Capitolo 1

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I miei genitori erano morti, un demone gli aveva uccisi, squartati davanti ai miei occhi. L'unica cosa che ricordo, prima di essere accecata dalla rabbia e uccidere il demone, erano le parole senza senso di mio padre: << Ann qualsiasi cosa accada non toglierti mai questo anello. Se lo farai sarai sempre in pericolo >> ho provato a cercare ovunque il significato di quelle parole e soprattutto il significato dell'anello che portavo all'anulare. 
Mi trovavo nel villaggio di Leavenworth nello stato di Washington, avevo avuto una soffiata di un possibile caso nella scuola superiore di quel luogo; così armata fin sopra la borsa, m'infiltrai dentro a quella scuola dai tratti arcani. Le lezioni erano davvero noiose, ringrazio i miei genitori per avermi fatto studiare da casa e non in questo orribile posto: << Ciao. Tu devi essere la nuova arrivata. Io sono Jesse, mentre loro sono Jeff e Lilly >> le squadrai e dal loro aspetto tirai due somme "I ragazzi e ragazze più popolar della scuola. Secondo quanto è riportato il demone o qualunque cosa sia, uccide i più popolari. Quindi perché non entrare nella cerchia? Almeno finché non avrò ucciso ciò che aleggia in questa scuola" << Ciao, sono Amanda, mi sono trasferta da New York >>
<< Hai lascito New York per trasferirti in questa orribile cittadina? >> mi domandò schivata Lilly: << I miei si sono trasferiti per lavoro e così eccomi qua. Che fate qua per divertirvi? >> con quella domanda cercai di deviare il discorso: << Vieni seguici >> presi la mia borsa e seguii i miei "nuovi amici". Eravamo fuori nel cortile e la mia attenzione fu catturata da una Impala nera parcheggiata davanti a scuola: << E così vi piace star qua a prendere in giro quelle persone? >> alzai un sopracciglio, ero schifata da ciò che facevano, prendersela con i più deboli era la cosa più orribile che potesse esistere sulla faccia della terra, se mai dopo l'inferno, i demoni e ogni altra cosa soprannaturale: << Sai loro non sono come noi, vengono da famiglie povere e che fanno fatica a campare. Non potranno mai essere al nostro livello >> "Qualunque cosa sia, ti prego, vieni fuori adesso, così ti uccido e me ne vado da questo posto" << Lilly guarda che bei bocconcini >> il mio sguardo venne catturato dai due ragazzi vestiti elegantemente il più alto aveva capelli marroni, quasi neri. Non troppo lunghi a parte davanti, aveva gli occhi marroni, aveva delle piccole increspature nei contorni delle labbra fini e rosee; passai a guardare il più basso: aveva capelli castani, con qualche ciocca paglierina. Un viso a rettangolo spigoloso, la sagoma delle ossa in evidenza sotto la pelle. Il colore della pelle marrone chiaro, dorato.
Gi occhi sono di un colore particolare, un azzurro verdognolo.
Sul contorno degli occhi ci sono delle piccole rughe.
Ha degli zigomi prominenti, un naso lungo e sottile, un mento deciso e squadrato: << Salve ragazzi. Siamo agenti dell'FBI >> ci disse il più alto per poi mostrarci i tesserini, lo guardai e capii che era un falso "Merda" << Scusate ma io devo andare ci vediamo in giro >> presi la borsa e iniziai a correre il più lontano possibile da quel luogo e dai falsi agenti dell'FBI; arrivai al motel dove alloggiavo e mi chiusi dentro, avevo ancora il respiro fannoso: << Cacciatori >> dissi senza ombra di dubbio e se volevano portarsi via il mio caso si sarebbero sbagliati di grosso: << Devo agire subito, anzi stanotte >>. Aspettai che la notte scendesse e con quel poco che avevo portato con me uscii dal motel, ma ad attirare la mia attenzione fu sempre quella macchina: l'Impala nera "Devono essere loro, sono qui, da qualche parte". Così senza sapere di essere seguita, mi avviai al liceo e armata con la pistoladi famiglia, controllai i corridoi, per poi passare alle aule: << Vieni fuori dannato >> un passo, due passi, finché non sentii una presenza alle mie spalle e di scatto mi voltai, non c'era nessuno: << So che sei qua >> poi un tonfo, dopo poco un altro, così seguii quei rumori finché non trovai i due finti agenti del FBI per terra e senza esitare sparai al demone e questo cadde morto ai miei piedi: << Dean la Colt >> disse il più alto dei due: << Dannazione a voi due, avete mandato a puttane il mio caso >> feci per andarmene, ma qualcuno mi bloccò per un polso: << Ferma... come fai ad avere la Colt? >> il più alto dei due mi teneva ferma: << Non sono affari tuoi >> e con un gesto mi liberai dalla sua presa scansandolo: << Dean fermala >> il più basso fu subito sopra di me a cavalcioni tenendomi le braccia strette sulla testa: << Anche se non mi dispiace per la posizione, dimmi perché hai la Colt >>
<< Ve l'ho detto non sono affari vostri >>
<< Ah no? Bene... Sam legala >> e in un batter d'occhio mi trovai legata in una sedia del motel: << Allora vuoi rispondere? O vuoi che passiamo alle maniere forti >> lo guardai per un ultima volta e capii subito con chi avevo a che fare: << Ora ho capito tutto. Tu sei Dean e tu Sam Winchester è un onore fare la vostra conoscenza >> Dean si avvicinò a me con un viso molto arrabbiato: << Ora che hai capito chi siamo, dicci perché hai tu la Colt e soprattutto chi sei? L'acqua santa, l'argento e il sale non hanno effetto su di te, quindi sei umana. Chi sei tu? >> a interrompere l'interrogatorio fu il bussare della porta, ed entrò un signore di mezza età con capello da baseball: << Ciao Bobby ben arrivato >> disse Sam facendolo entrare: << Perché mi avete fatto venir qua così velocemente e soprattutto urgentemente? >> Dean si spostò permetto così di farmi vedere da Bobby: << Ma siete imbecilli? Slegate subito quella ragazza >> i due fratelli si guardarono e non ascoltarono Bobby, così quest'ultimo si mosse e mi liberò: << Grazie Bobby >> e lo abbracciai, era un anno che non lo vedevo, per me era come uno zio, dopo la morte dei miei genitori fu lui ad accogliermi in casa: << Bobby la conosci? >> chiese Sam avvicinandosi a noi: << Certo che la conosco... lei è Annabeth Colt lontana nipote di Samuel Colt e nonché cacciatrice. Non posso crederci che voi due mi abbiate chiamato per questa stronzata >>
<< Bobby ha la Colt e volevano sapere il perché l'aveva, ma non rispondeva a nessuna nostra domanda e poi non sapevamo che era una cacciatrice >> disse Dean cercando di spiegare il loro "errore" << Non lo spiffero ai due venti che sono la nipote di Colt. Già mi trovo i demoni alle calcagna per questo, figuriamoci se sanno che ho la Colt del mio bis bis nonno >>
<< Ma scusa, se sei una cacciatrice perché non hai tentato di liberarti poco fa? >> chiese Sam squadrandomi bene: << L'avrei fatto, ma dovevo capire con chi avevo a che fare e sinceramente sono informazioni che non si tengono durante una scazzottata. Bobby è stato un piacere rivederti, ma il mio viaggio deve continuare, ma questa >> e mostrai la pistola, la guardai con occhi lucidi e la buttai sul letto: << Tenetevela. Serve di più a voi >> e senza che nessuno disse niente aprii la porta e uscii da quel motel, andando in camera mia per riposarmi prima di intraprendere il viaggio.

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