L'amore è tutto quello che ci pare, l'amore è avere armi senza fare male, l'amore è così stupido ma vallo poi a capire, l'amore è solo carte da scoprire...
Tornare alla normalità era qualcosa di davvero unico, io e Can avevamo trovato un nostro equilibrio e le cose sembravano andare bene.
-Signor Can, già che è qui, potrebbe dirmi il budget?- Chiesi cercando di restare impassibile.
Quella mattina aveva deciso di indossare i suoi attillati jeans bianchi e la sua camicia nera sbottonata fino al petto.
-Arrivo- Non prestò troppa attenzione alle mie parole, era troppo concentrato su alcuni documenti da firmare.
Non potevo smettere di guardarlo.
-Eccomi- Disse posando la penna.
Fece un sorriso, abbastanza difficile da nascondere una volta entrata nel suo campo visivo.
Si avvicinò a me, con passo svelto.
-Mi dica signorina- Sussurrò al mio orecchio per poi baciarlo ed allontanarsi.
-Smettila, potrebbe vederci qualcuno- Sussurrai.
-Sono il capo, posso fare quello che voglio- Disse spavaldo.
-Dai Can, non voglio che qualcuno venga a sapere di noi, almeno per il momento- Dissi.
-Qual è il problema signorina?- Alzò il tono cambiando argomento.
-Il budget signor Can- Alzai il tono allo stesso modo.
-Quanto è eccitante sentirti dire "Signor Can"- Sussurrò.
Arrossii visibilmente. Mi morsi il labbro, non sapevo in che direzione girarmi.
-Venga nel mio ufficio- Disse con aria severa.
Lo seguii, tenendomi un po' a distanza comunque.
Appena si chiusero le porte dell'ascensore, non mi diede neppure modo di parlare, si gettò famelico sulle mie labbra.
Ci stavamo baciando con molta più voglia del solito.
-Can- Sussurrai, stavo cedendo ancor prima di poter fare qualcosa.
I suoi gemiti, al solo contatto con la pelle nuda della mia spalla mi estasiavano.
-Can- Ripetei, ma più che un richiamo sembrava una supplica.
Le porte dell'ascensore si spalancarono e cercammo di ricomporci immediatamente allo specchio che si trovava alle nostre spalle.
Lui rideva vedendomi sistemare i capelli freneticamente.
Mentre uscivamo dall'ascensore la donna delle pulizie abbandonò lo studio di Can.
Tirai un sospiro di sollievo solo quando chiusi la porta del suo studio alle nostre spalle.
-Spero tu abbia del fondotinta a portata di mano- Rise sedendosi sulla sua poltrona.
Lo guardai corrugando la fronte.
Indicò il mio collo. Andai al bagno e mi specchiai.
La prima cosa che vidi specchiandomi fu una macchia rossastra, sorrisi sulle prime, poi uscii dal bagno e lo guardai.
Sorrideva come uno stupido, veniva da sorridere anche a me, a molte altre avrebbe forse dato fastidio, in verità aveva sempre dato fastidio anche a me, solo vederlo tramite foto.
Eppure quello che avevo provato alla vista di quel segno sul mio collo non era fastidio, mi sentivo semplicemente un po' più sua.
Avevo sempre pensato che fosse qualcosa di volgare, usato semplicemente per mostrare agli altri una proprietà, e la donna non è e non deve mai essere considerata un oggetto da mostrare agli altri.
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Più forte dell'amore -Can Yaman-
FanfictionCan è un uomo con la testa sulle spalle, ha un'etica e non ha intenzione infrangere i suoi valori. 25 anni, e nonostante la giovane età gestisce fluentemente tre hotel di lusso sparsi per la Turchia. Ha una passione irrefrenabile per la fotografia...