CAPITOLO 28

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"Quindi non sei arrabbiata?" Chiese Bellamy prendendola per i fianchi e portandola sopra di lui
"Forse" rispose Clarke appoggiandosi a lui, quella posizione era comodissima "Ma sai vero che non possiamo rimanere in questa grotta per sempre?" Aggiunse riportando di nuovo lo sguardo sul ragazzo.
Bellamy sbuffò, aveva ragione, dovevano ritornare dai loro amici e soprattutto dovevano mettere fine a tutto.
"Raven e gli altri staranno parlando con il capo, aspettiamo un po' e poi andiamo anche noi" rispose baciandole la fronte e lei sbuffò, non potevano rimanere lì non sapendo gli altri cosa stessero facendo.
"Bell e se non riuscissero a fargli cambiare idea?" Domandó preoccupata e lui alzò le spalle e poi sorrise "rimarremo qui"
Gesto abbastanza egoistico ma in quella situazione non era importante.
Clarke si appoggiò nuovamente a Bellamy che intanto gli accarezzò lentamente la schiena, riuscirono a rilassarsi.
"Ti amo principessa"
Clarke sorrise e lo baciò, continuarono così fino a che non sentirono degli strani rumori dall'esterno della grotta.
"Shh" Bellamy fece spostare la ragazza da quella posizione e fece segno di non parlare.
Clarke annuì.
Piano piano i rumori provenienti dall'esterno si fecero sempre più vicini, qualcuno stava entrando.
Bellamy si avvicinò al primo spiraglio e vide immediatamente un ragazzo poco più giovane di loro.
"Sono dalla vostra parte!" Disse spaventato mettendo le mani in alto ma Bellamy si fece prendere dal sopravvento e lo sbatté alla parete.
"Mio padre ha mandato persone a perlustrare la foresta, i vostri amici hanno provato a fargli cambiare idea ma inutilmente" disse velocemente e Clarke mise una mano sulla spalla del suo ragazzo che mollò la presa facendo cadere il giovane.
"Io sono Jakie" continuó sta volta voltandosi verso la ragazza.
Bellamy incrociò le braccia e lo squadrò,  odiava ammetterlo ma partire così in quarta era stato un errore.
"Hai detto che sei dalla nostra parte, che intendi?" Aggiunse Clarke sedendosi e così fecero anche loro.
Jakie si massaggió la tempia e rispose subito.
"Voglio vivere in pace, sono stufo di tutti questi battibecchi inutili"
Battibecchi...inutili.... molto superficiale.
"Tuo padre vuole iniziare la pace fondata su una morte!"  Bellamy intervení alzando la voce, parlare di quello lo faceva solamente innervosire.
"Mio padre vuole solamente far giustizia!!" Jakie ribatté a tono e il ragazzo roteò gli occhi "questa non è giustizia" disse Clarke prendendo la mano di Bellamy e si scambiarono uno guardo.
"Questo dovete farglielo capire voi" 
Bellamy sbuffò, era tutto così complicato.
"Quando mia madre è morta il comandante si è preso cura di me e di mio padre, ecco perché tiene così tanto a queste cose" sospirò avviandosi verso l'uscita della grotta "Tutte le persone che ci sono lì non sono cattive, sono solo persone che hanno perso una guida, possiamo convivere tutti in pace ma per farlo ci vuole una spinta" concluse uscendo e i due rimasero immobile accanto al fuoco che cominciava a spegnersi.
Bellamy si passò una mano fra i capelli, il futuro dipendeva ancora una volta da loro.
"Ha ragione" disse d'un tratto Clarke "Basta fughe, andiamo a parlare"
Bellamy scosse la testa, parlare ....lo avevano già fatto.
"Non abbiamo usato le parole giuste Bell" disse lei mettendosi sulle punte prendendogli il viso fra le mani "fidati di me"
Il ragazzo sbuffò,  ma non in disaccordo, Clarke riusciva sempre a convincerlo.
"Ma se falliamo ci trasferiamo tutti in questa grotta" esclamò ridendo e poi le diede un bacio.

Pian piano uscirono dalla grotta e cominciarono ad riavviarsi verso la spiaggia.
"Speriamo bene"

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