creature marine

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Le profondità degli oceani rappresentano il luogo dell'ignoto e dello sconosciuto, forse l'ultima vera frontiera della nostra civiltà globale. Sono il luogo dove abitano serpenti marini, calamari giganti, le sirene, il kraken. Gli abissi del mare sono il luogo che ospita più creature e creazioni del mito e della superstizione di qualunque altro luogo immaginario e soprannaturale.La parola "mostro" deriva dal latino "monstrum", che significa "ciò che appare" o "che si mostra" (si pensi anche al verbo "di-mostrare"). Ma "mostro" si lega anche al verbo latino monere, che significa "ammonire", "avvertire", e che ha che fare con l'idea di un presagio o di un portento.I mostri marini sono creature mitologiche che nell'immaginario collettivo popolano il mare, solitamente sono giganteschi e feroci, e, nell'antichità, incutevano gran timore ai marinai. Possono assumere varie forme, tra cui quelle di drago, serpente marino, o bestie dotate di molteplici arti; possono essere gelatinosi o squamati, spesso sfiatano getti d'acqua. Sono spesso ritratti mentre attaccano, insidiano, e distruggono le navi.Scilla (in greco antico: Σκύλλα, Skýlla) è un mostro marino della mitologia greca. Secondo la versione più comune, Scilla è figlia del dio Forco (o Forcide) e di Ceto. Secondo la tradizione riportata dall'Odissea, invece, è figlia di una dea, chiamata Crateide.Cariddi (in greco Χάρυβδις) nella mitologia greca. In principio, vi era una naiade, figlia di Poseidone e Gea, dedita alle rapine e famosa per la sua voracità. Un giorno rubò a Eracle i buoi di Gerione e ne mangiò alcuni. Allora Zeus la fulminò e la fece cadere in mare, dove la mutò in un gigantesco mostro, grande quasi quanto metà della città di Roma.Sì dice che Scilla e Cariddi siano, in realtà, due sorelle, maledette dagli dei e che abitino, insieme, nel Triangolo delle Bermuda, affondando qualsiasi nave, passi per il loro tratto, di mare.Il Miðgarðsormr è un enorme e mostruoso serpente che compare nella mitologia norrena. Miðgarðsormr non è tanto un nome quanto un epiteto, che significa: "Serpe di Miðgarðr". È altresì chiamato Jǫrmungandr ['jœrmuŋgandr]: "demone cosmicamente potente". La leggenda narra che egli sia talmente lungo da poter avvolgere il mondo con l'intero corpo, facendo arrivare la coda sino alla testa.Jormungand venne generato dal dio Loki, unitosi alla gigantessa Angrboða, assieme ai suoi due fratelli: il grande lupo, Fenrir (o Fenris), e la regina dei morti, Hela (o Hel). Esso era un gigantesco serpente marino, dotato di un veleno formidabile. Tutti e tre vennero allevati in Jötunheimr, la terra dei giganti, finché gli dei non ne vennero a conoscenza. Le profezie annunciavano che, da una simile progenie, non sarebbero venuti che guai, per questo Odino ordina che i figli di Loki vengano portati al suo cospetto, perché si possa decidere come neutralizzarli. Stabilisce quindi di scagliare il serpente del mondo nel profondo delle acque. Nessuno, però, riesce a portare a termine questa impresa, con l'eccezione di Thor, il dio del Tuono, che da allora sarà nemico giurato di Jormungand. Recluso negli abissi marini, col passare del tempo iniziò a crescere talmente tanto tale da poter avvolgere il mondo col suo intero corpo.I Tritoni sono, nella mitologia greca, la progenie di Tritone. Non c'è prova che siano la controparte maschile delle sirene, sono creature mitologiche con la forma di uomo dalla vita in su e di pesce dalla vita in giù, ma possono assumere sembianze interamente umane. Talvolta descritti come insidiosi, altre come affascinanti. Si racconta che, dopo la nascita di Tritone da Poseidone e Anfitrite, da esso stesso, sia nata una schiera numerosa di creature marine. Non è escluso che questo mito sia stato ampliato in epoca successiva a opera di poeti, mitografi e artisti. I Tritoni, che si aggiunsero quindi al Tritone originario, abitavano insieme a Poseidone e Anfitrite in un palazzo dorato in fondo al mare. Divennero così servitori delle divinità marine, che trasportavano sul dorso o su carri trainati da loro stessi. Erano agli ordini di Poseidone e potevano scatenare o placare le tempeste marine, suonando un corno a forma di chiocciola, ricavato da una conchiglia.Una sirena è una creatura leggendaria acquatica con l'aspetto di donna nella parte superiore del corpo e di pesce in quella inferiore, che appare principalmente nel folclore europeo, ma che trova comunque figure affini in altre culture. Da tener presente che tale sirena, di derivazione medievale, si discosta totalmente dalle sirene divine della mitologia e della religione greca, iconograficamente rappresentate con l'aspetto di donna, nella parte superiore del corpo e di uccello, in quella inferiore. Esistono diversi miti, sulle sirene, secondo le diverse culture, per esempio, in Irlanda è famosa la leggenda di Li Ban, la "sirena santa". Li Ban, giovane figlia di un Re, si ritrovò trasformata in una sirena immortale, con la coda di salmone, a causa di un'inondazione. Dopo 300 anni dei monaci trovarono la sirena, e la battezzarono secondo il rito cristiano. Uno dei monaci le propose una scelta: vivere per altri 300 anni oppure morire per essere subito beatificata. Li Ban sacrificò la sua immortalità per salire in paradiso. Mami Wata, invece, è una sirena con poteri magici, venerata in molti paesi africani, nei Carabi, in Brasile e anche in Europa. Secondo i suoi adepti, vive in una bellissima città situata nel fondo del mare, ma accettare il suo invito ad abitare la città, significa accettare di abbandonare la propria vita e venire trascinati per sempre negli abissi dell'oceano.Il kraken è un mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi, generalmente rappresentato come un gigantesco cefalopode somigliante a una piovra o calamaro, con tentacoli abbastanza grandi e lunghi da avvolgere un'intera nave. Il suo mito si è sviluppato soprattutto fra il Seicento e l'Ottocento, sull'onda di avvistamenti di vari tipi di mostri marini. C'è un generale consenso sul fatto che almeno parte dei kraken avvistati fossero reali esemplari di calamaro gigante o calamaro colossale, mentre altri potrebbero essere spiegati con grossi banchi di pesci o meduse, eruzioni sottomarine o fenomeni ottici dovuti alla rifrazione della luce. Non è chiaro quando si sia originata la leggenda del kraken; è nata probabilmente verso la fine dell'epoca medievale scandinava, ed era sicuramente già diffusa fra i pescatori norvegesi nel 1700, quando Pontoppidan la cita per la prima volta.Ci sono diverse spiegazioni sul mito delle sirene: ad esempio è che i marinai scambiassero la sagoma di una foca monaca per un corpo femminile dalla metà di pesce.Il canto serviva a spiegare i canti dei gabbiani o delle berte.Per quanto riguarda le sirene avvistate da Colombo in America, è possibile che fossero in realtà lamantini o dugonghi. Ad ogni modo è bene ricordare che, trattandosi di un antico mito, le spiegazioni di carattere scientifico non sono da prendersi in considerazione.La figura della sirena è presente anche in araldica. È sempre rappresentata galleggiante sul mare o su un'onda. In genere, si pettina con una mano mentre si osserva in uno specchio che tiene con l'altra. Se ha un atteggiamento diverso, occorre blasonarlo. È simbolo di eloquenza e di persuasione, poiché aveva la facoltà di persuadere con dolcezza. Per esempio, una sirena armata di scudo e spada è lo stemma ufficiale della città di Varsavia.Secondo il libro di Dorothy Dinnerstein, Mermaid and the Minotaur, queste creature ibride uomo-animale, possono trasmettere i concetti emergenti di antichi esseri umani diversi dagli animali: "La natura umana è contraddittoria, e le nostre differenze di animali terrestri sono misteriose e profonde". Gloria Jean Watkins, bell hooks, cita Dorothy Dinnerstein nel suo libro The Will to Change: Men, Masculinity, and Love, interpretando la figura simbolica della sirena, come archetipo femminile primordiale, calato nella cultura che contrappone uomini e donne. La figura viene vista e rivisitata in chiave psicoanalitica, alla ricerca di una sintesi maschio-femmina nei temi relativi alla cura e all'educazione della prole. La sirena è stata spesso associata con lussuria durante la storia, specialmente nel periodo romanico.Il punto, è che non è così surreale, che possano essere esistite/esistere davvero, in quanto la sirenomelia, conosciuta anche con il nome di sindrome della sirena, è una rara malformazione congenita nella quale gli arti inferiori sono fusi insieme, assumendo così le sembianze della coda di pesce di una sirena. Quindi, potrebbe davvero esistere, una specie, con questa sindrome, che, nel corso dei millenni, si sia evoluta, nelle acque, e abbia ottenuto, tramite il processo evolutivo, le branchie, per vivere sott'acqua.

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