CAPITOLO 1

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"Eccola"
Clarke spalancò gli occhi, tutti i suoi amici erano lì, da quanto le aveva spiegato Lexa la trascendenza era una scelta e loro avevano deciso di rimanere.
Rimase immobile a fissare Murphy che pian pian si avvicinó con Raven, si voltò verso Lexa ma era già sparita, sta volta per sempre.
"State tutti bene?" Disse Clarke quasi balbettando e Murphy annuì.
Stavano tutti bene, erano tutti vivi.....ma Madi no, la sua bambina no.
"Ehy lei starà bene" Raven le mise una mano sulla spalla, aveva ragione.
La ragazza dopo aver fatto un piccolo sorriso cominciò ad avviarsi verso Octavia che era in compagnia di Levitt, doveva parlarle, e ovviamente l'argomento sebbene difficile da affrontare non poteva essere evitato.
"Octavia, Levitt posso parlarvi?" Sospirò "in privato?" Fece cenno di seguirla nella prima tenda costruita, un po' piccolina ma tutti quanti si stavano impegnando per rendere la terra un posto più abitale possibile per gli ultimi umani.
"Si o no?" Disse d'un tratto Clarke e i due davanti a lei la guardarono male.
"Di che stai parl-" provò a dire Octavia ma la bionda la interruppe.
"Bellamy è trasceso anche lui?" Continuò velocemente abbassando lo sguardo.
Per un attimo dentro di se si formò un vuoto, un nodo alla gola....un terribile senso di colpa.
Sentì lo sguardo di Levitt addosso, lui sapeva la verità, aveva passato la vita a studiare e a credere in quelle cose.
"Per trascendere la mente della persona deve essere viva" disse il ragazzo dando le spalle a entrambe "la mente di Bellamy come il suo cuore ha smesso di funzionare nel momento in cui il proiettile lo ha colpito" abbassò la voce sull'ultima frase.
Octavia annuì con rammarico e uscì velocemente dalla tenda, il ragazzo la seguì.
Clarke non riuscì a respirare per un momento, era come se presa da una crisi, uscì dalla tenda a stento e si buttò a terra, sul suolo in ginocchio.
La mente aveva smesso di funzionare perché colpito al cuore....il cuore e la testa....lui l'aveva salvata e lei aveva ricambiato uccidendolo.
Perché? Perché lo aveva fatto?
In un attimo il viso di Clarke si riempì di lacrime, finalmente poteva piangere, finalmente era tutto finito, le guerre, le battaglie e le morti....aveva sognato molte volte la pace ma in tutti i suoi sogni c'era Bellamy, c'era la persona con cui aveva affrontato tantissime cose, dallo sbarco sulla Terra a Mount Weather, da A.L.I.E al Praimfaya, dal pericolo dell' Eligius a Josephine.
E ora?
Era arrabbiata con se stessa, poteva trovare altra scelta, poteva trovare un' altra strada e sicuramente evitare la morte di una delle persone più importanti della sua vita.
La ragazza cominciò a sbattere le mani con violenta sul suolo pieno di sassi, così forte che in poco tempo le mani cominciarono a sanguinare,  ma non le importava, il dolore emotivo era più forte di quello fisico.
"Smettila Clarke" una voce la riportò per un attimo alla realtà.
Echo, lei ormai era andata avanti.
"Non vorrebbe vederti così" disse prendendole le mani e facendola alzare "Bellamy non vorrebbe questo"
Non vorrebbe questo.
Non vorrebbe questo.
Non vorrebbe questo.
"Non vorrebbe questo? Cosa ne sai tu di cosa vorrebbe Bellamy? Io lo ho ucciso Echo! Ma ovvio sono Wanheda, il comandante della morte! Ho perso tutti! Weels, Finn, mia madre, mio padre, Lexa, Madi e Bell-" sta volta fu Echo a non farla finire, la abbracciò e la strinse a se.
Clarke sentì sussurrare qualcosa ma le uniche cose che capì furono "lui sarà sempre con te".
Le ragazze si staccarono lentamente e si guardarono negli occhi, la ragazza notò una lacrima rigare il viso di Echo, beh niente in confronto al suo.
Tutto il campo era li a guardarle e per un momento calò un silenzio tombale.
Tutti stavano pensando alla stessa cosa.
Per continuare a vivere dovevano andare avanti.
"Si sta facendo buio, la zuppa è quasi pronta,  sedetevi su quei tronchi" Indra ruppe il silenzio rinvolgendosi verso tutti "Gaia accendi il fuoco"
Echo diede una leggera pacca a Clarke e lentamente se ne andò verso Hope.
Clarke si passò una mano fra i capelli e alzò lo sguardo verso il cielo, si, era ormai buio e qualche stella lo illuminava.
Anche una stella cadente.
La ragazza chiuse gli occhi per un secondo.

"Si può esprimere un desiderio su quella stella?"
Erano uno affianco all'altro.
Uno dei primi momenti sulla Terra.
Bellamy si voltò verso la ragazza che intanto guardava il cielo come una bimba guardava per la prima volta un negozio pieno di caramelle colorate.
"Non saprei nemmeno cosa desiderare"
Clarke riportò lo sguardo sul ragazzo accanto a lei e senza neanche accorgersi rimasero li a guardarsi senza dire nulla, un silenzio che diceva più di mille parole.













Spazio autrice
Ehy! Che ne dite? Scrivendo questo capitolo devo ammetere che è stato quasi commovente!

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