{59} Nonno

2.2K 161 42
                                    

-Mi dispiace Can, mi dispiace tanto- Mi guardò dritto negli occhi e non potei che emettere un sospiro, di stupore stavolta.

Aprii la bocca ma non riuscii ad emettere alcun suono.

Solo dopo qualche secondo riuscii a sopraffare lo stupore che stavo provando da quando lo avevo guardato negli occhi.

-Nonno..- Sussurrai, non potevo credere ai miei occhi. Lo avevo riconosciuto come se fosse stato via solo per un mese.

Lui mi sorrise impacciato.

Lo abbracciai, non potevo credere di averlo per davvero davanti ai miei occhi.

-Perché non mi hai detto subito di essere tu?- Lasciai che mi stringesse.

-Can, nipote mio! Ho passato anni e anni a nascondermi e vagabondare per il mondo, non sapevo neppure se mi avessi riconosciuto- Disse sedendosi, ed io accanto a lui.

In quel momento il servizio fotografico perse d'importanza, il lavoro perse la sua importanza.

Passammo più di mezz'ora al freddo, parlando di quello che era successo in quegli anni, era ritornato proprio nel momento giusto.

-La nonna lo sa?- Chiesi, sembravo essere tornato bambino.

-No, volevo andare da lei dopo essere passato da te. Sei famoso in tutta la Turchia nipote!- Rise.

-Già, vuoi che ti accompagni dalla nonna?- Lo guardai facendo penzolare le chiavi della macchina davanti a lui.

-No, andrò da solo Can. Ah! Poi voglio conoscere quella bellissima donna che ho visto ieri al tuo fianco- Si girò verso di me.

-Certo!- Dissi alzandomi dopo che lo avesse fatto anche lui.

-Mai vista donna più bella di lei, dopo tua nonna ovviamente. Sembrate stare bene insieme, non lasciarla andare- Scherzò giocando con il suo cappello.

Annuii solamente. La nonna sarebbe stata contenta di vederlo, se questo non le avesse causato prima un infarto (Sperai davvero di no).

Arrivai alla macchina e prima di mettermi alla guida controllai l'orario, era tardi e avevo diverse chiamate perse.

Richiamai il cliente del servizio fotografico inventandomi la scusa di essere rimasto bloccato nel traffico, lui mi disse di non preoccuparmi, perché anche il soggetto da fotografare non era ancora arrivato.

Cercai di arrivare il più in fretta possibile al luogo dell'incontro, sperando di poter finire in fretta quel lavoro.

DEMET

-Non ci siamo ragazzi più in alto quelle decorazioni. Ehi tu! Dove credi di andare? Quelle vanno al bar.- Stavo urlando da qualche ora almeno.

Iniziavo a capire la mania di Deren per i caffè.

-Signorina Demet questi dove li metto?- Mi fece vedere delle tovaglie.

-Se sono pulite in deposito, altrimenti in lavanderia- Risposi distratta mentre guardavo il catalogo degli oggetti da sistemare.

-Signorina Demet è dritto così?- Chiese da sopra la scala.

-No, più a destra Anil- Lo guardai di sfuggita ma mi accorsi immediatamente dell'errore.

-Signorina mi scusi, siamo un po' stanchi, ci può concedere una pausa di cinque minuti?- Chiese il ragazzo che prima che arrivasse Can mi teneva la scala.

In effetti avevano ragione, erano ore che li facevo girare senza sosta per l'intero locale.

-D'accordo ragazzi ma solo cinque minuti, non abbiamo molto tempo e abbiamo iniziato tardi con i preparativi- Dissi concedendo loro un po' di tempo per riposare.

Più forte dell'amore -Can Yaman-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora