Capitolo 33

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Harry riusciva a vedere le cose prima di tutti, non perché era un veggente o cose del genere, quel compito lo lasciava alla sua collega Sibilla Cooman; no lui capiva le cose prima degli altri perché osservava; Harry era da sempre un ottimo osservatore, spesso riusciva a capire cose riguardo ad una persona ancora prima di questa e solo osservandola; non era una cosa semplice, bisognava stare attenti e capire le persone dai movimenti, dalle reazioni; proprio per questo suo dono, era stato il primo a capire che Ron ed Hermione si sarebbero messi insieme, era stato il primo a capire e a credere in Neville quando tutti lo prendevano in giro per la sua goffaggine e per la sua poca bravura negli incantesimi, ed alla fine proprio lui aveva partecipato attivamente alla resistenza durante la guerra, aveva combattuto al suo fianco, aveva affrontato i mangiamorte alla sola età di quindici anni, e aveva vendicato i suoi genitori.

Harry osservava, studiava e capiva le persone; nel suo silenzio riusciva a leggere nel profondo senza che gli altri se ne accorgessero e quella sera Harry aveva visto tanto.

Li aveva osservati tutti, uno ad uno ed era rimasto molto sconvolto ed allo stesso tempo felice da ciò che aveva visto.

Harry era un inguaribile romantico, era innamorato dell'amore, per lui l'amore era tutto; l'amore lo aveva salvato più di una volta, era un qualcosa di supremo al di sopra di tutto, ed Harry lo vedeva dappertutto anche dove inizialmente non esisteva.

Harry era testardo e curioso, due cose che messe insieme negli anni tante volte lo avevano messo nei guai e tante altre lo avevano salvato.

Con la sua curiosità e testardaggine unite al senso del dovere e morale di far accoppiare anche gli animali che incontrava per strada, Harry aveva dei piani ben precisi per quella notte; se gli altri credevano di andare nelle proprie stanze e mettersi a dormire non avevano capito proprio niente, o almeno, non tutti.

Una volta arrivati al primo piano gli invitati si erano divisi; Lily, James, Sirius, Marlene, Remus e Ninfadora si erano diretti verso le ultime stanze del corridoio.

Quando Remus arrivò davanti la stanza che fino a quel momento lo aveva ospitato quasi svenne, attaccato alla porta faceva bella mostra di se un cartellino su quale spiccavano il suo nome e quello di Tonks 'questo è uno scherzo' mormorò tra se e se, per poi essere interrotto da una voce "Rem, la mia camera è occupata da Piton e sua moglie mi hanno detto di venire qui" disse Tonks allegra come sempre "ti dispiace se entro così mi cambio? Fa veramente caldo in questa casa" continuò saltellando verso la camera; Remus che non aveva spiccicato mezza parola si riscosse dal suo torpore e dopo pochi minuti entrò nella stanza, quello che vide gli bloccò il fiato in gola Tonks era vestita con un semplice paio di pantaloncini da tuta rosso ed una maglietta gialla e larga a maniche corte; quanto l'aveva immaginata senza trucco con i capelli rosa cicca lunghi sulla schiena e disordinati come in quel momento?

Probabilmente un qualunque altro uomo avrebbe preferito la vista di una donna truccata e vestita di tutto punto e non vestita semplicemente con una tenuta da notte o per rimanere in casa, ma Remus era diverso dagli altri uomini, lui vedeva le cose più belle nella semplicità lui era uno di quelle persone che preferivano una burrobirra ai tre manici di scopa al posto di un'uscita al pub per andare a rimorchiare, era uno di quelle persone che preferiva un buon libro alle feste; forse per questo suo aspetto non aveva mai trovato una donna da amare e che lo potesse amare veramente; non tutti amavano la semplicità e non tutti erano semplici, erano state poche le persone che lo avevano veramente preso, specialmente tra le ragazze, queste si potevano contare sulle dita di una mano; ma Ninfadora era al di sopra, era diversa, semplice nella sua sbadataggine, nei suoi atteggiamenti, nella sua persona; non era mai stata una ragazza dai vestiti attillati ed appariscenti o dal trucco marcato, ma allo stesso tempo era una donna che si curava, che teneva a se stessa ed al suo corpo con semplicità.

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