La Notte
XVUna volta giunti a palazzo raggiunsero la sala del trono, dove Èomer e i suoi consiglieri stavano discutendo di alcune faccende burocratiche, accantonando per qualche tempo la questione del rapimento e la scomparsa del Principe di Gondor.
Re Elessar spalancò le enormi porte, facendo sobbalzare il sovrano, che lo guardò impensierito.
Èomer deglutì e strabuzzò gli occhi quando alle spalle del vecchio amico riconobbe una famigliare chioma bionda.
Legolas sorrise titubante, facendo qualche passo avanti così da affiancare l'amato.
Èomer lasciò cadere la lunga piuma che teneva stretta fra le mani, precipitandosi verso i nuovi venuti, stringendo il vecchio amico fra le braccia, carezzandogli la schiena con delicatezza ed attenzione.
Il Principe, che raramente si trovava ad abbracciare qualcuno che non fosse Aragorn si trovò stranito da quell'atto di amicizia ma rispose con la medesima foga del giovane uomo.
Il Re del Mark prese il viso dell'elfo fra le mani e lo guardò con attenzione, studiando il viso pallido, i capelli decisamente più chiari del normale e gli occhi più scuri rispetto al cielo azzurro in cui era abituato a perdersi.
"Per tutti i Valar! Aragorn! Non dirmi che hai fatto nuovamente di testa tua!" Esclamò Èomer felice ma spazientito.
Re Elessar si trovò a scuotere il capo, passando un braccio attorno alle spalle del figlio, che era rimasto in disparte assieme alle due donne, volendo lasciare un poco di spazio ai tre vecchi amici.
"Ahimè questa volta io non ho fatto nulla" Rispose Aragorn, sfiorando con le dita i lunghi capelli del figlio, che sorrise al sovrano del Mark.
Anche il giovane era parecchio cambiato, sicuramente dimagrito e sporco, senza dimenticare il taglio che gli percorreva il collo.
La ferita inferta dalla spada non era profonda, ma aveva comunque sprigionato del sangue che con il passare del tempo si era seccato, lasciando una lunga crosta rossiccia. "Eldarion! Che gioia rivedere anche te!" Esclamò Èomer, stringendo anche il giovane Principe in un caloroso abbraccio, lasciandogli una carezza sul visto stanco ed impolverato.
"Chi sono queste due fanciulle?" Domandò il Signore dei Cavalli, rivolgendo lo sguardo verso le due donne.
Eartha si presentò immediatamente, rivolgendo un dolce sorriso al Mortale.
Zentha si strinse nelle spalle, rivolgendo uno sguardo impaurito verso i due prigionieri di sesso maschile.
Legolas rivolse un sorriso ad Èomer. "Possiamo parlarne l'indomani? Siamo molto stanchi per... tutto quanto" Disse il Principe del Reame Boscoso.
Il Signore del Mark annuì immediatamente, congedando i consiglieri ed ordinando alle guardie di portare immediatamente un pasto caldo ai nuovi venuti.
Insieme andarono a sedersi ad un grande tavolo posto nella sala da pranzo, situata dietro la sala del torno.
Ovviamente Re Thranduil fu subito avvisato del ritorno del figlio.
Il sovrano del Reame Boscoso si precipitò immediatamente nella sala da pranzo.
Il lungo strascico dell'abito bianco frusciava come foglie secche scosse dal vento.
Il genitore si fermò innanzi alla porta e studiò l'interno della stanza, individuando immediatamente il figlio, che lentamente si alzò in piedi e fece qualche passo avanti, allontanandosi dal tavolo.
Eartha non distolse lo sguardo dalla scena nemmeno un istante, curiosa di assistere all'unione dei due elfi.
Legolas gli sorrise debolmente, intrecciando le lunghe dita, non sapendo come altro comportarsi. Thranduil lo raggiunse con passo celere, fermandosi innanzi al figlio.
I due reali rimasero immobili a lungo, osservandosi reciprocamente fino a quando, lentamente il sovrano del Reame Boscoso spalancò le braccia, stringendo delicatamente il figlio contro il proprio petto.
Fu un abbraccio timido, lento ed inaspettato.
Gli elfi erano insoliti agli atti affettivi, preferivano lenti scambi di sguardi piuttosto che il contatto fisico e, forse per la prima volta Thranduil si ritrovò a stringere il figlio in un vero abbraccio.
Legolas appoggiò timidamente il mento sulla sua spalla, avvolgendogli le braccia attorno al petto, arpionando le lunghe dita alla veste chiara.
Thranduil gli poggiò una mano sul capo, lasciando una dolce carezza che terminò alla base della schiena flessuosa.
Lentamente si separarono ed il sovrano gli passò una mano fra i capelli spettinati, scendendo lungo la guancia sinistra.
"Goheno nin, ion" -Perdonami, figlio- Sussurrò Re Thranduil, carezzandogli il viso con delicatezza.
"U-moe edhored, adar" -Non c'è nulla da perdonare, padre- Rispose Legolas sorridendo timidamente.
Il padre annuì e chinando il capo si dileguò, rivolgendo uno sguardo d'intesa a Aragorn, che sembrò comprendere immediatamente.
Zentha era rimasta in ascolto, era riuscita ad indentificare alcune parole, ma non era riuscita a comprendere l'intero discorso, la sua lingua era molto diversa da quella degli elfi luminosi, così dolce e gentile.
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The Ending -Amore Immortale-
FanfictionSeguito di: The Beginning ⚠️La storia presenta contenuti per adulti⚠️ Dal capitolo primo: "Una volta indossati i mantelli lasciarono la stanza, percorrendo lentamente il lungo corridoio silenzioso e le cigolanti scale in legno. L'oste sobbalzò quan...