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Non ricordo quasi nulla della sera precedente, solo arrivo del messaggio di Rayan, e un video, un video che ritraeva lei, la mia piccolina nuda tra le braccia di qual verme. Mille domande in testa, volevo delle risposte che non potevo averle.

Cara piccola mia sapevi di essere ripresa? Stavi fingendo piccola?

Volevo credere che fosse cosi, che tu piccola stavi fingendo che immaginavi me.

Poco dopo però decisi di alzarmi dal letto anche se la testa mi scoppiava, dato le mille bottiglie di alcool che la sera prima bevvi, era l'unico modo che avevo per sfogarmi, in quell'esatto momento mi accorsi di avere tutta la mano insanguinata.

Piccoli flashback riapparvero nella mia mente, il video il vetro di una finestra di casa mia rotto, la mano che sanguina, un vado in mille pezzi, un dolore al cuore. Perché non potevo essere felice?

Lentamente mi diressi giù per le scale con la speranza di non dover incontrare nessuno e dare spiegazioni, ma purtroppo non fu così, incontrai degli occhi che riconoscerei tra mille...I suoi. Wow che era bella, ma cosa ci faceva qui? Mi guardò, la guardai, ci guardammo, nessuno parlò. Entrai in cucina e vidi ciò che non mi sarei mai aspettata, mia madre e mio padre e mio fratello in casa mia.《 che ci fate tutti qui?》 Dissi rivolgendo uno sguardo serio, finalmente mia madre parlò 《 come che ci facciamo qui non ti ricordi nemmeno che è il tuo compleanno》disse sorridendomi.

Cazzo, non avevo voglia di festeggiare con nessuno, volevo solo fondarmi di alcool fino a riuscire a dimenticare il suo nome e il suo viso. Bene che compleanno di merda! Lei non era mia, io non ero suo. La vidi abbracciare Rayan ma non sorrideva anche se io le avevo fatto molto male, lui le cingeva quei fianchi, la sua mano era poggiata su un suo fianco. Dio che odio. << ah William sei è Sophia la nuova fidanzata di tuo fratello》proseguì mio padre, un sorso di succo di frutta mi andò di traverso, il bicchiere mi cadde dalle mani, i miri occhi saltarono verso loro due, lui le stringeva la mano, lei al suo fianco.《William sta attento, per una buona volta》 proferì mia madre, come sempre era la stessa! Non era mia cambiata teneva alla casa più a me e a mio fratello... Mi senti umiliato proprio quand'ero piccolo.

Il silenzio calò nella stanza, non sapevo che dire, cosa fare!, e fu allora che lei ruppe il silenzio, 《 scusatemi vado in bagno》 io annuì, sapeva bene dov'era il bagno non c'era nessun bisogno che io l'accompagnarsi, era stata casa sua sapeva bene come e dove fossero i vari oggetti. Cosi la vidi sparire dalla mia vista e sentirle salire le scale.

Fu allora che però iniziai a fare caso che portasse gli occhiali da sole, come mai? Che cazzo gli aveva fatto? Perché non riuscivo a vedere i suoi bellissimi occhi chiari ? Cosa gli aveva fatto? Come da mia abitudine senza dire nulla e nessuna spiegazione usci da quella stanza dove l'aria ormai era diventata pesante, e mi diressi in ufficio forse l'unico posto che poteva essere casa per me.

Apri la porta e con grandi falcate mi stravaccai sul divano di pelle nera, dove tante volte io e lei avevamo scopato, dove poche volte lei si veniva a rifugiare senza alcun motivo. Nel frattempo avevo finito il mio primo sorso di scotch... Ne stavo per prendere un altro quando la porta del mio studio si aprì. Stavo per proferire parola, quando un esile corpo fece la sua comparsa, lei! 《 ciao William, posso parlarti? 》 chiese chiudendo alle sue spalle la porta, sapeva bene che quando dovevamo discutere quest'ultima doveva essere chiusa a chiave.《Dimmi tutto Sophia Lea!》 Pronunciai, il suo sguardo si pietrificò, era tanto che non usavo il suo nome intero e anche a me faceva uno strano effetto.

La vidi accomodarsi al mio fianco, mentre estrasse dalla sua piccola borsa un pacchetto di sigarette, da quando fumava? Distinto le chiesi 《 posso averne una?》 Annui e me ne porse una, le nostre mani si sfiorarono. Un brivido. Poi parlò 《 tuo fratello non che il mio ragazzo mi ha detto che mi hai venduta, volevo sapere il motivo》 chiese tranquillamente ma la mia mente si fermo a quelle tre parole:

Il mio ragazzo!!

Il mio cuore si spezzò, l'aria cominciò a mancarmi, fumavo tutta la sigaretta senza staccarla dalle labbra.

Le parole mi motivano in gola, non potevo dirle la verità.

Quanto vorrei dirtela piccola mia! 《 togliti gli occhiali da sole e io te la dirò guardandoti negli occhi》dissi io, lei un po' titubante si tolse gli occhiali. La poca luce che entrava nella stanza mi fece vedere i suoi candidi ma bellissimo occhi. Nell'occhio dentro scorsi un livido violaceo, ecco che tutte le mie paura persero forma lui la picchiava eppure era da un giorno con lei, non solo abusava di lei ma la picchiava. La mia bocca parlo sola, senza che io mi dessi tempo per metabolizzare la cosa 《 che cazzo ti ha combinato, Sophia, parlami cazzo》dissi io con i pugni stretti ed gli occhi fissi sui suoi, non parlava, ma i suoi occhi erano fissi sempre nei miei.

Ti prego piccola parlami, non posso fare nulla lo so ma almeno posso provare a salvarti, pensai sapevo bene che non sarei riuscito a salvarla ma volevo solo credere di poterlo fare.

Con un gesto fulmineo mi alzai da quel comodo divano lei non capì il perché si questo mio gesto e la vidi trasalire, in un batter d'occhio la mia mano si posò sulla maniglia del mio ufficio e aprì quella porta. A noi due bastardo! Corsi letteralmente giù per le scale precipitandomi in cucina, dove trovai mia madre e mio padre scherzare con lui. La rabbia si impossessò di me, lo scaraventai contro il tavolo《 che cazzo fai William》chiese Rayan, non parlavo

Un pugno

Un altro pugno.

Uno schiaffo

La situazione si ribalta lui colpisce me, e io prendo mentre cerco in vano di cambiare le posizioni, 《 come cazzo hai osato scopartela e per di più filmata a sua insaputa eh?》 Urlai con tutta la voce che avevo in colpo... Il bastardo mi guardo non parlo, nella stanza nessuno distava, si sentivano solo i miei colpi.《 come cazzo hai osato picchiarla》 urlai, sbattendogli la testa contro il tavolo.《 basta, smettetela william e Rayan, perché vi state comportando così》urlo mia madre preoccupata mente mio padre mi cercava di tirare via dal corpo di mio fratello, entrambi non parlavo ci picchiavano e basta! Una mano mi toccò, non riuscivo a percepirne il tocco, poi un 《 william basta ti prego》alzai lo sguardo la vidi li, cercava di fermarmi. Fu in quell'attimo dove venni colpito, mentre guardavo i suoi occhi.

Senti la mia testa farsi pesante, il mio corpo non rispondeva, i miei occhi fissi sui suoi, poco dopo solo un semplice 《 William!!!》 Un suo urlo e poi il buio

le sue mani su di me volume 1 CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora