Capitolo 5: Il Viaggio

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Il Viaggio

V

Erano quasi passati due mesi dalla partenza della Regina degli uomini. Una volta ogni due settimane giungevano sue notizie, un messaggero da Granburrone giungeva accompagnato da due guardie, portando con sé una preziosa lettera scritta a mano da Arwen.
Aragorn offriva loro una stanza per riposare, un pasto caldo e poi li rimandava indietro, portando con loro una lettera di risposta alla precedente. Legolas aprì i grandi occhi blu e sorrise, trovandosi innanzi allo splendido viso dell'amato che ancora dormiva pacificamente.
L'elfo sollevò una mano pallida e gli carezzò il viso barbuto, sollevandosi sulle braccia per poter unire le labbra a quelle del sovrano di Gondor, che sorrise divertito, aprendo un occhio con fare assonnato.
"Legolas..." sussurrò Aragorn, avvolgendo un braccio attorno alle spalle sottili dell'amato, stringendolo contro il proprio petto.
Il Principe del Reame Boscoso sorrise e si lasciò coccolare dalla mano grande e calda dell'uomo che si era abbassata sulla sua schiena, lasciando dolci carezze sulla pelle pallida come il latte. Granpasso aprì nuovamente un occhio e si guardò attorno, notando con suo grande sconforto che il sole era ancora ben lontano dal sorgere.
"Mi dispiaccio di non possedere la tua stessa energia," sussurrò Aragorn con voce roca, abbassando lo sguardo sul viso chiaro dell'elfo che sorrise e lasciò un nuovo bacio sulle labbra dell'amato. Il sovrano rispose immediatamente, stringendo con più forza il corpo della creatura immortale contro il proprio che iniziava a farsi bollente.
"Non ti rattristare, osservarti dormire è sempre meraviglioso," disse Legolas, facendo scivolare le mani lungo il petto ampio del Re, pizzicando la pelle sui fianchi, conscio di provocare solletico al povero Mortale.
"Non continuare se non sei pronto a pagarne le conseguenze," lo avvertì Aragorn, quando sentì la mano dell'antico elfo farsi sempre più audace. Il Principe sorrise con aria di sfida e insinuò la mano dalle lunghe dita oltre i leggeri pantaloni che coprivano gambe e vita del sovrano, stringendo nella mano la virilità a riposo del Ramingo, che si morse il labbro inferiore, trattenendosi dal sospirare.
"E chi sostiene che io non sia pronto?" domandò Legolas, continuando a muovere la mano, che irriverente sfiorò ciò che in pochi avevano avuto solo l'onore di poter osservare.
Aragorn sospirò e portò una mano ad accarezzare il viso affilato, correndo sulla guancia coperta da alcuni ciuffi ribelli, infine si fermò sull'orecchio, stuzzicandone la punta che fece tremare la creatura immortale.
"Sei pronto? Davvero? Non mi pare," commentò il Ramingo, continuando a stimolare quel punto così sensibile per qualsiasi elfo.
Legolas sbuffò dal naso e con un movimento rapido si portò a cavalcioni sopra all'amato, bloccandogli i polsi contro il materasso, ai lati del viso barbuto.
"Sono pronto," ribatté la creatura immortale sorridendo sfacciata. Aragorn sollevò le sopracciglia e sorrise enigmatico.
Provò a sollevare i polsi ma gli fu impossibile, Legolas sembrò concentrare tutta la propria forza nelle braccia, così da bloccare il compagno in quella posizione.
Il sovrano arricciò le labbra in un'espressione pensierosa, mentre con lo sguardo studiava la posizione del compagno, trovando le sue gambe particolarmente rilassate.
"Davvero?" domandò Aragorn, aggrappandosi con le dita al lenzuolo morbido.
Legolas osservò quel gesto con fare interrogativo.
Granpasso sorrise e con un movimento inaspettato sollevò le gambe, costringendo l'elfo a spostarsi in avanti. Il Principe perse la presa sui polsi del Mortale e appoggiò le mani ai lati del suo capo, così da non cadergli addosso. Aragorn gli circondò la vita con le gambe e con un colpo di reni invertì le loro posizioni, schiacciando Legolas contro il morbido materasso, bloccandogli i polsi sopra la testa con l'aiuto di una sola mano, mentre quella libera tornò a stuzzicare le orecchie sensibili dell'antica creatura.
Il Principe spalancò le labbra, trattenendo a stento un gemito.
Il Re sorrise divertito, chinandosi sul corpo dell'elfo, bloccandogli le gambe con le proprie, iniziando a tormentare il collo pallido con baci e lappate. Legolas provò a liberare i polsi, ma fu tutto inutile, le carezze lo distraevano, impedendogli di applicare per intero la propria forza.
"Che tu sia maledetto!" si lamentò il Principe, sentendo i propri pantaloni farsi sempre più stretti.
Aragorn ridacchiò, assalendo le labbra del compagno con le proprie.
Legolas rispose immediatamente, cercando nel mentre di liberare i polsi dalla stretta energica del Mortale, che non sembrava per nulla intenzionato a perdere la presa.
"Aragorn. Lasciami," ordinò il Principe, riuscendo in qualche modo a liberare le lunghe gambe tornite e a stringerle attorno ai fianchi del sovrano, che si leccò le labbra rosse per i baci.
"Avrò una ricompensa?" domandò Granpasso sorridendo malevolo. Legolas inclinò il capo sorridendo. "Sbaglio ti stai già prendendo ciò che vuoi? Cos'altro desideri?" domandò la creatura immortale.
Aragorn allentò la presa, lasciando liberi i polsi dell'amato, che subito portò le braccia a cingergli il collo, costringendolo in un profondo bacio.
Il Ramingo sorrise contro le sue labbra, facendo scivolare le grandi mani lungo i fianchi dell'elfo, fermandosi all'altezza delle anche.
Fortuna volle che quelle serate estive permettessero loro di dormire parzialmente svestiti, infatti, v'erano solo un paio di pantaloni a coprire le nudità dei due uomini.
"In questo momento desidero solo te," sussurrò Aragorn.
I vestiti finirono velocemente ai piedi del letto ed i due amanti ripresero a baciarsi con ardore.
Il sovrano fece scivolare le mani lungo le cosce di Legolas, e questo avvolse nuovamente le lunghe gambe attorno ai fianchi del sovrano, lasciando che questo lo toccasse in luoghi a molti proibiti.
Legolas trattenne il fiato quando sentì Aragorn scivolare lentamente dentro di lui.
L'elfo si aggrappò alle spalle del Re, lasciando piccole mezzelune incise nella pelle bronzea.
"Stai bene? Ti ho fatto male?" domandò il sovrano, puntando gli occhi grigi in quelli azzurro cielo del silvano.
Legolas scosse il capo e gli lasciò una carezza sul viso, mentre Granpasso iniziò a spingersi in lui, muovendo i fianchi in modo delicato ma passionale, aderendo perfettamente al corpo dell'altro.
I respiri si fecero a mano a mano sempre più affannosi e i movimenti sempre più rapidi e scoordinati. Aragorn ringhiò quando sentì il piacere dell'amato bagnargli il petto.
Sentì il corpo di Legolas avvolgerlo con più intensità e non potendo sopportare oltre riversò il proprio piacere nel corpo del compagno.
Il Re si lasciò cadere contro il corpo dell'elfo, scivolando lateralmente, così da non opprimere il petto del Principe con il proprio peso.
Legolas sorrise e gli accarezzò il viso. "Eldarion si sta allenando con l'arco, percepisco la sua frustrazione," sussurrò la creatura immortale. Aragorn sbuffò una risata, coprendo entrambi con le morbide coperte.
Il Principe si accoccolò contro il petto del Mortale, poggiando il capo contro la sua spalla, mentre il sovrano gli carezzava la schiena.
"Arwen ti ha rivelato chi è il padre del bambino?" domandò Legolas, sollevando lo sguardo sul viso dell'amato.
Granpasso scosse il capo, lasciando un bacio sulla fronte dell'elfo.

The Ending  -Amore Immortale-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora