Lui indicò con la testa la porta del bagno delle donne.
Io alzai un angolo della bocca portando lo sguardo alla porta.
Tanto comunque non lo avrei più rivisto, Istanbul è così grande che è praticamente impossibile incontrare due volte la stessa persona.
Mi alzai, prendendo la borsetta e mi diressi dove mi aveva indicato.
Quando gli passai di fianco, mossi leggermente i capelli affinché potessero arrivare sul suo viso, e con la mano sinistra, fiorai la parte del pantalone che andava dal ginocchio fino all'inguine.
Lui sorrise beffardo scuotendo la testa, non mi lasciò andare nemmeno un secondo con lo sguardo.
Era davvero un bellissimo ragazzo.
Demet raggiunse il bagno e subito dopo uscì una donna, ne approfittò per chiudere la porta principale ed accertarsi che quel bagno fosse completamente vuoto.
Mentre si girava andò a sbattere contro qualcosa di non troppo morbido, sembrava un corpo.
Alzò lo sguardo e cazzo se era bello.
Si guardarono per un paio di secondi, lui sorrideva come se la cosa lo facesse sentire potente, lei si sentì ancora più piccola sotto l'altezza di lui.
-Eccomi qui- Sorrise prendendola in braccio dalle cosce.
-Quasi non ci speravo più- ammiccò lei.
-Oh baby, non deludo mai le aspettative- la sedette sul marmo e le allargò le gambe, il tanto per permettere al suo corpo di starci in mezzo.
Decisi di non fiatare, gli misi una mano dietro la testa e lo avvicinai alle mie labbra.
-D'accordo, ma penso che tu abbia parlato abbastanza- era più sciolta di quanto si aspettasse, non aveva mai pensato di poter fare una cosa del genere.
Ma ne aveva bisogno, non aveva mai baciato un ragazzo e di conseguenza non aveva avuto rapporti con nessuno.
Aveva intenzione di fare quelle prime esperienze il più in fretta possibile, non era possibile che a 18 anni ancora non avesse mai avuto un fidanzato.
Aveva trovato l'occasione e la persona predisposta, ne avrebbe approfittato.
Lui sorrise beffardo.
-Potrei almeno sapere il tuo nome?- Chiese alla ragazza.
-A che serve? Tanto domattina o tra meno di un'ora lo avrai già dimenticato- Sorrise lei.
-Come siamo diffidenti, voglio sapere il nome della donna che con molte probabilità griderà il mio stanotte- ammiccò spavaldo.
-Sei troppo sicuro di te, comunque sono Demet-
-Can- dopo aver pronunciato quel nome si fiondò sulle labbra della ragazza che aveva ormai a pochi centimetri di distanza.
La barba di quello che avevo scoperto chiamarsi Can mi solleticava le labbra, era una bella sensazione. Le sue mani possenti mi stringevano la vita e molte volte vagavano sulla mia schiena.
Andammo avanti così per un tempo infinito, i suoi baci erano voraci, famelici, ed io stranamente riuscivo a tenergli testa perfettamente.
Non avevo la più pallida idea di chi fosse, a tutti gli effetti era uno sconosciuto, ma adoravo il fatto che finalmente mi avrebbe tolto quel peso dalle spalle.
Finalmente mi sarei sentita donna, donna per davvero.
-Penso sia arrivato il momento di andare da qualche altra parte.- Disse con evidente voglia.
Lo assecondai e mi portò in una specie di locale notturno, con delle camere annesse.
Salutò un uomo della sicurezza e mi prese la mano, trascinandomi in quel posto.
Entrammo in una della camere e chiuse la porta a chiave immediatamente.
-Spogliati- mi disse mentre si sbottonava la camicia.
Sentii l'imbarazzo scorrere in me, non potevo tirarmi indietro, non in quel momento.
Mia nonna mi avrebbe detto di scappare il più lontano possibile e fu proprio quella la spinta a restare ed affrontare la cosa, a quel punto sperai di non pentirmene in futuro.
Quando fui in intimo davanti a lui lo vidi avanzare, aveva cambiato espressione.
-Sei vergine?- Chiese scrutandomi dalla testa ai piedi.
Lei venne colta alla sprovvista, non sapeva cosa rispondere, probabilmente lui non avrebbe voluto andarci a letto se gli avesse detto la verità, ma allo stesso tempo se ne sarebbe accorto dall'esperienza pari a zero che aveva la ragazza.
-Oh cazzo, esci immediatamente da qua dentro, rivestiti ed esci!- urlò.
Demet sobbalzò dalla paura. Ma non si mosse.
-Allah! stavo per andare a letto con una vergine e magari pure minorenne- si passò le mani fra i folti capelli.
-Non sono minorenne e.. - provò a parlare la ragazza.
-Non ti azzardare, esci da questa cazzo di camera prima che non risponda delle mie azioni- urlò ancora.
Era appena andata in frantumi la sua opportunità di sentirsi donna.
-Can parliamone-
-Ma di che cazzo vuoi parlare che non sai nemmeno che cazzo stavi per combinare, non azzardati a chiamarmi per nome, nemmeno mi conosci, sei solo una puttana, ecco tutto, se cerchi qualcuno per divertirti e a cui estorcere soldi hai sbagliato persona, esci da qua dentro-
-Di tante, proprio una del genere me ne doveva capitare- Continuava ad andare avanti e indietro per la stanza.
Demet era mortificata, si ripromise di non piangere...
Ed ecco qui, era arrivata ad Istanbul da quanto? Due o tre ore?
Bene, aveva già fatto la sua prima esperienza...o meglio, la prima...cazzata.
19/11/2020
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Più forte dell'amore -Can Yaman-
FanfictionCan è un uomo con la testa sulle spalle, ha un'etica e non ha intenzione infrangere i suoi valori. 25 anni, e nonostante la giovane età gestisce fluentemente tre hotel di lusso sparsi per la Turchia. Ha una passione irrefrenabile per la fotografia...