Ovvero, Rebecca, come mai sto avendo dei flashback di guerra?
Elementare, mio caro lettore: se hai già letto 2451, ti stai per trovare davanti alla sua versione migliorata, scritta non solo (spero) in maniera decente, ma anche più ampia e con una maggiore compattezza. Se invece è la prima volta che capiti sul mio profilo, forse i flashback sono dovuti ad antichi traumi nati da racconti di fantascienza – anche se spero di no, altrimenti cosa ci fai qui?
Detto ciò, benvenuti o bentornati.
State per avventurarvi tra le righe di una delle storie a cui tengo di più in assoluto, in quanto penso sia stata la prima a insegnarmi che forse qualcosa di buono lo so fare pure io, difetti e ingenuità a parte. Gli esuli delle stelle, infatti, ha una genesi abbastanza lunga e intricata, visto che nell'intento originale doveva essere solo una piccola one shot da far concorrere in un contest del forum di efp – e di cui ho iniziato a scrivere le prime righe al cellulare durante uno dei lunghi viaggi in treno dell'interrail fatto come viaggio post-maturità.
Eppure, un certo numero di anni più tardi – a cui non penso con esattezza, pena dei picchi di depressione e domande esistenziali del tipo "Ma cosa stai facendo esattamente della tua vita?" – la storia è ancora qui, Roy e gli altri sono ancora qui, io stessa sono ancora qui a cercare di dargli un nuovo spessore e a innamorarmi di questi disastri di cui ho scritto a lungo e con cui ho litigato non poche volte. Non so quanto sia intelligente rimanere attaccata per così tanto tempo a un singolo progetto – anche se il record temo lo deterrà per sempre Hydrus –, ma dopo una recensione relativa alla precedente versione mi sono resa conto che non aveva senso mettere da parte la penna virtuale e definirsi soddisfatti.
Insomma, non sono certo Stephen King, ma devo almeno proporvi la versione migliore a cui posso ambire con le mie sole forze, no?
Da qui, quindi, l'idea di riscrivere e di soffrire per l'ennesima volta davanti alla carrellata di angst che permea la storia fin dalle prime righe, in cui Roy si diverte a raccontare che fin da piccolo aveva paura del buio...
Partire da capo su tutto non è stato semplice, ma mi ha fatto scoprire alcuni aspetti del mio modo di scrivere a cui non avrei mai pensato e che ora fanno parte della metodica con cui mi approccio alla stesura di una storia. C'è sempre qualcosa da imparare, quindi, ed è stato bello notarlo anche in un progetto come questo.
Spero avrete voglia di farmi compagnia nel corso di questo nuovo (o vecchio?) viaggio. Sarà un mezzo rollercoaster emozionale, ma dovrebbe valerne la pena.
Per concludere, qualche aspetto più tecnico.
Gli aggiornamenti, come ormai è mio solito, saranno il lunedì sera ogni settimana, visto che tanto la storia è già completa offline. Inizierò a postarla con continuità dal 5 ottobre – nella speranza di aver capito cosa fare della mia vita e con l'università per quella data – e penso dovrei tirare avanti fino a Marzo o Aprile circa.
Inutile a dirsi che ogni commento è sempre graditissimo! Anche se sono (molto) lenta a rispondere, li leggo sempre subito e mi migliorano di tanto l'umore.
Riguardo poi la copertina, le miracolose mani che hanno permesso di rendere sensate le mie idee bislacche sono ancora una volta quelle di Skadegladje. Rimani la mia salvatrice in fatto di grafica, sappilo 💜
Infine, piccola nota per i vecchi lettori di 2451: la prima parte della storia segue gli avvenimenti della versione che avete già letto, escluso un piccolo capitolo aggiuntivo. Ci vorrà un po' prima di arrivare alle novità vere e proprie, ma spero non sia d'intralcio.
Detto questo, quindi, non mi resta che augurarvi buona lettura!
Rebecca
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Gli esuli delle stelle
Science FictionAnno 2451: la Terra è sull'orlo del collasso. Le città sono nascoste da una cortina di fumo perenne, nonché sovraffollate da anime senza alcuno scopo, mentre nelle campagne colpite dalla siccità ancora si prova a sostenere un mondo privo di speranza...