Capitolo 7 Home at eleven

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Alastor si alzò di scatto, era sudato e il cuore sembrava dovesse scoppiare da un momento all'altro, un incubo orrendo, qualcosa che è successo nel mondo dei sogni..vero? Avrebbe voluto che lo fosse,ma ben presto lo ricordò, un ricordo che lo attraversò come un fantasma.

Cercò di distrarsi e iniziò a trafficare nella cucina, voleva preparare uova e bacon per la ragazza e lui, quella mattina avrebbe avuto da lavorare sodo alla radio e non poteva tardare. Mentre le uova cuocevano, risuonò nella sua testa quella maledetta data "1904", il caffè intanto stava uscendo fuori dalla caffettiera e uno schizzo bruciò la sua mano, la ritrasse ed emetté un grido soffocato.

Dopo poco fece capolino Malia assonnata "Buongiorno Alastor, che cosa è successo alla mano?"disse indicando la mano che Alastor stava tenendo con l'altra "Mi sono bruciato, ma va tutto bene" disse lui posando la padella con le uova e il bacon vicino ad un piatto "È pronta la colazione cara, accomodati pure" Malia si sedette su una seggiola e iniziò a mangiare, Alastor intanto si stava vestendo in fretta "Inizi già così presto?" chiese Malia "Certo! Altrimenti chi da il buongiorno a New Orleans?" rispose mettendosi la giacca Alastor e mostrando il suo sorriso.

"Fa come se fossi a casa tua, rincaserò questa sera non tanto tardi e soprattutto non metterti in pericolo mia cara" Malia annuì e augurò una buona giornata ad Alastor. Rimasta sola iniziò a curiosare in girò e ritrovò nel cassetto la foto che Alastor le aveva strappato di mano, chissà che importanza potrà avere una foto così, osservandola aveva intravisto un velo di tristezza sul volto della donna nonostante sorridesse, come se stesse nascondendo una triste verità, il bambino invece aveva un sorriso stampato sul volto
"Questo non è mai scomparso.." pensò Malia. Ripose la foto nel cassetto. Stanca di stare ore sul divano a fare niente, si vestì e uscì di casa verso il centro di New Orleans. Andò in libreria dove incontrò di nuovo Winnie "Oh chi si rivede! Sei venuta a comprare qualche altro libro?" Malia rispose "Sono venuta solo a curiosare un po', grazie mille". Mentre camminava per i corridoi, vide un volantino e lo lesse "Si raccomanda di restare a casa dalle undici di sera" Malia non capì e chiese a Winnie spiegazioni "Perché c'é questo coprifuoco?" Winnie si guardò attorno e sussurrò

"Non hai saputo? Qui a New Orleans si aggira un pericoloso serial killer e la polizia non vuole ulteriori stragi, qui vige il terrore" Malia aveva i brividi "É orribile...grazie dell'informazione Winnie" Winnie le sorrise "Prego, mi raccomando stia attenta!" e sparì dietro uno scaffale. Malia uscì dalla libreria e si sentì affamata, così iniziò a vagare per la città in cerca di una gelateria.

Arrivata in una via più frequentata, vide un piccolo negozio ed entrò "Salve signorina" la salutò un uomo con un grembiule bianco con il logo del negozio: Da Tonio. "Vorrei un cono piccolo con vaniglia" rispose lei "Sono 2 dollari" Malia si toccò le tasche, non aveva nemmeno un penny "Accidenti!"esclamò lei "Pago io per lei" rispose una voce dietro di lei, era una ragazza di pochi anni più grande, capelli biondi corti e pelle chiara e occhi blu cielo, Malia rimase incantata "G grazie mille".

La ragazza pagò il gelato e accompagnò all'uscita Malia "Mi chiamo Lilith Clarson, tu?" Malia arrossì "Sono Malia..." Lilith ridacchiò "Non sei di qui vero?" Malia si imbarazzò ancora di più "Già..." Lilith continuò "Sembri una persona simpatica, che ne dici di una passeggiata?" Malia annuì e rispose "Grazie..."

LOVELY AND DEADLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora