Capitolo 31

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<< La mia anima e il mio corpo >> Dean prese la prima cosa che gli capitasse tra le mani e la lanciò da qualche parte e per fortuna che intervenì Sam per calmarlo: << Dean calmati. Annabeth ha fatto una cazzata, capita a tutti di farle o no? >>
<< No Sam. Lei non si deve permettere di fare ciò. Non può permetterselo. Perché non ce l'hai detto? Perché? >>
<< Perché sapevo esattamente come avresti reagito e infatti non mi sbagliavo >>
<< Maledizione Annabeth avevamo un vantaggio su Astaroth e ora non l'abbiamo più >> mi disse Dean ancora arrabbiato: << Non puoi incolparmi per ciò che ho fatto Dean! Tu... tu non sai cosa significa non ricordarsi niente e dopo un anno di capitano a tiro le persone con cui hai vissuto e non sai niente su di loro e su quello che facevi... ho sentito la vostra conversazione con Bobby e come credi che mi sia sentita? Ferita, molto ferita >> mi avviai verso la porta: << Dove vai Annabeth? >> mi chiese Sam preoccupato che potessi sparire: << Non sparisco nel nulla se è quello che ti fa preoccupare >>.
Ero in macchina e in testa avevo quella conversazione con Dean, non mi ero accorta di averlo premuto di più il pedale dell'accelerazione, ma a destarmi dai miei pensieri fu il suono di un cellulare, così staccando gli occhi dalla strada lo presi e guardai il display: Dean. Accettai la chiamata: << Dove sei? >>
<< Per strada >>
<< Dove di preciso >>
<< Senti Dean ho bisogno di schiarirmi le idee da sola e ora come ora non riesco nemmeno a parlarti e guardarti in faccia, non dopo quello che ho fatto. Quindi ti prego per un po' non mi cercare >> distolsi ancora una volta lo sguardo dalla strada e lo posso sul cellulare, stavo per riattivare, quando investii qualcosa, dall'alta velocità iniziai a sbandare, uscii fuori strada e mi girai un paio di volte finendo a testa in giù:

 Quindi ti prego per un po' non mi cercare >> distolsi ancora una volta lo sguardo dalla strada e lo posso sul cellulare, stavo per riattivare, quando investii qualcosa, dall'alta velocità iniziai a sbandare, uscii fuori strada e mi girai un paio ...

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<< Annabeth... Annabeth... cos'era quel rumore? >> guardai il telefono, era lontano da me: << D-Dean...a-ai...uto >> dissi prima di perdere i sensi.

Pov's Dean
<< D-Dean... >> e la linea cadde, sbattei il telefono sul letto: << L'hai trovata? >> mi domandò mio fratello: << No. Non ha voluto dirmelo, ma dopo ho sentito uno strano rumore >>
<< Che rumore? >>
<< Non saprei... la linea era molto disturbata. Forza andiamo a letto, sono sicuro che si farà viva lei >> la conoscevo fin troppo bene, ogni volta che mi deludeva o litigavamo lei spariva e ricompariva dopo giorni, sapeva benissimo che ero intrattabile e che dovevo sbollire un po' la rabbia, nessuno mi conosceva bene come lei. Mi buttai sul letto e crollai.
<< D-Dean... Dean svegliati >> non era possibile, mi ero appena appisolato: << Che c'è Sam? Non vedi che mi sono appena messo a letto? >>
<< In realtà sono già passate 4 ore da quando ti eri messo a letto. Si tratta di Annabeth >> a quelle parole mi alzai: << Dove si trova? >> saperlo mi faceva sentir meglio: << All'ospedale. Ha avuto un grave incidente. Hanno privato a chiamar te, ma il tuo cellulare si deve esser scaricato e hanno chiamato me. È grave >> presi il giubbotto in pelle e le chiavi della macchina ed insieme a Sam ci dirigemmo verso l'ospedale, chiedemmo subito informazioni e di corsa corremmo verso la terapia intensiva, stavo per entrare quando un infermiera mi fermò: << Mi scusi non può entrare solo i familiari >>
<< Sono il fidanzato, i genitori sono morti. Ha solo me e mio fratello. La prego >>
<< L'orario di visita è già scaduto, se la volete vedere dovete accontentarvi del vetro. Mentre per entrare in stanza l'orario é dalle 7 del mattino fino alle 18 >>
<< La ringrazio >> la guardai dormire attraverso quel dannato vetro e non so perché, ma sentivo le mie guance bagnate >>

 Mentre per entrare in stanza l'orario é dalle 7 del mattino fino alle 18 >><< La ringrazio >> la guardai dormire attraverso quel dannato vetro e non so perché, ma sentivo le mie guance bagnate >>

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"Sono un idiota, un emerito idiota. Le ultime parole che le ho detto l'hanno ferita"
<< Dean? >> mi voltai e mi asciugai le lacrime: << Ho parlato con il dottore >>
<< Allora? >>
<< È un miracolo che fosse ancora viva quando l'hanno portata qui in ospedale. Ancora qualche minuto e l'avremmo persa di nuovo. È in coma farmacologico e non appena il dottore dirà che sarà pronta, la sveglieranno. Ha riportato vari traumi e ha ferire per quasi tutto il corpo >>
<< Sai l'ha portata qui? >>
<< No. Sono andato a sentire in reception e mi hanno lasciato questo. Devo ancora leggerlo >> Sam mi passò il figlio e lo lessi attentamente, per poi rileggerlo nuovamente: << Sam leggi qua >> e gli indicai il nome e mio fratello lo lesse ad alta voce: << Astaroth... no Dean impossibile. Vedrai che qualcuno avrà fatto uno scherzo >>
<< No Sam. Astaroth è davvero stato qui e scommetto che ha preso ciò che gli serviva >>
<< Il sangue di Annabeth, ma solo con il sangue non può aprire il portale della gabbia, deve sapere l'incantesimo e solo Annabeth lo sa >>
<< Questo è vero. Sai cosa serve anche il sangue di Annabeth? >>
<< No a cosa serve? >>
<< Annabeth mentre raccontava di come era entrata nella gabbia, mi ha detto che per parlare con Lucifero ha dovuto usare il suo sangue. Astaroth parlerà con Lucifero, se non l'ha già fatto >>
<< E Lucifero gli dirà che Annabeth ha la memoria e si ricorda la formula magica >>
<< Astaroth tornerà a prenderla e sono sicuro che le estorcerà quelle informazioni con la forza >>
<< No Dean. Questo non lo permetteremo, stavolta non andrà come la scorsa volta. Stavolta saremo noi a sacrificarci per lei >>
<< Stavolta è il nostro turno Sam >>.

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