Spada
XXIV
Passò un'altra settimana senza avere notizie, né di Lanthir né del nemico. In quella settimana molte cose cambiarono per Eldarion infatti, invaso da una nuova vitalità decise di dedicarsi all'arco e alla spada.
Passava diverse ore della sua giornata in compagnia di Legolas, insieme si dilettavano nel tiro con l'arco e, seguendo i consigli che Lanthir tempo prima aveva dato al giovane Principe, Eldarion si ritrovò a non mancare nemmeno un singolo bersaglio. Aragorn osservava tutto da lontano, non volendo disturbare la concentrazione del figlio.
Le restanti ore del pomeriggio le trascorreva con Zentha, abile spadaccina.
L'arma prediletta delle Principessa era l'arco ma, aveva passato quasi tutta la sua vita ad allenarsi assieme al fratello e, oramai le sue abilità erano quasi alla pari dell'erede al trono della Città Nascosta. Incredibilmente, Eldarion avevano fatto grandi progressi, era molto abile nelle parate e nelle schivate, faticava ancora molto con gli affondi, ma continuando di quel passo avrebbe appreso il combattimento in meno di poche settimane.
"Il giovane Eldarion è progredito nell'arte della spada" Parlò Re Thranduil, affiancando il sovrano degli uomini, che stava in piedi all'ombra di una colonna.
Principe e Principessa di allenavano poco più lontani, erano troppo concentrati sui propri movimenti per rendersi conto di ciò che li circondava.
Aragorn chinò il capo in segno di saluto ed annuì.
Il sovrano del Reame Boscoso era magnifico, avvolto in uno splendido abito verde foglia che fascia perfettamente il corpo atletico.
La neve si era sciolta in pochi giorni, ed il sole era tornato a splendere alto nel cielo azzurro.
"Credo fosse l'insegnante a non suscitare in lui particolare interesse" Rivelò il sovrano, sorridendo divertito.
Anche sul volto di Re Thranduil si formò un piccolo sorriso divertito che, questo si apprestò immediatamente a coprire con una mano candida. Zentha scattò in avanti ed Eldarion schivò il corpo girando su sé stesso, facendo scontrare la propria lama con quella dell'elfo femmina, che balzò all'indietro, rischiando di essere colpita dalla lama del suo avversario. Eldarion riportò entrambi i piedi a terra e si guardò attorno spaesato, aveva girato troppo.
Zentha scoppiò a ridere in maniera sguaiata, attirando su di sé lo sguardo del giovane Principe che arrossì imbarazzato.
La giovane si avvicinò per dargli qualche consiglio riguardo il movimento che aveva appena compiuto ma lo fece a bassa voce ed i due sovrani non poterono uscire ciò che la Principessa aveva da dire. Eldarion annuì e batté insieme le mani pronto a ricominciare l'allentamento.
Aragorn sollevò lo sguardo su Re Thranduil, sospirò e decise di affrontare quel discorso.
"Qualche giorno addietro parlai con Legolas. Mi disse che avete intenzione di abbandonare queste terre" Iniziò il sovrano di Gondor, attendendo che il Signore del Reame Boscoso si concentrasse su di lui, disciogliendo lo sguardo dal giovane intento ad allenarsi.
"Ed è così. Presto o tardi giungerà anche il mio momento di lasciare la Terra di Mezzo per raggiungere i miei antenati" Spiegò Thranduil incrociando le braccia contro al petto coperto dalla veste verde.
Aragorn mantenne lo sguardo su di lui, mordendosi le labbra per non far apparire le sue prossime parole scortesi.
"E abbandonereste vostro figlio? Solo in questo mondo?" Domandò il sovrano, con il cuore che batteva a mille nel petto.
Il sovrano del Reame Boscoso abbassò lo sguardo colpevole, giungendo le mani in grembo, raddirizzando la schiena flessuosa come un giovane arbusto.
L'elfo si leccò le labbra sottili, mordendosi l'interno delle guance. "So bene cosa stai pensando, Aragorn. Una volta che il tuo tempo sarà giunto Legolas rimarrà senza l'amore per cui ha lottato per tutta la sua vita.
Sarà solo, arrabbiato, spaventato, vorrà fuggire fra le braccia di qualcuno a lui importante ed io, sarò lì quando questo accadrà.
Lo prenderò fra le mie braccia come quando facevo quando era appena un bimbo e si sbucciava le ginocchia mentre giocava ma, Aragorn, sai bene che io non potrò rimanere con lui per sempre. C'era un motivo al perché non volessi che il vostro amore continuasse" Disse Thranduil, stringendo le mani a pugno con tale forza da fare sbiancare le nocche pallide.
Il sovrano degli uomini deglutì. "Speravo che Legolas incontrasse un elfo, una creatura dalla qualità immortale, che si potesse innamorare e generare una prole cosicché, non sarebbe mai rimasto solo come rimarrà ora. Aragorn, amo mio figlio come tu ami Eldarion. Sai bene che ogni nostra decisione è volta al loro bene e sai anche quanto i figli possano essere testardi. Un tempo avrei potuto fare qualcosa per impedire quanto un giorno avverrà ma ora, questo non mi è più possibile. Non posso impedire la mia partenza dai Porti Grigi ma, posso rimandarla e lo farò, almeno fino a quando Legolas avrà bisogno di me" Concluse il sovrano.
Re Thranduil desiderava raggiungere la sua sposa da quando l'aveva perduta, i primi tempi erano stati senza dubbio i più difficili per l'elfo. Non aveva ancora legato con il bambino frutto dell'amore vissuto con la sua amata, si svegliava la notte trovando il letto vuoto e freddo e, ogni volta il suo povero cuore sanguinante si frammentava in parti sempre più minuscole.
Ma, una notte tutto era cambiato. Thranduil si era svegliato in preda agli incubi, aveva allungato una mano, conscio di trovare il letto vuoto ma, invece aveva incontrato il corpo caldo del piccolo Legolas che, impaurito dalla tempesta che infuriava fuori dal palazzo era corso a nascondersi nel giaciglio del padre.
Fu in quel momento che Thranduil ritrovò la speranza e la voglia di rimanere in quelle terre.
L'amore per Legolas era forte ed impetuoso ma, quello per la sua amata era sul medesimo piano.
"Vi ringrazio, so di non poter esigere nulla da voi. Sono io lo stolto che involontariamente ha rapito il cuore di vostro figlio e, lo stesso che un giorno lo spezzerà" Rispose Aragorn, chinando il capo in segno di ringraziamento.
Thranduil fece altrettanto, sollevando lo sguardo sul Principe di Gondor, che era ancora intento ad allenarsi.
"E lui? Lui rimarrà al fianco della sua sposa per sempre?" Domandò il sovrano del Reame Boscoso, ponendo un quesito a cui nessuno sembrava vere risposta.
Aragorn sollevò a propria volta lo sguardo e si poggiò con il fianco alla colonna dove in precedenza era celato.
"Questo mi è sconosciuto. Eldarion possiede il sangue degli elfi in eguale parte al mio. Sappiamo che ha ereditato molte qualità del vostro popolo ma, dell'immortalità non siamo certi" Spiegò Aragorn, osservando il figlio che si destreggiava con bravura, la sua stessa insegnate sembrava ritrovarsi in difficoltà o, semplicemente fingeva di esserlo, il Re non avrebbe saputo dirlo con certezza.
"Il sangue dei Dùnedain scorre nelle sue vene. Il suo aspetto non muterà per altri cento anni, solo trascorso quel lasso di tempo avremo le nostre risposte" Ribatté Thranduil, allontanandosi dalla colonna, sfuggendo allo sguardo triste di Aragorn.
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The Ending -Amore Immortale-
Fiksi PenggemarSeguito di: The Beginning ⚠️La storia presenta contenuti per adulti⚠️ Dal capitolo primo: "Una volta indossati i mantelli lasciarono la stanza, percorrendo lentamente il lungo corridoio silenzioso e le cigolanti scale in legno. L'oste sobbalzò quan...