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William

Cara Sophia volevo dirti che: sei bella quando ridi, quando piangi.

Cara Sophia volevo dirti che: quel tuo gesto che compi quando ti arriccia il naso ti rende perfetta e bellissima

Cara Sophia volevo dirti che: io per te ho perso completamente la testa.

Cara Sophia volevo dirti che: non ce nulla di più bello di te nuda che ansimi su di me...

Cara Sophia volevo dirti che: mi sono fottutamene innamorato di te, non volevo lo giuro! Ma non mi hai dato scelta.

Cara Sophia volevo dirti che: mi spiace per tutto il male che ti ho fatto.

Non so quanto tempo passo da quando ero al mare con la mia bottiglia di Vodka tra le mani, cedevo ovunque i suoi occhi bellissimi e candidi. Fissai l'orologio e notato che erano ormai le 18, l'aria qui stava iniziando a essere molto più fredda e la mia pelle stava iniziando a riempirsi di brividi. Così decisi di mettermi dentro la macchina e partire per andare da lei almeno un'ultima volta prima di non vederla mai più.

Il viaggio in macchina fu molto breve, il pedale dell'acceleratore non lo feci nemmeno alzare, lo schiacciava con tutta la rabbia e la voglia di lei che avevo dentro di me, viaggiai a una velocità disumana, e in pochissimo tempo mi trovai nel vialetto di casa sua.

Presi un bel respiro profondo e scesi dalla macchina, avviandomi verso il suo porticato, le mani mi sudavano, la mia salivazione iniziò ad azzerarsi, ero in ansia per la mia prima volta per una ragazza. Citofonai.

Una

Due

Tre

Quattro volte.

nessuna risposta, ansia che era in me inizio a salire. Decisi cosi di andare nella sua porta sul retro ed entrare senza nemmeno bussare.

La casa all'interno sembrava silenziosa, nessun rumore, solo i miei passi, le scale che mi portavano da lei sembravano non finire mai. Solo quando l'ultimo gradino che mi divideva da lei fu arrivato l'ansia in me si placò. La sua camera era la seconda porta, quindi mi bastò poco per arrivare dove si trovava Sophia.

La porta della sua camera era semi chiusa, la luce spenta, non riuscivo a vedere se lei fosse dentro oppure no, cosi l'aprì, la scena che mi si presentò davanti su una delle scene più brutte della mia vita.

Lei nuda come l'avevo lasciata, ancora legate a quelle corde, sua testa era girata dal lato sinistro quindi non poteva vedermi, i suoi occhi chiari erano chiusi... Di soppiatto e silenziosamente mi avvicinai a lei, e finalmente potevo guardarla meglio. Il suo corpo nudo ricoperto da segni e tagli; il suo seno sera pieno di segni violacei, ma non erano succhiotti erano colpi di cintura, il suo bellissimo ventre piatto era anch'esso ricoperto di tagli e alcuni dei quali ancora sanguinanti.

La sua intimità si era arrossata, immaginavo potesse bruciarle così tanto. I suoi occhi erano chiusi ma ancora pieni di lacrime, le sue bellissime labbra carnose era secche e screpolate.

Mi faceva senso vederla in quello stato, eppure ero stata io a lasciarla in branco a quei bastardi, la vidi muoversi e lentamente girare la testa verso la mia direzione.

《 William sei tornato》chiese, annuì soltanto, oh piccola mia non ci vedremo più. Avrei voluto tanto dirle.

《Shh Sophia, non parlare, ti slargo e ti aiuto a lavarti》 pronunciai accarezzandogli la testa, lei chiuse gli occhi e si tranquillizzò sotto il mio tocco.

La slegai mentre lei riuscì a tranquillizzarsi leggermente, appena la slegai completamente, le massaggia i polsi e le caviglie per poi successivamente prenderla in braccio.

Tra le mie braccia la vidi diventare piccola e indifesa, con lei tra le braccia e coccolata sul mio petto la portai verso il bagno. In quel momento ogni barriera tra di noi si era dissolta nel nulla! L' avrei lavata lentamente e dolcemente. Appena arrivai in quel bagno, lei la feci sedere nel mobile di quel bagno, la guardai, i suoi occhi era spenti non avevano quella luce di sempre. 《 Aspettami su piccola, nel frattempo ti riempio l'acqua calda 》 prosegui io, lei semplicemente annuì.

Nessuno parlava la stanza si stava riscaldando grazie alla piccola stufetta che avevo messo. La guardavo era pur sempre bellissima, era pur sempre mia dopotutto.

L'acqua della vasca si riempi al giusto livello, la presi di peso e la misi dentro l'acqua, Sophia si Iniziò a rilassare e io la guardai, e fu allora che parlai 《 Sophia io vado ti lascio lavarti in tranquillità 》 le dissi guardandola, 《 no, William ti prego non lasciarmi sola 》 quella frase le uscì come un sussurro, decisi di rimanere. La vidi abbandonarsi a me quando la mia mano toccò la sua pelle!

Avevo una voglia di lei perfino in quelle condizioni, più sfiorato il suo corpo più iniziavo ad amarne sempre di più i suoi particolari... Quando la mia mano toccò la sua intimità i suoi occhi mi guardano fissi, e io continuai a lavarla.

Non toglieva neanche per sbaglio lo sguardo dal mio, voleva sfidarmi e io per la prima volta avrei lasciato sfidarmi.

《William ti prego toglimi di dosso quelle mani, fallo con me>> e fu lì che i miri due ultimi neuroni, andarono a fare in culo. La presi in braccio non mi importava che lei fosse ancora bagna e insaponata, la baciai, la baciai ancora.

Le mie salde mani si posarono sui suoi fianchi, la presi in braccio e lei intrecciò le Sue esili gambe sul mio bacino, le sue labbra bagnate si posarono sulle mie in un bacio bisognoso e pieno di passione.

Mi mossi verso la porta che precedentemente avevo chiuso, la poggiai contro essa, la feci mia, avevo deciso che l'avrei fatta mia anche in bagno, la mia mano tocco delicatamente la sua intimità... Le sfiorai il clitoride le sue gambe si strinsero alle mie, le mie labbra si posarono sul suo collo. Succhiai vigore ogni sua parte, sogni violacei comparvero, inconsciamente gli scrissi mia su quel corpo.《 piccola prometto di non farti male 》 pronuncia mentre lentamente m facevo spazio dentro di lei. Ogni spinta un gemito di piacere per entrambi. Ogni bacio un po' di vita in più, Ogni tocco tutto mi legava a lei.

Era mia, sta notte per l'ultima volta, avremmo raggiunto dai a poco l'apice del piacere e me ne sarei andato completamente dalla sua vita, Le sue dita affondavano in me, mi stava lasciando dei segni per sempre su di me, e ecco che mi riversai in lei, poco dopo lei arrivò, e fu li che me la strinsi a me. Ancora dentro camminai verso la sua camera, e con lei io mi sdraiai nel letto ancora nudi e sudati per il nostro piacere raggiunto, mi accasciai al suo fianco e la vidi chiudere gli occhi.

Si addormentò in baleno e io ne approfittai per vestirmi e andarmene per sempre dalla sua vita.

Ma non prima di darle un bacio e sussurrarle quello che ho sempre voluto dirle.

Ti Amo Sophia!

Un bacio sulla tempia e uscì da quella casa come dalla sua vita!

Spero abbiano cura di te amore mio

le sue mani su di me volume 1 CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora