Il satanismo laveyano
"Il diavolo non è altro che la personificazione della vita pulsionale inconscia rimossa." (Sigmund Freud) Per i seguaci di LaVey, Satana è un'invenzione letteraria, l'emblema dell'individualismo, una metafora che incarna la figura dell'anticonformista – una figura orgogliosa che assume le sembianze del diavolo narrato da John Milton (Paradise Lost).
Il satanismo laveyano conta adepti atei, edonisti e materialisti. Quasi un'antitesi al cristianesimo, i peccati satanici sono: stupidità, autoinganno, conformità al gregge, mancanza di prospettive, vanità controproducente e mancanza di estetica. Trattasi di condizioni che possono essere superate attraverso la ricerca della conoscenza.
L'indulgenza (da non confondere con compulsione, abuso, vizio) prende il posto dell'astinenza. Il primo passo per abbracciare la dottrina sarebbe prendere consapevolezza sia delle proprie virtù che delle proprie bassezze – rendersi conto d'esser animali che per via "del proprio sviluppo intellettuale, sono diventati gli animali più viziosi di tutti ." (Anton LaVey)
Tutti gli animali, ad eccezione dell'uomo, sanno che lo scopo principale della vita è godersela.
(Samuel Butler)