{32} La prima notte

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CAN

Non dormivo in questo modo da tempo, troppo tempo. A svegliarmi furono i raggi del sole dritti dritti negli occhi.

Mi girai verso destra e mi ritrovai come al solito, molto vicino al viso di Demet, che dormiva ancora, nello stesso modo in cui si era addormentata la sera precedente.

Aveva la testa sul mio braccio destro, rivolta verso il mio busto, la sua gamba destra era finita sulla mia gamba e la sua mano sul mio petto.

Adoravo vederla così vicina a me, mi faceva sentire importante.

La osservai per qualche minuto, poi aprì gli occhi.

-Buongiorno- Sussurrò. Mi stupii del fatto che fosse così tranquilla.

-Buongiorno- Risposi ricambiando il suo sorriso.

Chiuse gli occhi nuovamente, senza smettere di sorridere.

Continuai a guardarla, era calma, rilassata e come me sembrava aver dormito bene, o almeno meglio degli ultimi giorni.

-Oh cazzo Can!- Improvvisamente sentii un vuoto accanto a me e la ritrovai in piedi giusto davanti che saltellava nervosa.

-Can abbiamo dormito qui? Insieme? Non ci credo, che ore sono? Devo andare a lavoro. La signora Deren mi ucciderà. Can non startene lì fermo ti prego. Che ore sono?- Piagnucolò, era troppo bello per essere vero.

-C'era qualcosa che non mi tornava- Sussurrai sedendomi sul telo su cui due minuti prima regnava la pace.

-Can! Perché siamo rimasti qui?- Piagnucolò ancora.

Che qualcuno mi aiuti, non sopporterò a lungo tutte queste domande.

DEMET

Ero nervosa, agitata e Can continuava a fissarmi senza dire una parola.

Questo mi faceva salire i nervi a fior di pelle, non riuscivo a capire il suo comportamento, okay, lui era il capo. Ma io dovevo arrivare in tempo a lavoro, perché la signora Deren non ci avrebbe pensato due volte prima di uccidermi.

-Ti prego, calmati- Disse in tutta tranquillità.

-Oggi non andrai a lavoro- Continuò.

-Come no?- Allargai le braccia e sgranai gli occhi.

-Ti porto in un posto- Sorrise guardandomi dalla testa ai piedi.

-Can dobbiamo lavorare- Mi lamentai.

-Se ne occuperà Deren- Sviò lui.

-Can...- Cercai di riprenderlo ma mi interruppe.

-Sh, vieni qui- Mi tese la mano.

La afferrai, facendo come mi aveva chiesto, finii nuovamente fra le sue braccia, seduta accanto a lui.

-Ti preferisco quando dormi- Sussurrò tranquillo.

-Ma come ti permetti!! Orso- Gli feci la linguaccia dandogli uno schiaffo sul braccio.

-Chiacchierona- Mi guardò dritta negli occhi.

-Maleducato- Incrociai le braccia al petto.

-Non farlo- Disse prendendo aria con la bocca.

Più forte dell'amore -Can Yaman-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora