Varie ore dopo l'estetista lascia la casa e io sono sempre più sconvolta, soprattutto dopo la notizia che il signorino ha anticipato il suo ritorno e sarà a casa domani.
Ora ho ufficialmente paura. Mi si chiude lo stomaco e non me la sento proprio di fare cena. Vado in camera mia e fisso il soffitto per quelle che sembrano ore, e con calma mi addormento, vivendo per l'ennesima volta un sonno agitato.
È incredibile come per un giorno soltanto io mi sia sentita a casa, con delle cose da fare, come aiutare Zelda, la libertà di poter leggere tutto il pomeriggio senza essere disturbata e delle donne con cui poter chiacchierare come se le conoscessi da sempre. Ed ora invece ero di nuova caduta nel tetro baratro della paura.La mattina dopo mi sveglio a causa del suono di quell'oggetto infernale e con calma, come la mattina precedente, mi vado a fare un bagno. Quasi mi riaddormento nella vasca e quando me ne accorgo decido di alzarmi prima di annegare nel sonno. Nel momento in cui mi sto alzando per poi mettermi l'accappatoio sento un rumore nel cortile. Una macchina che si ferma davanti alla porta della villa e il mio corpo si gela dalla paura. Sapevo sarebbe arrivato, ma non pensavo così presto. Un uomo scende dalla macchina e dopo aver dato un lungo sguardo alla facciata della casa, gira la testa nella mia direzione. Arrossisco di colpo e mi abbasso nascondendomi dietro la vasca da bagno. Elizabeth, tu sei un idiota!
Perché ti sei fermata a fissare fuori come un ebete? Speravi di vedere degli unicorni galoppare tra le nuvole? Mi odio quando faccio così: mi perdo tra i miei pensieri senza badare più a nient'altro. Mi asciugo velocemente e mi vesto, mi pettino e vado a sedermi sul letto in attesa di sapere cosa fare. Dopo solo pochi minuti, per il nervosismo, mi decido ad uscire dalla stanza e raggiungere la porta d'ingresso. Vedo Zelda parlare con un uomo alto e slanciato con indosso un completo dai pantaloni neri e la camicia azzurra con le maniche arrotolate fino al gomito. La giacca del completo la sta consegnando a Zelda, che intanto gli sta chiedendo come fosse andato il viaggio. Quando mi nota oltre le spalle dell'uomo, mi saluta e lui si gira. Non posso fare a meno di squadrarlo da capo a piedi fino ad arrivare al viso, mentre lui fa lo stesso. Spalanco gli occhi in un espressione inorridita, senza poter nascondere lo stupore. Una lunga cicatrice gli percorre la parte destra del viso, partendo dalla guancia per arrivare alla fronte, attraversando un occhio dall'iride pallida. Abbasso lo sguardo, imbarazzata della mia reazione, e con voce flebile dico <<M-mi dispiace di avere reagito così, io non so cosa mi è preso, mi->> deglutisco e mi fermò prima fu rendermi ancora più ridicola. Lui non dice niente, ma sento il suo sguardo bruciare su di me. Dopo poi si allontana e salendo le scale continua a comminare fino a che non sento più i suoi passi. Resto ancora con lo sguardo incollato al pavimento, cercando di calmare il respiro e di riacquistare un colorito normale. Dopo poi mi rivolgo a Zelda ed Elena <<Non potevate dirmelo prima? Avrei potuto evitare di fare una figura del genere e di mettere in una brutta posizione lui>> Elena mi risponde <<il signorino ci ha dato precise istruzioni di non dire niente in merito alla sua cicatrice>>.
Sospiro, speriamo che non mi giudichi male solo per questo, a quanto pare lui può rendermi la vita un incubo. La cosa positiva è che non è un uomo grasso e triste come lo immaginavo.Il pranzo si svolge in modo diverso, Aaron pranza da solo e quando ha finito mangiamo insieme io Zelda ed Elena. Durante il pomeriggio finisco presto il libro che stavo leggendo e dopo molto ripensamenti vado da Zelda. <<Secondo te posso andare a prendere un nuovo libro in biblioteca?>>
<<Certo cara, ma sappi che c'è anche il signorino Aaron. In realtà puoi muoverti liberamente nella casa, a parte per le stanze del signorino>>
<<Ma credi che lui ce l'abbia con me? Per quello che è successo questa mattina...>>
<<Se fosse arrabbiato con tutte le persone che hanno reagito in questo modo vedendolo per la prima volta, non avrebbe amici. Aspetta, ma è vero che lui non ha amici!>> ridacchia evidentemente divertita dalla cosa
<<Non c'è niente da ridere, quell'uomo può fare ció che vuole di me, dal momento che non ho più una famiglia o qualcuno a proteggermi>>
<<Non ti preoccupare, credo che ti ignorerà per quanto gli è possibile, ama stare da solo>>
Dopo quella conversazione mi avvio verso la biblioteca e mi fermo davanti alla porta semi aperta in ascolto. Dopo vari secondi in cui non sento nessuno rumore, entro cercando di fare piano, ma il cigolio della porta mi tradisce subito.
Lui è seduto sulla poltrona e mi da le spalle. Penso che mi stia ignorando, proprio come aveva detto Zelda. Mi avvicino al posto in cui avevo trovato il libro per metterlo a posto e quasi cado dallo spavento quando la sua voce profonda e graffiante dice <<Buon pomeriggio Elizabeth>>———————————————————
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Il disegno ad inizio capitolo è come io mi figuro Aaron, ma ovviamente ognuno può immaginarlo come vuole.
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Contratto di vita
Fiksi UmumTutto inizia da un tradimento, uno sbaglio provocato dal rancore e dalla fame di successo. Una cascata di avvenimenti distruggerà il passato e scriverà un nuovo presente pieno di dolore, intrappolata in una prigione tutt'altro che dorata Elizabeth a...