccupata>, rispondo guardandolo mentre si stropiccia l'occhio sinistro.
<Come hai dormito?>, domanda poggiando la testa sulla mia spalla.
<Bene, tu?>, chiedo a mia volta poggiandomi alla ringhiera con le spalle e accarezzandogli la nuca.
<Benissimo Maggy>, risponde poggiandomi le mani sui fianchi.
<Di solito non dormi molto, vero?>, chiedo inspirando il profumo di "lui".
<Mh mh...non dormivo così bene da un po'>, afferma il ragazzo lasciandomi un bacio sulla spalla prima di alzare il viso.
<Sei ancora più bella appena sveglia>, dice.
Quando dice queste cose non so perché non sorride.
Non so perché non lo fa mai.
A volte mi sembra che non sia felice.
O forse sono solo mie paranoie.
Mie impressioni.
<Perché vai nel tuo mondo a volte?>, domanda poggiandomi una mano sulla guancia.
Incrocio i suoi occhi e mi scruta.
<Tu sei felice?>, chiedo nella speranza che mi dica di sì.
<Perché questa domanda?>, ribatte lui corrugando le sopracciglia.
<Ritorniamo al gioco del "rispondiamo con altre domande"...?>, dico sorridendo.
<Sono felice>, afferma deciso.
<E allora perché mi sembra che non sia così?>, continuo con le mie paranoie.
Poggia le mani ai lati del mio corpo, sulla ringhiera, e mi intrappola.
<So a cosa stai pensando. Se sono troppo serio...mi dispiace>, mi spiega lui guardandomi fisso negli occhi.
<Se...Se non sorrido non vuol dire che non sia felice; un sorriso non fa la felicità>, conclude mantenendo il suo solito atteggiamento da duro.
Annuisco e lo abbraccio.
<Adesso dovrei andare a casa, tra qualche ora inizio a lavorare e vorrei fare una doccia>, dico beandomi delle sue mani sulla mia schiena.
<Ti accompagno>, sentenzia.
Dall'interno della stanza vedo che Noah si è già svegliato e sbadiglia seduto ancora sul letto.
<No, guiderò piano>, lo rassicuro sorridendo.
Mi stacco dal suo abbraccio e vado verso la camera.
Lui mi segue.
So che a volte vorrebbe che io facessi quello che dice, ma sono una persona indipendente.
<Buongiorno Maggy>, mugugna Noah stropicciandosi gli occhi.
È proprio identico al fratello.
<Giorno>, sussurro piano per non svegliare Kayty che sta ancora dormendo coperta completamente dalla coperta.
<Non sapevo che avresti dormito qui>, continua facendomi l'occhiolino e guardando poi il fratello che inizia a sbuffare.
<Thomas mi ha invitata e...ed eccomi qui>, rispondo allargando le braccia.
<Ed eccoti qui>, ripete il ragazzo con uno strano sorriso in viso.
Prendo i vestiti di ieri e mi dirigo verso il bagno sotto lo sguardo di Thomas che non mi lascia mai andare.

<Allora io vado>, sussurro tornando dai ragazzi.
<Sei sicura che non vuoi che ti accompagni?>, mi domanda di nuovo Thomas.
<Sicurissima>, affermo decisa.
<Guida piano ok? Ci vediamo prima di partire>.
Noah viene a darmi un bacio ed io rimango interdetta sul posto con gli occhi fissi su Thomas che mi indica la porta.
Lo seguo e chiudo la porta.
Il corridoio è deserto.
<Quando ve ne andrete?>, domando subito.
<Domani pomeriggio>, risponde lui poggiandosi con le spalle alla porta ed incrocia i piedi.
<Di già?>, domando triste.
So che ha il lavoro e che non lo lascerebbe mai, ma pensavo che almeno una settimana sarebbe rimasto.
<Si, alla base hanno bisogno di noi e...>, dice lui spiegandomi la situazione.
<Tranquillo, non mi devi spiegazioni>, lo rassicuro.
So come funziona in quel posto e so che non dipende da lui.
<Maggy...>, mi chiama lui avvicinandomi al suo corpo.
Stringo nelle mani la sua maglietta e già sento come se mi stesse per lasciare. Già mi manca, eppure è qui davanti a me.
<Questa sera rimani qui di nuovo?>, mi domanda.
<Ah...puoi venire a casa mia se vuoi, mia mamma non ci sarà per lavoro>, spiego guardando la sua maglietta che viene intrecciata e stropicciata dalle mie dita.
<Va bene, penso che si possa fare>, conferma lui dandomi un bacio sulla fronte.
Chiudo gli occhi e mi alzo sulle punte.
<Adesso devo andare>, sussurro ad un millimetro dal suo viso.
Guardo le sue labbra e poi i suoi occhi.
<A che ora posso venire?>, domanda avvolgendo un braccio intorno alla mia vita.
<Per le otto>, rispondo.
I suoi occhi si spostano sulle mie labbra e so che lo vuole anche lui.
Lo bacio.
Porto una mano sul suo collo e le mie labbra si posano sulle sue.
Come se già fosse pronto, accoglie la mia lingua nella sua bocca e la sua si fa spazio nella mia.
Mi stringe così forte che potrei anche sciogliermi.
Si stacca dalla porta e con ancora le nostre bocche affamate di noi, si sposta verso il muro opposto. Adesso sono io con le spalle al muro.
Poggia le mani sul mio viso e continua a baciarmi con passione, con desiderio, con voglia.
Le mie mani che si perdono nei suoi capelli e i miei respiri che si perdono nelle sue labbra.
Mi allontano il tanto che basta per riprendere fiato.
Respiro affannato e labbra arrossate, ecco cosa contorna questo corridoio.
<Devo...>, sussurro col respiro mozzato.
<Guida piano>, mi avverte prima di lasciarmi un bacio a stampo e lasciarmi andare via.

Thomas
La guardo andare via, giù per le scale e rientro in camera.
<Allora?>, domanda Noah mentre sbuca dal bagno con lo spazzolino tra i denti.
<Allora cosa?>, chiedo andando a sedermi sul letto.
<La stringevi come se dovesse andarsene da un momento all'altro>, mi spiega lui tornando in bagno.
<Non ho mai dormito così bene, Noah>, ammetto andando in bagno per sciacquarmi la faccia.
<Eh ci credo fratellino, avresti dovuto vedervi>, continua lui sorridendo.
<Non sa perché torniamo alla base così presto vero?>, chiede lui poggiando le mani sul lavello.
Scuoto la testa.
Come glielo dico che tornando lì potrebbe esserci la possibilità di non tornare più qui da lei?
<Devi dirle la verità, potrebbe farlo il padre e non prenderla bene>, mi avverte lui saggiamente.
<E cosa le dico? Sai Maggy abbiamo deciso di entrare nel covo di quei bastardi. Ah sai un'altra cosa? Potremmo non rivederci più>, replico alzando leggermente la voce.
Mi passo una mano nei capelli e sbuffo.
<Non in questo modo, ma dovresti farlo>, mi ripete.
Non voglio perderla proprio adesso che l'ho trovata.
L'ho trovata e non voglio farmela scappare.
<Glielo dirò questa sera>, mugugno con l'umore totalmente diverso da quello di poco fa.
<Uscite?>, chiede lui seguendomi verso il balcone.
<Vado a casa sua>, rispondo coprendomi con il plaid che ormai ha il suo profumo.
<Ti presenta la madre?>, continua lui ridendo.
<Smettila idiota>, lo riprendo serio.
<Puoi sorridere qualche volta?>, chiede voltandosi verso di me.
<Ho detto di smetterla Noah>, ripeto.
Torno dentro e afferro il telefono che lampeggia.

"Devo parlarti".
Mi scrive lei.

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