Quella notte, l'ospedale era silenzioso, l'unico suono che si poteva udire, erano i passi delle guardie che controllavano i diversi piani dell'edificio.
Ad un tratto un urlo spezzò il silenzio, proveniva dalla stanza numero 66, ovvero la stanza di Alastor e Malia.
Appena entrati nella stanza, i due videro Malia sanguinante a terra "Chi le ha fatto del male?" chiesero inpanicati "È troppo tardi! Ucciderà anche voi, scappate immediatamente!" le due guardie continuarono a chiedere "Chi ci ucciderà?" Dopo una frazione di secondo, Alastor tagliò entrambe le gole dei due e dopo essersi alzata Malia si avvicinò a loro e rispose ai due ancora semi coscienti "Noi." e accoltellò entrambi al petto.
Erano sporchi di sangue ma non c'era tempo per cambiarsi, dovevano fuggire prima che gli altri se ne accorgessero.
Scesero le scale e una volta fuori, con le chiavi rubate, aprirono l'ingresso e fuggirono distante, correvano per i boschi infiniti, l'adrenalina era a mille. Per un attimo Malia pensò a Lilith, era rimasta in quella topaia infernale.
Voleva tornare indietro e portarla con sé, ma ridotta in quel modo non avrebbe mai potuto. Continuava a correre fino ad arrivare alla casa di Alastor, si chiusero lì dentro e pensarono ad un modo per traslocare senza farsi vedere dalla gente.
Alastor conosceva un posto nel fitto del bosco dove c'era una casa abbandonata e così il mattino successivo, portarono via il necessario e scapparono. Camminarono per un po' di tempo e finalmente la raggiunsero, era abbastanza grande, non era stata abbandonata da tanto tempo, erano felici di essere scappati, nonostante Malia sentisse però che qualcosa ancora non andava come avrebbe dovuto andare, doveva essere tranquilla, era lontana da quei miserabili uomini.
Un giorno Alastor si avvicinò a Malia e le chiese "Ho sentito parlare della tua magia nera..." lei annuì "Si la pratico qualche volta" "Posso avere il piacere di vederla?" Malia lo guardò dritto negli occhi, i suoi occhi grandi erano come catene che lo tenevano lì, lei si slacciò il vestito e lo lasciò cadere scoprendo il suo corpo.
Alastor la prese e la mise sul divano, Malia lo aveva come ammaliato e piano piano Alastor si tolse la camicia e iniziò a baciarle il collo, Malia fece lo stesso e si mise a cavallo sulle sue gambe, gli slacciò i pantaloni, iniziò a mordergli la spalla delicatamente.
Alastor iniziava a sudare, Malia sorrise "Hai voluto vedere la mia magia nera ed eccoti accontentato~" iniziarono a farlo.
La mattina dopo sul tardi, Alastor si svegliò e si trovò sul divano, era confuso e...nudo. Non ricordava, sapeva solo che la sera prima non era in sé, era stato preso da qualche strana diavoleria architettata da lei. Si ne era certo.