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Mi alzai dalle sue gambe in una stretta quasi mostruosa, che cazzo era appena successo? Come aveva fatto a ricordarsi tutto? Ma una cosa mi sembro quasi di troppo lei, era di troppo, oppure ero io quella di troppo? So solo che un disaggio quasi improvviso si impossessò di me.

I suoi occhi mi guardavano fissi e pieni di perdono e scuse ma nono era colpa sua, era tutto tornato come prima. Io e lui non eravamo niente Lui non era mio Io non ero sua. Ecco che siamo tornati a essere quello che non avrei mai voluto essere. Ma forse era una sorta di ripicca perché dio sicuramente ce l'aveva con me in qualche modo. Trasalì quando la voce di quella vipera riecheggio nella stanza. 《 su vattene ora》 presi la mia borsa e me ne andai... Avrei voluto che lui mi fermasse ma era meglio di no. Scappai in fretta da quella casa non più metaforicamente mia, ma sua! Il mio passo d'improvviso divento quasi veloce, come se qualcuno mi stesse inseguendo di punto in bianco. Ansia, panico. Ma perché tutti erano contro me e lui? Che cazzo avevamo di cosi dannoso per non stare insieme? Tra tutte queste domande mi accorsi di essere arrivata proprio vicino casa mia, o meglio la mia prigione dato che io ero prigioniera di so fratello.

Appena varcai la soglia ecco che quel profumo indecente si fece spazio nelle mie narici. Erba. Poggiai le mie cose all'entrata e salì in camera mia, o meglio la camera dei miei genitori che ormai era diventata mia! Li sarei stata al sicuro da qualsiasi persona volesse entrare. Il letto era ancora disfatto segno che lui si era alzato da poco, i suoi vestiti in giro per la camera, il mio reggiseno buttato in un angolo remoto della stanza a ricordarmi quasi della serata passata come tutte le altre tra le sue braccia indecenti. Cosi decisi che era ora di mettere tutto apposto lo presi e lo misi tra i panni da lavare, come anche tutte le cose di Rayan... Ma fu li che quest'ultimo varcò la soglia un po' barcollante segno che oltre ad aver fumato aveva pure bevuto una quantità eccessi di alcool... Ecco sapevo cosa sarebbe successo da li a poco, per salire lui sarebbe successo. Ecco che mi chiama 《 tesorino sai che voglio ora, quindi sdraiati》 ecco che pronuncio e così feci, mi sdraiai e lui salì sopra di me. Ora mi sarebbero aspettate due ore piene di vero incubo.

Un colpo,

altro

Ciaff

Ciaff

Ciaff

Ciaff...

Saranno stati una ventina di colpi con la cintura, fino a quando in ancora pieno impresso riuscì ad afferrare il telefono e schiacciai il bottone che avrebbe fatto partire la fatidica chiamata. William Una suoneria mi fece sobbalzare, speravo che era lei, e le mie preghiere furono ascoltate quando lessi quel nome..《Baby》L'attesa era ormai finita saremo tornati se avremmo voluto avremmo rimesso le cose apposto no? Mi precipitai a rispondere ma sentivo solo un rumore di una cosa che veniva colpita forte, poi tutto si materializzò un urlo 《 Basta!!!》Cazzo

Mi alzai e mi vestiti di fretta e furia facendo sobbalzare anche Samantha, poco mi importava 《 amore, dove vai?》 Chiese ma la ignorai, dato che la mia mente percepiva soltanto il suo flebile urlo. La spostai e mi precipitai vicino alla porta , dovevo andare da lei con urgenza. La mia giuda era come quella di sempre, spericolata, ma pur sempre prudente avevo imparato a memoria la sua strada, il che comunque mi aiutava molto. Ci misi all'incirca una quindicina di minuti per arrivare a destinazione, lasciai il veicolo fermo davanti all'ingresso e per di più a motore accesso poco importava, varca il vialetto dove si trovava la porta secondaria la quale mi augurati che era aperta come sempre! Era proprio la ringraziai mentalmente per aver dimenticato quella porta, appena entrai mi invase un profumo o meglio puzza che conoscevo bene alcol ed erba! Avevo un bruttissimo sentimento... Il che si materializzò quando le scale mi portavano davanti a quella porta, lui dentro di lei! Lei con gli occhi chiusi e il viso rigato dalle lacrime!

Povera!

Un rumore di un telefono che cadeva lì fece girare nella direzione di esso! I loro occhi incontrarono i miei, lei mi ringraziò mentalmente il che per poco mi fece sorridere, lui invece continuo il suo sporco lavoro, mentre mi guardava sorridente. Stronzo. Ma era ora che mi sarei dovuto giocare la carta, quella carta.《 CASSIE!!》pronunciai in modo tale che entrambi potessero sentirmi. Lei strabuzzo gli occhi a sentire quel nome, lui di suo canto invece si fermò di colpo e divento rosso.《 WIALLIAM NON DOVEVI NOMINARLA.》 Sibilò e uscì da lei infuriato Avevo dovuto farlo. Se no me l'avrebbe distrutta, sapevo bene che avrei dovuto darle spiegazioni.

La porta dell'entrata sbatte così forte da farci sollazzare, e lei trasalì, non mi importava né a me ne a lei che era nuda, senti solo《 CHE CENTRA CASSIE!》

le sue mani su di me volume 1 CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora