Un urlo lascia la mia bocca, lui si accascia a terra, i suoi occhi diventano pesanti, in un gesto fulmineo giro dall'altra parte della stanza, dove si trovano loro, il mio braccio sanguinava non volevo dire nulla, pensavo solo a lui. Nessuno parla, lo guardo, tutti guardano me, 《 ti prego Willys non posso perdere anche sussurro, 《chiamate una cazzo di ambulanza ora》urlai guardando Rayan, lo vidi sorridere ma poi ubbidire alla mia richiesta. Sapevo bene che ciò è successo in questo cazzo di giorno era colpa mia, se io non avessi mascherato il mio livido sul viso, causato dalla mia mancanza di obbedienza verso di Rayan. Sapevo benissimo che se io sarei andata a casa di William sarebbe successo un fin di mondo. Si sarebbe incazzato a bestia se lo avrebbe visto quel livido, sapevo che in fin dei conti io ero ancora la sua piccola bimba. 《Piccola non piangere ce la farò》 sussurro lui, le mie mani reggevano la sua testa, mentre alcune lacrime scendevano nel mio viso, annuii e lui lievemente sorrise. Poco dopo arrivò l'ambulanza e se lo portarono via, mentre con loro andato madre, padre e perfino Rayan solo dopo avermi dato uno schiaffo per avermi tolto gli occhiali. Tutti uscirono dalla porta di casa e io con molta calma passai in rassegna tutti i luoghi dove io e lui avevamo passato tutti i bei e brutti momenti. Tutti quei luoghi mi portavano a lui, il mio pensiero mi portava sempre a lui eppure ero la fidanzata del fratello, ma per lui ho un debole come quando ti ami qualcosa e no puoi raggiungerlo, ecco lui era qualcosa che non avrei mai potuto raggiungere. Lentamente salì le scale di casa e mi diressi verso l'unico posto che ancora non avevo mai visitato il suo studio, mi era stato sempre vietato e non sapevo il motivo. Lui non c'era quindi potevo benissimo entrarci... L'odore di lavanda mi entrò nelle narici era buono e sapeva di lui. Era colpa mia se in questo studio lui aveva iniziato a surriscaldarsi, era colpa mia se non avevo tolto gli occhiali...era colpa mia.
Scusa mio bellissimo amore.
Scappai da lì così velocemente che non mi girai nemmeno di chiudere la porta dello studio, volevo andare nell'unico posto dove ero sempre stata, me stessa. La mia camera. Quella camera che aveva accolto i miei pianti, le mie urla, i miei sorrisi, le mie risate, i miei orgasmi, i suoi orgasmi, i nostri orgasmi! Una piccola lacrima mi rigò il viso. Com'era possibile che io stavo piangendo? Quando mi mancava. In questo momento volevo solo essere una cosa, anche se non avrei dovuto pensarla per tutto il male che mi aveva fatto, per tutte le lacrime che avevo versato per lui... Ma ora volevo solo una cosa: fare l'amore con lui! Volevo sentire per la prima volta sentire gli veri orgasmi, le nostre mani intrecciate, il mio capezzolo dentro la sua bocca la sua lingua che faceva cerchi concentrici su esso. Volevo sentirlo dentro di me che spingeva lentamente e poi più velocemente. Volevo sentirlo mio almeno una volta! Anche se sapevo bene che mi sarei fatta male. Lui era colui che mi accendeva. Lui era colui che mi spingeva al limite Era lui che volevo.
Caro william mi hai fatto così tanto male eppure sei così dannatamente ultima cosa che voglio.
Caro william mi ha fatto cosi tanto male eppure sei bellissimo.
Caro william ti prego amami almeno la metà di come ti amo io
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le sue mani su di me volume 1 Completa
RomanceWilliam, proprietario di un circolo di prostituzione, intimoriva ogni ragazza gli si presentasse davanti, ma lei era diversa: Sophia, una diciannovenne come tante, entrò dopo un cata-strofico incidente in questo circolo. Sexy, perverso, altamente...