Capitolo 3 New Orleans

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Alastor era vestito con una camicia bianca e portava un papillon nero al collo, si pettinò i capelli che spiccavano sul rosso scuro quasi marrone e si sistemò gli occhiali. Si diresse nell'ingresso per mettersi la giacca, Malia era già li in piedi ad aspettarlo, indossava un paio di guanti bianchi e le scarpe erano nere con poco tacco, non amava tacchi troppo alti

"La signorina è pronta?" chiese Alastor prendendo il suo bastone dal pomello d'argento e volgendo lo sguardo verso Malia "Certamente!". Insieme uscirono e si diressero a piedi verso la città "è ricco, signore?" Alastor pareva confuso, sempre però con il suo sorriso "Ricco? Non proprio..che cosa glielo ha fatto pensare mia cara?" Malia indicò il bastone da passeggio "Oh oh mia cara! Che sbadato... non è mio...me lo ha dato un mio caro amico che non lo usava" disse Alastor ridendo entusiasta, Malia però era a disagio, Alastor continuava a guardarla come se la stesse analizzando da cima a fondo, lei fece finta di niente

"Non è americana, giusto? Non ho mai sentito ragazze con il suo nome" chiese Alastor rompendo il silenzio che si era formato quei pochi secondi "Oh no signor Alastor, ho origini italiane, i miei genitori sono immigrati qui quando avevo solo cinque anni e dato che non sapevano bene l'inglese hanno chiesto alloggio all'interno di una ricca famiglia nel Massachusetts e mi hanno insegnato a leggere e a scrivere. Dopo la morte dei miei genitori, sono andata via e sono stata accolta come cameriera dai signori Willguy...il resto già lo sa.." disse malinconica Malia.

"Non si angusti mia cara, qui nessuno la caccerà" disse Alastor rivolgendole un sorriso a trentadue denti, Malia ricambiò. Finalmente arrivarono nella città, New Orleans brulicava già di gente a quell'ore del mattino, essa non aveva la fama di avere certo gente raccomandabile "Ehi sacco di merda!" gridò un tizio "Bada che non sai con chi hai a che fare!" ribattè l'altro, la lite proveniva dall'altro capo della strada davanti ad un bar, Malia stava a guardarli con fastidio, non era abituata a vedere risse o cose del genere, era vissuta in un ambiente sostanzialmente tranquillo, nonostante i signori Willguy non avessero a cuore la giovane donna e la maltrattassero.

Continuarono il loro cammino per le strade ed Alastor decise di portarla al negozio di libri per comprare qualche libro. Non riusciva ancora a credere a ciò che stava facendo: perché l'aveva portata in casa sua, perché si era preso cura di lei? Cercava solo una semplice vittima, quando sarebbero stati sulla via per casa avrebbe potuto tramortirla e gettarla in un fiume, nessuno l'avrebbe trovata, nessuno avrebbe scoperto l'assassino e poteva vivere la sua vita di sempre, ma subito si inorridì al solo pensiero di doverlo fare, decise di aspettare e vedere ciò che sarebbe successo, avrebbe aspettato il momento giusto per il suo piano malefico.

"Dove stiamo andando signore?" chiese Malia ad un certo punto, Alastor si fermò e disse "Proprio qui mia cara" rivolse la mano verso una grande vetrina piena di libri

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