{5} Parlo con la signora Ozdemir?

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Qualche giorno dopo...

Dire che avevo lasciato il curriculum un po'ovunque era poco..

Erano ormai passati due giorni e la paura che nessuno mi avrebbe chiamata si fece sentire.

Finquando, mentre giravo per il Bosforo, che era ormai diventato il posto in cui andavo sempre, anche perché il B&B dove alloggiavo non era poi così distante, ricevetti una chiamata.

-Parlo con la signora Özdemir?- la voce era calma e giovanile.

-Si, sono io- Risposi curiosa.

-Buongiorno signora! La chiamo per informarla che abbiamo esaminato il suo curriculum e vorremmo incontrarla per un colloquio-

Iniziai a saltellare per la strada e mi misi perfino a fare un balletto, mi ricomposi con un colpo di tosse e risposi alla donna.

-Certo, mi dica pure quando e l'indirizzo- Cercai carta e penna nella mia borsa.

-La chiamo per conto del signor Yaman, del Ruby hotel. Quindi se per lei non è un problema domattina alle 9.00 in punto avrà un colloquio proprio con lui- Sembrava essere su di giri, per cosa non saprei.

Demet non aveva idea di chi stesse parlando la donna, ma non le importava, aveva capito di quale hotel stava parlando, in effetti era il più bello di tutti quelli a cui aveva lasciato il curriculum, era un hotel a cinque stelle per quanto ricordava.

-Per me va benissimo- sorrisi entusiasta.

-Perfetto, allora chieda alla reception del Signor Yaman. Mi raccomando, non tollera i ritardatari- Disse la donna prima di riattaccare.

Ero troppo felice, certo era solo un colloquio di lavoro, per quale posizione non lo sapevo nemmeno, ma avrei dato qualsiasi cosa per iniziare a lavorare e conoscere gente nuova.

Non era stato facile come pensavo, almeno fino a quel momento, è pur vero che sono qui solo da due giorni, ma ho davvero bisogno di conoscere gente nuova.

Questo Signor Yaman deve essere un vecchiaccio inacidito dagli anni.

Non tollera i ritardatari, okay ci può anche stare, ma il fatto che abbia un assistente che chiama al posto suo può solo voler dire che è troppo altezzoso per poter alzare il telefono.

Domattina confermerò sicuramente la mia teoria.

Spero che non sia uno di quei tirchi che quando si tratta di stipendio scappa a gambe levate.

CAN

Il mio ufficio quella mattina era disastroso, avevo licenziato tre donne delle pulizie in una settimana e non ne avevo ancora trovata una decente.

Mi passai le mani fra i miei lunghi capelli, per il momento non ci pensavo nemmeno a tagliarli.

Bussarono alla porta.

-Avanti- sbuffai in seguito.

Se quella soglia l'avesse varcata Guliz giuro che l'avrei licenziata in tronco, anzi, non so nemmeno perché continui a lavorare per me.

-Can, caro! Buongiorno- Deren, uno schianto di donna, ma niente da fare, era attratta da me da sempre, ma non era una cosa fattibile, era una mia dipendente e non avevo intenzione di avere relazioni con una dipendente.

-Deren... cosa vuoi?- la squadrai dalla testa ai piedi per poi sedermi alla scrivania.

-Oh Can ma non puoi di certo lavorare in questo posto così disordinato! Provvederò a fartelo sistemare- Indicò  con la mano l'ampio spazio.

-Deren stringi, cosa vuoi?- Chiesi annoiato dalle sue chiacchiere.

Come se si preoccupasse davvero, non avrebbe mai alzato un dito per rendere quel posto pulito, al massimo avrebbe chiamato l'ennesima donna delle pulizie o qualche impresa.

Non volevo nessuno su quel piano, tranne lei e Guliz, lo sapeva benissimo e se ne vantava, come se questo la rendesse più importante.

-Domattina hai un colloquio con una ragazza, se vuoi ti passo il curriculum- disse gentile.

-Da quando la responsabile del personale viene a dire a me queste cose?- Corrugai la fronte.

-Can... sei tu che mi hai detto di voler vedere chi assumiamo per.. - La interruppi.

-Va bene, va bene basta! Domattina non ci sono, fai tu i colloqui, come al solito e un'altra cosa, non ho intenzione di vederti qui ogni qualvolta c'è un colloquio, ti ho assunto per dirigere e selezionare il personale, ti pago per questo no?- Portò le braccia al petto incrociandole.

-D'accordo Can, come vuoi- Deren sorrise rimanendo impalata.

-Allora? hai intenzione di uscire da qui?- Alzò le sopracciglia lui.

-Oh, si scusa- disse con il suo solito sorriso.

-Ah Deren, domattina, la ragazza nuova, in caso il colloquio dovesse andare bene, falle dare una pulita a questo ufficio e a tutto il piano, compresa camera mia. Grazie cara- Prese delle carte fra le mani.

-Va bene Can, come desideri- uscì dalla stanza attenta a non sbattere la porta.

La donna non era stupita, Can non aveva mai voluto nessuno a quel piano, ma contrariamente a quello che diceva lo aveva usato come campo di prova per tutte le addette alle pulizie, decise come ogni singola volta di non pensarci, avrebbe dovuto comunque fare come diceva lui.

Infondo, ma non così infondo... era il capo.

AUTRICE:

Salve a tutti/e volevo informarvi del fatto che oggi oltre a questo capitolo ne verrà pubblicato un altro! (Intorno alle 20:30)

E che *RULLO DI TAMBURI* dalla prossima settimana i capitoli settimanali diventeranno DUE!

Vi terrò aggiornate su date e orari!

Spero la storia fin qui vi stia piacendo, fatemelo sapere attraverso stelline e commenti💕

Più forte dell'amore -Can Yaman-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora