Capitolo 22

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<< Guarda guarda... ciao Annabeth >> Lucifero era sulla soglia d'ingresso: << Posso entrare? >> si spostò ed entrai, il covo era pieno di demoni al suo servizio: << Lasciateci da soli >> ordinò il diavolo ai suoi servi: << Beh accomodati >> senza pensare mi sedetti, dovevo immaginare che era lui tenermi per le redini e non io lui: << Mi dispiace. Mi dispiace averti sparato... i-iooo >>
<< Shhh non dire niente. Sono stati loro a farti il lavaggio del cervello e dirti che io sono qui, sono la... ma non è così Annabeth. Ora che tu sei qua tutto cambierà, a partire dal mondo là fuori >> mi guardai le mani: << I-io che cosa sono? N-non sono umana vero? >>
<< No... non lo sei... >>
<< Allora che cosa sono? >> Lucifero si alzò in piedi e iniziò a fare avanti indietro per la stanza: << Non è facile dirtelo Annabeth. Ma tu...tu devi sapere la verità... erano anni molto confusi, la terra così come la conosci doveva ancora esistere. Io e i miei fratelli arcangeli eravamo sempre in lotta, in lotta per capire chi era il più forte e vinceva quasi sempre Michele. Un giorno nostro padre creò la terra e te Annabeth. Non sei un angelo, non sei un arcangelo e non sei umana. Sei una divinità, la terra è legata a te, così come tu sei legata alla terra. In te scorre il potere divino, il potere di dio. Nessuno di noi ha mai avuto il coraggio di sfidarti, nemmeno io. Ho combattuto sotto al tuo comando ogni battaglia, finché non ci siamo innamorati. Erano bei giorni quelli, aaaaahhhh se lo erano. Avevo tutto... fino a quando non mi cacciarono dal paradiso e mi rinchiusero in quella gabbia >>
<< Perché ti hanno cacciato? >> sapevo la risposta di questa domanda, ma volevo sentirla da lui: << Perché mi sono rifiutato di inchinarmi davanti alle creature inferiori create da mio padre. Sono viscide, rozze e piene di peccati >> mi alzai e mi affacciai alla finestra: << Tutti noi siamo pieni di peccati. Anche la sottoscritta >> udì i passi di Lucifero farsi sempre più vicino a me, fino a quando non sentii il suo respiro su di me, mi spostò una ciocca e mi fece voltare: << Tu sei senza peccato. Sei la creatura più pura che esista qui dentro. Dio ti ha creata a sua immagine Annabeth >> mi sfiorò il viso a quel punto chiusi gli occhi e immaginai che sia Dean a fare quel gesto: chissà cosa stava facendo... se mi stava pensando... o se stava andando avanti con la sua vita. Io morirò, è questo il mio destino e nessuno lo potrà cambiare, nemmeno Dean.
<< Annabeth... mi stai ascoltando? >> a quel punto aprii gli occhi, Dean era scomparso e davanti a me avevo Lucifero, dovevo inventarmi qualcosa: << Si... mi ero persa al suono della tua voce. Scusami >>
<< Non devi scusarti. Vai a riposarti. Domani è il gran giorno >> a quelle parole, dentro di me, si accese un fuoco di allarme: << Gran giorno? >>
<< Oh si... avremo un ospite gradito e uno no >>
<< Spiegati meglio Lucifero >>
<< Arriverà il mio contenitore perfetto, ma purtroppo arriverà anche suo fratello. Poco m'importa saremo noi a vincere Annabeth >> e mi abbracciò, contraccambiai l'abbraccio mal volentieri: << Si... saremo noi a vincere >>.
Quando Lucifero uscì con i suoi scagnozzi chiamai l'unica "persona" che mi avrebbe aiutato: << Ciao splendore... come sta andando con il diavolo? >>
<< Crowley, cosa stanno cercando di fare Dean e Sam? Così mandano a monte il mio piano >>
<< Hanno recuperato tutti gli anelli dei quattro cavalieri e stasera verrano nel covo di Lucifero >>
<< Maledizione... le cose precipiteranno >>
<< Il tuo piano era perfetto Annabeth, ma con l'intervento di Dean e Sam andrà in frantumi >>
<< Ho un piano di riserva purtroppo, speravo tanto di non metterlo in atto. Devo andare sarà qui a momenti >>
<< Buona fortuna splendore >> riagganciai il cellulare, ma nel momento in cui entrò Lucifero nella stanza lo buttai il cellulare verso il muro, facendolo andare in mille pezzi; il diavolo si avvicinò all'apparecchio rotto ed esaminò i vari pezzi: << Perché l'hai rotto? >>
<< Potevano rintracciarci ed io non voglio che accada >>
<< Capisco... peccato che un mio servitore è andato a informarli dove ci troviamo in questo momento >> "Merda... pensa Annabeth... pensa al piano"
<< Sembri diversa da prima... è successo qualcosa in mia assenza? >>
<< N-no >> "Si"
<< Mmmh d'accordo. Che le danze abbiano inizio >> senza dir niente mi sedetti sul divano e pensai al piano che avrei dovuto mettere in atto, ma proprio in quel momento entrò Sam: << Sam... ma che bella sorpresa... sapevo che saresti arrivato e sapevo del vostro stupido piano. Sai cosa facciamo? Una sfida, vediamo chi vince eh che ne dici? >> Sam mi guardò per poi abbassare lo sguardo sulla collana, a quel punto il suo sguardo cambiò: << Ah già, Annabeth... vieni a salutare il nostro nuovo ospite e nonché il mio contenitore >> mi alzai dal divano e mi affiancai a Lucifero: << Ciao Sam >>
<< Annabeth... che cosa hai fatto? >> a quella domanda mosse il labbro inferiore, conoscevo quel gesto, voleva dire "stai al mio gioco"
<< Quello che avrei dovuto fare moltissimo tempo fa, stare con voi Winchester mi rendeva debole, ma ora? Guardami >> abbracciai Lucifero, anche se la cosa mi disgustava: << Hai visto Sam? La vostra Annabeth è scomparsa, l'ho disintegrata >>
<< Accetto la sfida.... si >> in quell'istante nella stanza entrò Dean: << Dean? >> il mio cuore batteva a mille: << Annabeth >> il Winchester tirò fuori gli anelli dei quattro cavalieri e recitò un incantesimo, il portale per la gabbia era aperto: << Sammy... Sammy... >> lo chiamò Dean disperato: << Ho vinto Dean.. l'ho sconfitto >> Sam si avvicinò al portale, ma si bloccò: << Allora? Come ho recitato la parte del povero e indifeso Sam? Credevate di fregarmi? E di rinchiudermi lì dentro? >> Dean mi spinse dietro di se: << Anche tu Annabeth credevi davvero di fregarmi? Devo dire che leggere la mente di Sam, mi ha fatto capire moltissime cose... tipo questa >> la collana che era al mio collo venne staccata e distrutta da Lucifero: << Dean credevi che con quella collana l'avresti salvata? Beh non puoi. Lei mi è sempre appartenuta e sempre mi apparterà. Ora andiamo Annabeth, lo scontro con Michele si sta avvicinando >> non avevo più il controllo di me stessa, era come se Lucifero muovesse i fili, sentii Dean tenermi per un polso e pregarmi di non andare: << Mi dispiace Dean >> e con il mio potere lo scagliai contro alla parete: << Ecco la donna di cui mi sono innamorato. Andiamo tesoro >> e in un attimo sparimmo nel nulla.

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