CAN
Non avrei corso dietro ad una ragazza che non era pronta a mettersi in gioco come io avevo fatto con lei, era probabilmente il terzo rifiuto che mi beccavo.
Ero ostinato, lei mi piaceva, ma non le avrei permesso di esercitare quel potere su di me.
Ceyda era andata via da qualche giorno come se non fosse successo niente, Serkay era sparito, probabilmente era andato a fare rapporto a sua madre, una volta capito che avevo recuperato quel foglio.
Con Demet le cose non stavano andando bene, ma nemmeno male.
Era dispiaciuta per quello che era accaduto tra di noi, lo avevo capito, ma non l'avrei giustificata, avere paura non significa mandare al diavolo tutti i tentativi dell'altra persona, lei lo aveva fatto.
Sapevo che il suo ferirmi era dettato dal fatto che era una situazione più grande di lei, ma ero stanco del fatto che negasse tutto.
C'era stato qualcosa tra di noi, non di fisico, ma c'era qualcosa fin dal primo giorno.
Non mi era mai capitato di provare una tale alchimia con una ragazza che non mettesse in mostra praticamente niente, eppure era successo in quel bar.
Non mi era mai capitato di voler risolvere la situazione con Ceyda, non c'era mai stata una donna così importante da farmi desiderare la libertà, e non c'era mai stata donna così importante da permettermi di smettere con le mie serate movimentate, era da più di un mese che dormivo e basta, come non facevo da tempo.
Era ridicolo, eppure non riuscivo a farne a meno.
Nonostante la mia freddezza non si era ancora decisa a fare un passo avanti, nonostante il mio distacco lei rimaneva ferma sulla sua posizione.
Speravo davvero che le cose potessero cambiare da parte sua, perché io non avrei mosso un dito in merito, la partita era cominciata ed io avevo fatto la prima mossa, ora toccava a lei.
DEMET
Erano passate diverse settimane e la situazione era insostenibile, eravamo arrivati a metà ottobre, avevo finalmente trovato una casa, un appartamentino poco distante dal mio posto di lavoro.
Con Can le cose non andavano per niente bene, non riuscivo a sostenere quella situazione.
La sua freddezza nei miei confronti era evidente e non sapevo come comportarmi.
Cercava di evitarmi ed ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano il suo era gelido, come se tutte le cose che mi aveva detto appartenessero ad un'altra persona.
Non era stato esplicito, o forse si, ma comunque mi aveva fatto capire che da parte sua c'era dell'interesse e che io probabilmente lo avevo ferito.
Mi resi conto di avergli fatto del male quando quella sera guardò fisso nel vuoto, come se un'altra persona, un'altra donna nella sua vita lo avesse deluso.
Ci avevo pianto, un paio di volte, ma per fortuna avevo Lana e Guliz, che pur non sapendo bene cosa stesse accadendo tra me e il capo mi erano molto d'aiuto.
Ormai uscivamo due volte a settimana, ovviamente cercando di far coincidere gli orari di lavoro.
Lana stando alla reception spesso aveva dei turni di notte, mentre io e Guliz avevamo orari più stabili, eccetto me per quanto riguardava qualche serata del Ruby.
Era proprio in quelle serate che mi sentivo di sprofondare. Decine di donne puntavano lo sguardo su di lui... e lui non guardava me, come era accaduto all'anniversario dello stabilimento.

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Più forte dell'amore -Can Yaman-
Fiksyen PeminatCan è un uomo con la testa sulle spalle, ha un'etica e non ha intenzione infrangere i suoi valori. 25 anni, e nonostante la giovane età gestisce fluentemente tre hotel di lusso sparsi per la Turchia. Ha una passione irrefrenabile per la fotografia...