Capitolo 25: Ferite

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Ferite

XXV

Èomer sollevò lo sguardo sull'uomo a cavallo, scrutando la particolare benda che gli celava lo sguardo, sapeva a cosa servisse quella caratteristica copertura, i figli di Morphen lo avevano spiegato qualche tempo prima, volendo essere il più utile possibile ad i loro nuovi alleati.
Il cavaliere costrinse il destriero ad arretrare di qualche passo, così da poter osservare i tre reali con più facilità, senza essere costretto a sporgersi.
Re Thranduil non si era presentato insieme agli altri sovrani, preferendo lasciare che fosse il figlio a rappresentare il suo popolo, questo almeno innanzi ad un semplice messaggero.
Il Signore del Reame Boscoso stava nel mezzo dei due fratelli elfi e questi, sembravano quasi trovare in lui una sorta di sicurezza infatti, sostavano qualche passo indietro rispetto al sovrano.
"Un messaggio? Ebbene, comunicaci quanto il tuo Signore ha da dire" Disse Èomer, stanco di dover guardare quell'uomo dal basso verso l'alto.
Il cavallo sbuffò stanco, dalle froge fuoriuscivano gocce umide che cadevano a terra, inumidendo il prato verde.
Il cavaliere si passò la lingua sulle labbra, abbassando il cappuccio che gli copriva il capo scuro.
"Il mio Signore vi concede la scelta del campo di battaglia" Comunicò il messaggero, lasciando una carezza del collo del proprio destriero.
I tre reali si guardarono per qualche istante e, fu Legolas a parlare per primo.
"Concedici qualche momento per valutare le nostre opzioni" Rispose il Principe del Reame Boscoso.
Il cavaliere annuì comprensivo ed arretrò di qualche passo, concedendo ai tre reali la possibilità di conferire in tutta sicurezza.
"Rohan non è il luogo più adatto" Iniziò Aragorn, incrociando le braccia contro al petto possente, tenendo lo sguardo fisso sul Signore del Mark, che annuì a propria volta.
Tempo precedente avevano convenuto che Rohan avesse già fatto molto, forse troppo per entrambi i regni danneggiati inoltre, la grotta, rifugio di Morphen si trovava troppo vicina al reame dei Signore dei Cavalli.
"Lo stesso vale per il Reame Boscoso. È troppo distante da dove ci troviamo ora ed i suoi boschi, per quanto siano meravigliosi non sono concepiti per ospitare una guerra" Continuò Aragorn, tenendo lo sguardo fisso sull'amato che annuì, conscio del fatto che i boschi che circondavano Bosco Atro oltre ad essere pericolosi per i loro nemici, lo sarebbero stati per loro stessi.
"L'unica soluzione accettabile è Gondor, non voglio coinvolgere altri regni" Comunicò infine Re Elessar, voltandosi, dando fine a quel piccolo concilio durato poco più che qualche minuto.
Il messaggero era smontato da cavallo e si era inginocchiato a terra, mentre l'animale ruminava l'erba fresca e questo gli accarezzava il capo con delicatezza.
Sollevò lo sguardo quando si rese conto che i reali avessero concordato il luogo del loro scontro.
"Ebbene?" Domandò il cavaliere, lasciando che il cavallo continuasse a nutrirsi.
Aragorn fece un passo avanti ed incrociò le braccia contro il petto massiccio, tenendo lo sguardo ben fisso sul viso del giovane cavaliere. "Abbiamo concordato un luogo adatto ma, ora lascia che sia io a porti una domanda" Parlò il Re degli uomini.
Il messaggero sollevò il capo ed annuì, invitando il sovrano a continuare. Èomer e Legolas si guardarono con fare interrogativo, domandosi che cosa stesse passando per la mente di Aragorn.
"Il tuo Signore è deciso a muovere guerra? Non c'è un modo per concludere questo scontro in modo totalmente pacifico? Troppi hanno già sofferto per le sue motivazioni" Parlò il Re, tendono lo sguardo severo fisso sul cavaliere che sopirò, incrociando a propria volta le braccia contro al petto.
"Io sono un semplice messaggero, non conosco i suoi piani ma, posso dirvi che il mio Signore è intenzionato a muovere guerra e, non intende fermarsi" Rispose il messaggero. Aragorn annuì ed arretrò di qualche passo, ponendo una cera distanza fra lui ed il giovane, che sollevò lo sguardo sui due Principi, eredi del suo Signore.
"Inoltre, porto un messaggio per i due Principi. Vostro padre comunica il bando. Siete accusati entrambi di alto tradimento e quindi condannati a morte" Parlò il cavaliere rimontando a cavallo.
"Qual è il luogo dove si terrà lo scontro?" Domandò il messaggero, lasciando una leggera carezza contro il manto bruno dell'animale.
"Le Pianure di Gondor" Rispose Aragorn.
Il giovane si portò il cappuccio sul capo e, rivolgendo un ultimo sguardo ai reali trottò via, sollevando un'alta nuvola di polvere grigia.
Aragorn sospirò affranto e voltò le spalle al cavaliere, poggiando una mano sul fianco di Legolas ed una sulla spalla di Èomer, guidandoli verso il palazzo.
Thranduil li attendeva in un composto silenzio, teneva le mani unite in grembo e lo sguardo fisso sulla figura che si allontanava velocemente, attraversando lo schieramento di elfi che rimaneva, proprio come il suo Signore in un composto mutismo.
"Le pianure di Gondor?" Domandò Astorher, non conoscendo quei luoghi.
Nonostante avesse passato diversi anni percorrendo la Terra di Mezzo lo aveva fatto senza l'ausilio di una mappa perciò, i luoghi che aveva visitato rimanevano senza nome. Aragorn annuì.
"Immense pianure disabitate, ottime per uno scontro in campo aperto" Spiegò il sovrano degli uomini, rivolgendo il proprio sguardo verso il Signore del Reame Boscoso che annuì con fare assente.
Il Re dai lunghi capelli biondi girò su se stesso e sparì all'interno del palazzo, intenzionato a tornare al capezzale di Lanthir.
Zentha e Astorher si osservarono per qualche istante, non apparivano particolarmente provati dalle parole del messaggero, entrambi sapevano ciò di cui erano accusati e, erano pronti a subirne le conseguenze. "Dovremmo comunicare la decisione all'esercito e, preparare una strategia d'attacco. Immagino voi conosciate le forze di vostro padre, il vostro aiuto ci sarebbe estremamente utile" Disse Èomer, rivolgendo uno sguardo gentile ai due elfi oscuri, che annuirono con convinzione.
In tutti quegli anni avevano visto molte creature aggirarsi per la grotta ed i suoi stretti passaggi, non conoscevano i nomi di quegli esseri striscianti ma, loro padre aveva insistito affinché imparassero a combattere e sapere neutralizzare. "Eldarion rimani anche tu, assistere potrebbe esserti utile" Disse Aragorn, rivolgendo uno sguardo al figlio che annuì.
Il Principe forse non era ancora abile con le armi ma, aveva studiato molti piani di battaglia, vecchie scartoffie risalenti a scontri di epoche passate e, poteva definirsi un abile stratega.
"Io mi recherò da Lanthir e mi farò dire ciò che è accaduto, forse sarò in grado di scoprire qualcosa di utile" Parlò Mithrandir, poggiando la base del lungo bastone bianco a terra.
Lo Stregone girò sui tacchi e il lungo soprabito bianco svolazzò attorno alle caviglie, mentre questo spariva all'interno del palazzo.

The Ending  -Amore Immortale-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora