-Ti giuro che la prossima volta ti tiro uno schiaffo!- urlai, quando finalmente in quella camera fummo soli.
-Ti prego, ti scaldi per un bacetto... e poi onestamente parlando... stavi chiacchierando troppo per i miei gusti.- simulò con le labbra un bacio.
-Non ho mai conosciuto persona più irritante di te- portai le mani ai fianchi.
-E poi scusa... baci tutte quelle che a parer tuo parlano troppo?- aggiunsi.
-No, solo te strega e comunque.. si vede che non conosci molte persone- Sorrise beffardo.
-Io ti uccido- strinsi gli occhi per non guardare il suo ghigno soddisfatto.
-Poca confidenza strega, sono il tuo capo.- ammiccò.
-Meglio, nessuno sospetterà dell'ultima arrivata e non chiamarmi strega- Gli puntai il dito contro.
-Ma qualcuno potrebbe credere che la ragazzina frustrata per non aver scopato con il capo abbia fatto qualcosa di stupido impulsivamente-
Ancora una volta... sentii quella fitta al cuore.
Quelle parole facevamo male, perché la mia infine era tutta apparenza, non ero la donna forte che volevo dimostrare di essere, ero una ragazzina che doveva essere protetta dai mostri del passato, tutto qui.
Mi avvicinai a lui e gli tirai uno schiaffo, la mia mano pizzicava dal dolore, ma non lo diedi a vedere. Il suo viso ruotò verso destra, avevo dosato bene la forza.
Lo vidi spalancare gli occhi dallo stupore, probabilmente non si aspettava una reazione del genere.
-Sai fare solo questo, giudicare, rinfacciare ed essere crudele. Il mondo non gira intorno a te Can Yaman- le lacrime minacciarono di uscire e potetti sentire i miei occhi pizzicare.
Uscii dalla camera il più in fretta possibile.
Solo una volta fuori diedi sfogo alle mia lacrime, era un pianto represso, da troppo tempo.
Piangevo perché non avevo nessuno, non avevo mai avuto nessuno, piangevo perché la prima persona che avevo incontrato ad Istanbul era un perfetto stronzo.
Piangevo perché stavo per andare a letto con quel perfetto stronzo.
Piangevo perché non volevo più sentirgli dire che stavo per fare una cazzata.
Piangevo perché era la mia prima settimana di lavoro ed ero stanca, stanca di portare una maschera di soffrire.
Stanca perché il mio posto nel mondo, probabilmente non lo avrei mai trovato.
Una volta arrivata all'ascensore una lacrima rigò il mio viso, seguita da tante altre, mi appoggiai alla parete in vetro e mi lasciai andare a terra lentamente.
Mi coprii il volto con le mani, stava andando tutto malissimo.
Pensai di essere salva e lontana da tutti, finalmente.
Ma così non fu.
Prima che le porte si chiudessero lui entrò. Ed io non potetti sentirmi peggio.
Ero pronta alle sue grida, ero pronta a sentirmi dire che ero licenziata...
Ero pronta a tutto... Ma non alla sua reazione effettiva.
Mi guardò dritto negli occhi, solo in quel momento mi resi conto, che in quegli occhi c'era molto di più che uno stronzo, c'era una persona che molto probabilmente aveva sofferto, che aveva patito dolori inimmaginabili, ma questo non lo giustificava, non lo giustificava affatto.
Sospirò, ed il suo sguardo dolce mi fece perdere per la seconda volta in quegli occhi.
Non mi piaceva giudicare le persone, avevo avuto una brutta infanzia, e anche una brutta adolescenza, l'ultima cosa che avrei voluto e che qualcuno giudicasse me.
Per questo motivo probabilmente non lo facevo con gli altri, non si può giudicare la storia, il passato, la vita di un'altra persona, se non si sa cosa questa abbia passato.
Potevo averlo anche definito uno stronzo, poteva avere anche modi sgarbati, poteva fissarti con occhi glaciali, ma io quegli occhi li avevo riconosciuti, erano gli occhi di chi da bambino aveva provato tanto dolore.
Mentre ancora cercavo di scavare nella sua anima guardandolo solamente negli occhi, lui mi prese il viso fra le mani.
-Perdonami- sussurrò soltanto, come se fosse dispiaciuto sul serio.
Corrugai la fronte, aggrottando le sopracciglia. Non stavo capendo niente.
Avvicinò le nostre labbra, ancora una volta.
Mi colse impreparata, per la seconda volta quella sera, le nostre labbra si erano toccate, si stavano toccando.
Avevo voglia di tirargli uno schiaffo, stavo per farlo, ma la sua mano strinse la mia, e per la seconda volta quella sera ebbi un tuffo al cuore.
Sentivo di essere nel posto giusto, sentivo tutto il dolore e la paura scomparire, come se le sue labbra la stessero portando via.
Mi sentivo meno sola, in qualche modo. Al sicuro.
Appena le porte dell'ascensore si chiusero, esitò qualche secondo, prima di allontanarsi da quell'unione.
-Perché cazzo mi hai tirato uno schiaffo?- Urlò arrabbiato.
Eccolo. Era tornato in sé.
-Oh adesso è questo il problema? Perché cazzo mi hai baciata?- gli urlai serrando le braccia al petto.
-Mia nonna era appena uscita dalla sua camera e ti ha vista piangere, dovevo salvare il piano- si giustificò mentre si guardava allo specchio, alle nostre spalle.
Dovevo aspettarmelo.
Non aveva motivo di baciarmi, ci conoscevamo da pochissimo e lui era solamente un egoista, Sì probabilmente aveva sofferto, ma era sua la scelta di trattare in questo modo le persone.
L'unica persona a cui sembrava portare rispetto e provare amore, era sua nonna. Con lei, lui era una persona totalmente diversa, genuina, bella.
Ma mentiva anche a lei...soprattutto a lei.
Autrice:
Tantissimi auguri di buon anno nuovo ragazze! Ho deciso di farvi un piccolo regalino (Nel mio piccolo, cercando di passare la mezzanotte assieme) e con questo capitolo augurarvi un buon 2021!
- Inoltre devo ringraziarvi per tutto l'affetto che mi state dimostrando! Ricevo dei messaggi e dei commenti che mi fanno sorridere davvero tanto!
Ho sempre avuto dei dubbi (come credo ogni scrittrice) sul mio lavoro eppure sentirvi così calorose nei miei riguardi non può che strapparmi un sorriso e incoraggiarmi ad andare avanti sempre, a testa alta!
Quindi ho l'esigenza ed il piacere di ringraziarvi per il supporto. Per voi magari può essere una sciocchezza, un piccolo gesto, ma fidatevi, per me significa tanto! ❤️
Ancora tantissimi auguri e buonanotte🌠
![](https://img.wattpad.com/cover/242562625-288-k384606.jpg)
STAI LEGGENDO
Più forte dell'amore -Can Yaman-
FanfictionCan è un uomo con la testa sulle spalle, ha un'etica e non ha intenzione infrangere i suoi valori. 25 anni, e nonostante la giovane età gestisce fluentemente tre hotel di lusso sparsi per la Turchia. Ha una passione irrefrenabile per la fotografia...