CAPITOLO 8

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Presenza di linguaggio forte *-*



Passati 2 mesi

Pov tae

Stavo a scuola, tra 10 minuti sarebbe suonata la campanella per la fine delle lezioni.

In classe con nam e kook stavo bene, gli altri compagni erano abbastanza simpatici e divertenti.

Con i ragazzi riuscivo ad aprirmi di più, avevamo fatto ancora più gruppo di prima e mi sentivo bene con loro.

Con jimin e suo padre si era risolto o per meglio dire non si calcolavano più, insomma un'evitarsi continuo era diventato. Tutto questo da quando... Beh...

Pov jimin

2 settimane prima

Ero a casa e con me c'era anche yoongi dovevamo studiare insieme perché le professoresse, come sempre, ci avevano affiadato un compito con un'altra classe e guarda caso era proprio quella di hobi e yoongi.

A noi due vi misero a coppia insieme, hobi stava con park chaeyoung una ragazza della classe mia molto simpatica, mentre Jin l'avevano messo con un ragazzo di cui non ricordo il nome, della classe di hobi e yoongi.

Stavamo parlando riguardo il compito ma venimmo interrotti da mio padre appena entrato.

Ero sicuro che non sarebbe arrivato prima delle 21 a casa ma a quanto pare mi sbagliavo e questo era un problema...

<che ci fa questa puttana in casa mia> disse una volta entrato nel salone e visto yoongi, venì verso di noi.

Mi alzai di scatto dal divano e mi piazzai davanti a yoongi, ormai in piedi anche lui, per evitare che gli potesse far male.

Mi incazzai quando sentì chiamare puttana yoongi, lo chiamano così, insieme a Jin, anche a scuola.

<non chiamarlo così> dissi appunto arrabbiato a mio padre puntandogli un dito contro.
Lui si avvicinò ancora.

<ah si? Ora difendi anche le troie?> chiese con fare arrogante.

<ti ho detto di non chiamarlo così!> esclamai <sfortunatamente per te, ha un nome e un cognome> gli dissi alzando un po' la voce <andiamo in camera mia yoon> parlai con tono più tranquillo a luidietro di me, era spaventato e si vedeva.

<no ho detto che non voglio in casa delle troie quindi adesso se ne va> affermò prendendo yoongi da un braccio.

Lui gemette dal dolore per la forza con cui mio padre gli prese il braccio e lo portò un pò più lontano da me.

<non toccarlo> dissi con tono arrabbiato avvicinandomi.

Lui, di rimando, lo strinse ancora di più dal braccio e lo spinse contro il muro.

Non ci vidi più in quel momento <ho detto che non devi toccarlo> dissi urlando contro mio padre e fulminandolo letteralmente.

Cadde in ginocchio con degli spasmi evidenti, derivate dalla carica appena scagliata.

Presi poi yoongi, ancora un pò scosso, dalla mano e lo portai delicatamente al piano di sopra dove c'era la mia stanza.

GREEN: the intelligent mind ¦kookv¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora