Capitolo 24

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Pov's Dean
Era passato un anno dalla morte di Annabeth, la mia vita e quella di Sam era tornata come prima, prima del suo arrivo, quando mi capitava andavo con una, ma non era mai lei, mai. Anche Sam ne sentiva la mancanza e lo dava a vedere, tra di loro c'era stato qualcosa e quel qualcosa non si può reprimere per sempre.
<< Forza Sammy muoviti >> gli urlai da dentro alla macchina: << Ma dove andiamo? E poi è presto Dean >>
<< Abbiamo un caso. Ma prima di andare in Pennsylvania, dobbiamo andare da un'altra parte >>
<< Ho capito! >> esclamò Sam senza aggiungere altro.
Arrivati al cimitero di Lawrence, in Kansas, scesi subito dalla macchina e insieme a Sam ci dirigemmo, nel luogo dove Annabeth aveva aperto e chiuso il portale per la gabbia, le parole mi morirono in bocca, ma le lacrime? Quelle non smettevano di scendere

 Arrivati al cimitero di Lawrence, in Kansas, scesi subito dalla macchina e insieme a Sam ci dirigemmo, nel luogo dove Annabeth aveva aperto e chiuso il portale per la gabbia, le parole mi morirono in bocca, ma le lacrime? Quelle non smettevano di...

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<< È così dura senza di te Annabeth. Se solo... se solo avessi capito il tuo piano, se solo me l'avresti detto... a quest'ora tu eri qua con noi >> Sam appoggiò una sua mano sulla mia spalla: << Dean non potevamo saperlo >> mi voltai verso mio fratello: << Dovevamo immaginarlo Sam. L-lei è sempre stata così imprevedibile e-ed io l'ho portata alla morte. È tutta colpa mia Sam >>
<< No Dean. È nostra la colpa >>
<< In quest'anno ho cercato in ogni libro di Bobby per farla ritornare indietro, ma niente. Non c'è soluzione >>
<< Non sei l'unico che ha cercato nei libri. Ho guardato su internet, ho provato a cercare delle streghe ma niente. È persa per sempre e dobbiamo farcene una ragione >> mi asciugai le lacrime e mi alzai in piedi: << Forza andiamo! Abbiamo un lavoro da fare in Pennsylvania >>.
Durante il viaggio nessuno dei due aveva parlato, fino a quando non ruppi per primi il silenzio: << Sam fermiamoci in questo posto. Ho bisogno di mangiare >>
<< Sono d'accordo con te >> entrammo nel piccolo locale e ci sedemmo a un tavolo, finché una bellissima ragazza, bionda e con un bellissimo seno ci venne a prendere le ordinazioni: << Cosa ci posso portare? >>
<< Una crostata, una birra e un doppio caffè >>
<< A me solo un doppio caffè >>
<< Arrivano subito >> squadrai il sedere della cameriera: << Avanti Dean... anche qui? >>
<< E dai Sammy lasciami in pace. Quando ci porta le portate la seguirò e le chiederò il numero >>
<< Sempre il solito >> e gli sorrisi con il mio solito sorriso perverso.
<< Ecco a voi. Buon appetito >> questa voce, la riconoscerei tra mille, mi voltai e la vidi subito: << Annabeth?! >>
<< Che?! >> mi chiese mio fratello non capendo, così gliela indicai e anche lui rimase stupito: << Che cosa sta succedendo Sammy? Quella è Annabeth ne sono più che sicuro >>
<< Siamo in due a esserne sicuri >> Annabeth si allontanò dai clienti a cui aveva appena portato la portata e scomparì in cucina, per poi ritornare poco dopo con i nostri piatti: << Ecco a voi buon appetito >> si voltò e fu allora che il mio corpo si mosse da solo: << Annabeth? >> si fermò e si voltò: << Ci conosciamo? >> a quella domanda non seppi rispondere: << Scusami è che non uso mai il mio nome completo. Per tutti gli abitanti sono Annie >>
<< Da quanto tempo lavori qui? >>
<< Da un anno perché? >>
<< E prima? >>
<< Prima non c'è niente. Se vuoi scusarmi devo rimettermi a lavoro >> e sparì nuovamente.
<< Sam è lei. È la nostra Annabeth >>
<< Che ti ha detto? >>
<< Assolutamente niente. Ha perso la memoria. Non si ricorda più di noi e di aver salvato il mondo. Lavoro in questo posto da un anno. I tempi coincidono >>
<< Si... ma come ha fatto a scappare dalla gabbia? E soprattutto nelle sue condizioni... ricordiamoci che era gravemente ferita >>
<< Non lo so. Ma ci deve essere qualcosa sotto >>. Rimanemmo in quel locale fino a quando Annabeth non terminò il turno e la seguimmo fino sotto casa: << Sembro uno stalker Sam >>
<< Non sembri.., siamo due stalker e poi stiamo parlando di Annabeth dobbiamo proteggerla >>
<< E da cosa? Sam non si ricorda niente e... >>
<< Mi state seguendo? >> a quelle parole io e mio fratello facemmo un salto dalla paura, dal finestrino si era affacciata Annabeth: << Non è come sembra >> tentai di spiegare: << Non è come sembra? Siete appollaiati sotto casa mia, come due stalker, per caso mi volete morta? Volete del denaro? >>
<< Annabeth noi dobbiamo parlarti >> iniziò con calma mio fratello e dal cruscotto tirò fuori una vecchia foto, scattata anni fa, quando ancora nessuno provava niente per nessuno e il nostro obiettivo era quello di cacciare; gliela passò e Annabeth la esaminò con calma: << V-voi mi conoscete?! >> scendemmo dalla macchina: << Si... da tantissimo tempo >> le risposi con gli occhi lucidi e pieni di lacrime: << Venite entriamo in casa mia >>.
Aveva un piccolo appartamento, dopotutto aveva "lasciato la caccia"per modo di dire, dato che non si ricordava niente: << Voglio sapere tutto sulla mia vecchia vita >>
<< Prima di raccontarti, vorremmo sapere l'inizio dei tuoi ricordi >> disse Sam, prendendo una birra dal tavolino: << Non ricordo molto. Un anno fa, prima che lo sceriffo mi trovasse, ero sdraiata a pancia in giù sul ciglio della strada, quando mi alzai avevo la maglietta sporca di sangue e un graffio si intravedeva nel mio stomaco. Rimasi ricoverata in ospedale per diversi giorni per accertamenti. Non mi ricordavo niente a parte il mio nome e non è l'unica cosa... la notte faccio sempre lo stesso incubo.... non so dove mi trovo... ma fa molto caldo, troppo caldo, talmente tanto caldo che è come se ci fosse la nebbia, ma è dalla nebbia che spuntano due occhi rossi, rossi come il sangue, che mi fissano, che mi parlano >>
<< Annabeth... Dean ed io, ti aiuteremo a recuperare la memoria e non solo quella >>
<< Annabeth noi siamo cacciatori. Cacciamo il soprannaturale >> le dissi senza pensarci, ma a quel punto Annabeth scomparve di nuovo e riapparve con un diario e me lo consegnò: << Avevo questo quando mi trovarono sul ciglio della strada. La cosa strana è che quella è la mia calligrafia >> sfogliai il diario, era il suo, era il suo diario da cacciatrice: << Quindi voi siete Sam e Dean Winchester. Ho scritto molto su di voi >> andai avanti con le pagine, finché non trovai le annotazioni che ci riguardarono: << Perché non ci hai cercato? >> chiese Sam alzando lo sguardo dal diario a Annabeth: << Perché non sapevo da dove incominciare >>
<< Annabeth... perché non vieni con noi, così potrai scoprire una parte di te e forse un giorno ti ritornerà la memoria >>
<< Dean... non saprei... è tutto così nuovo per me >>
<< Facciamo così... io e Sam stiamo andando in Pennsylvania per un caso. Al nostro ritorno, ci dirai se vorrai venire o no con noi >>
<< Va bene... grazie ragazzi >> la notte la passammo a casa di Annabeth e ancora non mi sembrava vero che fosse viva. Viva. Ma ancora una domanda mi frullava nella mente: Com'era uscita dalla gabbia? Aveva fatto tutto da sola oppure qualcuno l'ha aiutata?

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