Essere il capo auror, al contempo insegnante di difesa contro le arti oscure e capocasa Grifondoro non era un gioco da ragazzi; por fortuna quello sarebbe stato il primo e ultimo anno come insegnante, di certo li piaceva insegnare difesa contro le arti oscure, ma combinare il lavoro da capo auror con quello da insegnante era abbastanza complicato nonostante avesse ormai consolidato il proprio ritmo giornaliero.
Le lezioni erano solo al mattino e per fortuna non doveva presentarsi in sala grande durante i pasti come tutti gli altri insegnanti; poi subito dopo le lezioni mattutine tornava a casa dalla sua famiglia per il pranzo e dopo andava al dipartimento auror dove divideva il suo lavoro in quello d'ufficio e quello pratico in cui insegnava ai nuovi apprendisti auror o andava in missione.
Con tutto quell' insegnamento aveva capito il motivo per cui Severus aveva sempre denominato i suoi alunni teste di legno e di certo non poteva smentire, se gli apprendisti auror erano delle gran teste di legno non riusciva nemmeno a pensare ai suoi studenti di Hogwarts, che li veniva un forte mal di testa.
Una voce lo ridestò dai suoi pensieri che cercavano di fermarsi sempre di più su cose futili come il suo lavoro e non sulla conversazione avvenuta pochi minuti prima nella cucina della sua casa.
Mentre camminavano nei corridoi verso la torre di Grifondoro, Severus spiegava ad Harry che due tra le sue teste di legno la notte precedente si erano introdotti nella foresta proibita e che se non ci fosse stato Hagrid probabilmente i centauri li avrebbero fatti fuori, poiché si erano introdotti nel loro territorio.
Dato che i due malcapitati erano due primini, aveva avuto il gran cuore di lasciar scegliere a lui la loro punizione.
Nonostante tutti pensassero che Severus Piton sarebbe stato scorretto verso gli alunni della scuola, in realtà si era rivelato un ottimo preside, imparziale verso gli alunni e non aveva apportato grandi cambiamenti nella scuola; soprattutto sotto la guida di Minerva McGranitt ex-preside di Hogwarts ed attuale insegnante di trasfigurazione; aveva deciso di lasciare il posto di preside ad un 'insegnante giovane e in forma' parole sue, così si era arrivati alla scelta di Severus Piton, il temuto insegnante di pozioni e poi successivamente di difese contro le arti oscure dopo la nomina di Horace Lumacorno.
Minerva si era voluta levare dalle spalle il peso della casata di Grifondoro, nonostante ne fosse molto orgogliosa gli anni passavano e lei si stancava sempre di più e doversi occupare di un'intera casata era molto difficile.
Purtroppo quell'anno il professore di pozioni si era sentito poco bene e perciò aveva dovuto lasciare all'improvviso la cattedra di pozioni che venne immediatamente presa da Severus, ma purtroppo non poteva gestire la carica di preside più due diverse materie di insegnamento e perciò la sua unica ancora di salvezza era stato il più giovane capo auror del secolo, nonché suo protetto Harry Potter.
Inizialmente Harry aveva fatto un po' di storie, ma poi si era lasciato convincere che sarebbe stato solo per un anno.
Quella settimana le lezioni erano state sospese e molti alunni avevano deciso di ritornare a casa dai propri parenti, come aveva fatto Teddy.
Dopo che Harry assegnò la detenzione ai due alunni, lui e Severus si diressero verso l'ufficio di quest'ultimo dove si sedettero una a canto all'altro e con un bicchiere di Wiskey Incendiario si rilassarono sulle comode poltrone verdi dell'ufficio.
Rimasero in silenzio per qualche minuto fin quando Severus disse "come stai?" "Come vuoi che stia" rispose Harry facendo spallucce "è una situazione troppo complicata da gestire, non so come comportarmi, ci sono tutti, ma proprio tutti; però non riesco a smettere di pensare che nonostante siano loro in realtà non lo sono; non sono le persone con cui abbiamo combattuto, non sono le persone con cui sono cresciuto, quelle che mi hanno aiutato nel corso degli anni; noi non condividiamo gli stessi ricordi, le stesse emozioni, sono degli estranei, ma allo stesso tempo la mia famiglia".
Severus l'osservò, vide i suoi occhi stanchi, pieni di dolore e d'incertezza; provavano le stesse cose, le stesse emozioni, rivedere Albus, il suo mentore, l'uomo che lo aveva salvato e che lui aveva ucciso era stata come una pugnalata al cuore; e vedere la sua Lily, la sua migliore amica, la donna che aveva amato per tanti anni era stato orribile, ma al tempo stesso bello.
I due si guardarono negli occhi per interminabili minuti, era come se si leggessero dentro, stavano affrontando una conversazione solo guardandosi; entrambi si dicevano che ce l'avrebbero fatta nuovamente insieme, come sempre, avrebbero dovuto raccontare tutto ciò che era successo nel corso degli anni, avrebbero dovuto raccontare tutto quello che avevano vissuto, la guerra, i dolori, le perdite, la paura, ma anche la felicità, la famiglia, la ripresa dopo la guerra.
I quadri guardarono i due uomini con interesse, speravano di poter captare qualcosa dalla loro conversazione, ma non ne capirono molto dalle brevi parole del corvino, solo un quadro sembrava aver capito tutto subito ed infatti parlò.
"Ragazzi miei, c'è qualche problema?" Chiese l'uomo all'interno del quadro con un luccichio negli occhi azzurri "Albus" disse Severus grugnendo "professor Silente" disse Harry con un sorriso triste "vi vedo giù, cosa vi turba?" chiese "non ci turba nulla Albus" rispose burbero Severus "io non credo" disse lui senza abbandonare il suo gentile sorriso ed il solito scintillio negli occhi che non lo aveva abbandonato neanche dopo la morte "professore" disse Harry attirando l'attenzione dei due "succede che tutte le persone a noi care morte durante la guerra, sono arrivate da una dimensione parallela" continuò Harry senza giri di parole "è una situazione surreale; non riesco ancora a credere che lei e tutti gli altri in questo momento vi trovate nella mia cucina a Grimmauld Place; ed io non so come comportarmi, perché anche se siete voi, in realtà non lo siete" sbottò Harry verso la fine; non riusciva a crederci, era esasperante, inoltre non riusciva a credere a quello che avevano detto, provava un senso di rabbia nei loro confronti per ciò che era successo e non riusciva a controllare le sue emozioni.
Silente disse "ragazzo mio, tutto si sistema in un modo o nell'altro, dai tempo a tutti loro, hai ragione quando dici che non sono le stesse persone che ti stanno a cuore, ma chi l'impedisce di non diventarlo? Tu parlaci, racconta ciò che hai vissuto e fatti raccontare ciò che loro hanno vissuto e vedrai che con il tempo tutto si sistemerà"; Severus si girò verso Harry e disse "Albus ha ragione, dobbiamo darci tempo, affronteremo tutto questo insieme" Harry lo guardò e subito si avvicinò per abbracciare l'uomo che lo aveva aiutato per anni, prima di nascosto e poi apertamente, dopo la guerra erano diventati una famiglia, si aiutavano l'un l'altro sempre; l'uomo in un primo momento si irrigidì, il contatto fisico non li era mai piaciuto specialmente perché erano i momenti in cui si era più vulnerabile e trapelavano le emozioni, ma lì nel suo studio poteva stare tranquillo e per un momento ricambiare l'abbraccio, sarebbe andato tutto bene.
Angolo Autrice
Ciao a tutti e buon ferragosto, ecco il nuovo capitolo, non c'è molto da dire su questo capitolo, c'è un momento HarryxSeverus, spero che si sia capito un po' meglio il loro rapporto che ovviamente approfondiremo nei capitoli successivi.
Comunque fatemi sapere con un commento cosa ne pensate del capitolo e votate.
Un bacio
Ginny.
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Dimensione Parallela?
Fanfiction✎ Se esistessero più dimensioni? Se in ognuna di esse fosse andata in modo diverso? E se un giorno in una di queste dimensioni un gruppo di persone riuscisse ad andare in un'altra dimensione involontariamente? E se questa fosse la dimensione di Harr...