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Sei mesi dopo.

william

Sono passati sei mesi da quando la mia vita è tornata alla normalità, sei mesi in cui ho ripreso il mio lavoro da scambista, sei mesi dove un membro della mia famiglia si è aggiunto, ovvero proprio la mia dolce ed eccentrica cognata: Sophia, wow è una ragazza molto n gamba e molto innamorata della mia famiglia e di mio fratello. Non l'avrei mai detto che lui il temuto e senza cuore Rayan avrebbe fatto breccia nel cuore di una ragazza così bella e in gamba come lei. E tutto tornato alla normalità tranne sotto due aspetti i cui non ho punti di aggancio e voglio scoprire di più, ma mi sembra quasi impossibile.

Partiamo dal primo punto:

I miei parenti mi hanno detto che ho avuto un grave incidente in casa quando arrivò la nuova fidanzata di mio fratello, caddi e sbatti la testa... Non so più nulla di quello che successe quella sera, ma ricordo con precisione che il viso della ragazza di mio fratello mi assomiglia molto ma molto a un viso di una ragazza che mi sono scopato che ci sapeva fare e pure bene. Anche il profumo di mia cognata mi ricordava il profumo di questa ragazza misteriosa.

Invece come secondo punto:

In casa mia era presente una stanza la numero 123 era perennemente chiusa a chiave e nessuno e dico nessuno voleva che io mi avvicinavo a essa nemmeno potevo osare chiedere che cosa ci fosse che mi sembravano. Come se quella stanza conteneva un grande segreto che mi volevano tenere nascosto per paura che mi sarei fatto male o che magari avrei dato di matto. Cosa c'era in quella stanza? E poi perché tutti erano così strani con me quando era presente lei la ragazza di Rayan? Cosa c'era stato? La conoscevo già?《William dove sei?》disse la voce inconfondibile di mia madre, 《 sono qui mamma, in camera da letto》 espressi io mentre in vano cercavo di aprire il cassetto in alto del mio comodino. Che cazzo cera anche in questo comodino avrei voluto e dovuto scoprilo a tutti i costi.

<< William amore di mamma oggi io papà e Rayan andremo via per un giorno tu starai con Sophia è l'unica che a parte la domestica apprezzi》 espresse lei facendo irruzione nella camera mentre io mi fissai sul letto e mi misi ad armeggiare con telefono.

Avevo un piano

L'avrei aperto con l'aiuto di Sophia.

E se lei non mi avrebbe aiutato avrei fatto tutto da solo.

Era ora di dover capire.

Un trillo mi fece risvegliare dal mio sonno, ma quando mi ero addormentato? Ma che ora era? Dov'erano tutti? Guardai l'ora sul display segnava lei 6:45 del pomeriggio, cazzo che tardi.

Balzai dal letto mentre, con cautela dicessi giù a prendere le mie medicine pomeridiane, ma oggi non avrei avuto intenzione di prenderle volevo vedere se non assumendone nemmeno una avrei potuto capire qualcosa. Arrivai davanti la cucina e trovai la televisione accesa, segno che era arrivata... Mi avviai con lentezza e agio verso la porta scorrevole della cucina per prendere le medicine e buttarle. Fortunatamente in giro non trovai nessuno così con un gesto rapido e fulmineo le presi quelle che si trovavano sul mobile e le gettai nella pattumiera, ma non prima di arrotolarle in un pezzo di carta.《 ehi William hai preso le tue medicine》 espresse lei facendomi sobbalzare dallo spavento 《 oddio Sophia mi hai fatto spaventare, comunque si le ho appena prese, ti va di guardare un film?》 Pronunciai io prendendola per mano.

Un brivido.

Un altro brivido mentre lei tranquillamente mi toccava col pollice, lentamente.

Cosa cazzo mi sta succedendo? Perché questo brivido? Da quando provo questa cose?

Un dolore lancinante mi colpì alla testa, mi appoggiai alla sua spalla, e annusai il suo profumo. Quel profumo 《 piccola mi sei mancata tanto》 la vidi strabuzzare gli occhi.《 William che stai dicendo? 》 pronunciò. La guardai intensamente negli occhi, occhi per poter vedere la sua reazione, ed era quella che un po' tutti sarebbero aspettati, eccola li la mia bimba innocente, e indifesa davanti a me, a colui che l ha amata e l'amava ancora prima di sapere che era mia. La sollevai avevo bisogno di lei, di lei su di me, sul mio corpo, delle mie labbra sulle sue come una persona intubata ha bisogno del suo ossigeno per poter sopravvivere, ecco lei e da sempre stata il mio ossigeno, puro, ma da li a poco mi sarei dovuto negare questa piccola dose di ossigeno, o per me meglio dire questa dose di felicità Le mie braccia le circondarono il corpo, labbra contro labbra e poi di colpo 《 ma che cazzo sta succedendo qui?》 Pronuncio qualcuno, la guardai era pietrificata e io pure 《 troietta fuori da questa casa e dal mio ragazzo》 ammise con un sorriso schietto.

le sue mani su di me volume 1 CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora