Capitolo 23

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Il mattino arrivò in fretta nella grande casa situata al numero dodici di Grimmauld Place ed Harry dopo aver passato una notte non proprio tranquilla si alzò ed iniziò a preparare la colazione.

Le parole del padre li risuonavano nella mente e sembravano non voler uscire; Harry sperava con tutto il cuore di non incontrarlo quella mattina e di riuscire ad andarsene il prima possibile, ma quando sentì dei passi sulle scale si maledì mentalmente per non essere uscito subito da casa ed essere andato a fare colazione ad Hogwarts.

Continuò a preparare la colazione senza dare cenno di aver sentito i passi sulle scale ed in pochi minuti erano quasi pronti bacon, uova, pancake, waffle e caffè mentre i muffin si trovavano ancora nel forno e sarebbero stati pronti dopo qualche minuto.

Ad Harry piaceva molto cucinare e nel corso degli anni si era specializzato sempre di più; specialmente durante l'estate, Harry, si divertiva a cucinare sempre cose differenti e, data la felicità dei suoi figli ogni volta che la preparava, la colazione americana era quella che cucinava più frequentemente.

La porta della cucina venne aperta ed una figura dai lunghi capelli rossi si fece spazio nella cucina "buongiorno" sussurrò avvicinandosi pian piano alle spalle di Harry che non sembrava volersi girare, anzi alla voce si irrigidì vistosamente "giorno" borbottò l'uomo.

"Posso aiutarti?"Chiese speranzosa "no grazie ho quasi finito" rispose un po' rigidamente; non voleva trattarla male, sapeva che lei non centrava nulla, ma non riusciva a mantenere un tono naturale; meno di ventiquattr'ore prima si stava iniziando ad aprire e a raccontare alcune cose di lui, ma ora, dopo quello che il padre aveva detto non riusciva proprio a mantenere un tono naturale con nessuno, tranne la sua famiglia.

"Harry mi dispiace per quello che ha detto James, è stato un idiota e..." ma la donna non ebbe il tempo di terminare la frase perché Harry si girò e con un sguardo impassibile disse "non c'è bisogno che ti scusi al posto di tuo marito, non ha detto niente di male oltre a ciò che pensa di me, quindi non ho bisogno di scuse" "ma James non pensa quello che ha detto, lui era arrabbiato..." "ti ho detto che non ho bisogno di scuse, non voglio più parlare di questa storia" tagliò corto l'uomo con fare spazientito, non voleva parlarne, perché sua madre non riusciva a capirlo?

"Puoi mettere questo a tavola per favore?" Chiese passandole il piatto con il bacon "certo" borbottò la donna in risposta girandosi per appoggiarlo al tavolo, ma si bloccò immediatamente... davanti a lei si trovava suo marito con uno sguardo dispiaciuto; Harry vedendo la madre ferma si girò dicendo "cosa c'è che non..." ma anche lui si bloccò alla vista di James Potter "oh" Esclamò.

"Buongiorno" disse James "giorno amore" rispose Lily schioccandoli un bacio sulle labbra mentre Harry si girava dall'altra parte senza dare una risposta "Harry possiamo parl..." ma venne interrotto da un urlo proveniente dal piano superiore e poi dei passi frettolosi che scendevano le scale.

Teddy entrò di corsa nella cucina urlando parole sconnesse dove si sentiva "cioccolato" e "muffin" "buongiorno anche a te Ted" disse Harry ironico "zio Harry, hai fatto i muffin al cioccolato?!"continuò ad urlare Teddy con gli occhi che scintillavano al solo pensiero del cioccolato "si, ho fatto i tuoi amatissimi muffin al cioccolato" rispose l'uomo in tono divertito "siii" continuò ad urlare Teddy saltando letteralmente in braccio ad Harry che lo prese al volo con un gesto sorpreso.

"Ho sentito muffin al cioccolato" esclamò una voce proveniente dalla porta "si lo zio Harry ha fatto i suoi buonissimi muffin al cioccolato" urlò Teddy mentre scendeva dalle braccia di Harry ed iniziava a saltellare felice nella cucina 'questo ragazzino è incorreggibile' pensò Harry alzando gli occhi al cielo con un sorriso in volto, quanto amava quel dolce bambino, ormai non più tanto piccolo.

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