CAPITOLO 11

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ATTENZIONE! BOLLINO ROSSO! VERSO LA FINE DI QUESTO CAPITOLO CI SONO DELLE SCENE UN PO' SPINTE, SCORRETE SE SIETE PARTICOLARMENTE SENSIBILI! Buona letturaa


"Un duello?!" esclamò Bash, sorpreso "È una follia!"

"Non secondo nostro padre, a quanto pare" replicò Francesco "Duellerà all'alba nei campi di confine con il combattente più valoroso dell'esercito di Condé; se vincerà, il principe ritirerà le sue truppe, e lascerà la corte. Se dovesse perdere..."
"Avresti un problema con il tuo diritto al trono, fratellino" concluse Sebastian, amareggiato.

Una guardia andò a prendere le donne nelle segrete: trovò la regina di Scozia in piedi, con lo sguardo perso nei propri pensieri, Greer, Lola e Kenna accoccolate insieme dormendo, e Olivia in disparte, l'espressione tormentata e corrucciata.
Con le altre dame addormentate, Olivia si era fatta coraggio e, in preda ai rimorsi, aveva raccontato a Maria del ricatto di Caterina e di come l'avesse usata per rovinare il loro fidanzamento.
"Vostra grazia" si inchinò la guardia "Potete lasciare la segreta, per il momento il castello è sicuro"
"Bene, grazie. Per favore, scortate le dame nelle loro stanze e fate in modo che vengano rifocillate e cambiate; io ho urgenza di parlare con il delfino di Francia"

Si avviò verso la sala del trono, e nel corridoio venne raggiunta da Francesco; le vennero le lacrime agli occhi, era sano e salvo, solo un po' stanco. La prese fra le braccia, stringendola forte, e Maria si abbandonò fra le sue braccia:
"Maria mi dispiace per come sono andate le cose, non so cosa mi sia preso, io..."
"Shhh, non parliamone più. Anche io ho reagito in maniera esagerata, mi dispiace, scusami"
La carezzò dolcemente, e lei si godette la morbida sensazione delle sue dita sottili:
"Avevo paura di non rivederti più"
"Sono qui, e sto bene; ma devo parlarti, subito"

Caterina era nelle sue stanze con le sue serve, mentre a fare la guardia davanti alla porta c'erano 4 uomini. Uno di questi entrò, annunciando il suo primogenito, entrando come una furia:
"Avete osato ricattare Olivia?! Madre, come avete potuto farmi questo!!"
Con un cenno, lei congedò i servitori, e si voltò sorpresa:
"Cosa stai dicendo?"
"Non provate a negarlo, madre, abbiamo le prove! Siete stata voi a rovinare il rapporto fra me e Maria, voi sapete quanto io la ami! Come avete potuto farmi questo!"
"Stavo cercando di proteggerti, Francesco! L'unica cosa che mi è sempre stata a cuore più della mia stessa vita è il tuo bene, figlio mio. Non conosci le ragioni delle mie azioni, pertanto..."
"E allora spiegatemele voi! Spiegatemi per quale motivo, fin da quando è arrivata, non avete fatto altro che renderle la vita impossibile, madre. Siete perfida e subdola, non avevate il diritto di interferire nella mia vita privata"
E la lasciò, con le lacrime agli occhi.

Olivia si era coricata, i capelli biondi sparsi sul cuscino, e si sentiva meglio: il cuore sembrava meno pesante, la sua colpa meno grave. Sapeva che probabilmente ci sarebbero state conseguenze, ma sapeva che Maria e Francesco l'avrebbero protetta dall'ira di Caterina; d'un tratto sentì bussare alla porta, e la voce di Francesco che le chiedeva di entrare.
"Avanti"
Era bellissimo, come sempre: aveva la faccia sporca di polvere, i capelli biondi in disordine, le guance arrossate e gli occhi circondati da occhiaie scure; nonostante questo, il cuore di Olivia aumentò i battiti.
"Francesco, che piacere"
"Olivia... Sei stata coraggiosa a dirci tutto, e ho appena appurato che avevi ragione, mia madre voleva allontanarmi da Maria. Non ti biasimo per come hai agito, mia madre sa essere molto persuasiva... Immagino che abbia minacciato la famiglia"
"È così, e anche la mia reputazione. Sai che... Me ne sono andata perché ero promessa ad un altro, e tu a Maria; purtroppo gli è giunta voce della nostra relazione, e la mia cattiva reputazione, che si è diffusa, ha rovinato tutto. Lui non mi ha voluta sposare, e nessuno dopo di lui si è proposto; quando tua madre mi ha contattata stavo andando a Parigi, essendo sicura che lì il mio passato non mi avrebbe seguita. E Caterina mi ha minacciata di infangare il mio nome in tutti i terreni del regno. Avevo paura, e..."
"Tranquilla, Olivia, nessuno saprà di noi, e il tuo nome non sarà infamato, te lo prometto. Ma non puoi più restare qui, te ne rendi conto?"
"Lo so... Ho già causato troppi problemi"
"Ho già dato disposizioni di condurti in carrozza in Provenza, da dei lontani parenti Valois: ti ospiteranno, partirai fra due giorni."
"Grazie" sorrise riconoscente.

Maria era uscita a passeggiare in giardino, da sola: l'aria fresca della notte le dava lucidità per pensare meglio, e i rumori leggeri della natura dormiente la rilassavano. Vide in lontananza la luce dei fuochi normanni: si erano accampati poco lontano dalle mura, ed erano in gran numero. Non sapeva quante possibilità avesse Enrico, ma la reputazione di Condé la preoccupava; era più giovane, più veloce e più resistente del re di Francia. Quest'ultimo, al contrario, aveva più esperienza, più forza, le possibilità erano bilanciate da entrambe le parti.
"Maria"
Sentì una voce a lei ben nota chiamarla, scaldandole il cuore; si voltò, felice: Sebastian era di fronte a lei, anch'egli illeso, con un bellissimo sorriso impresso in volto, gli occhi color dell'oceano che brillavano alla luce della luna.
Si avvicinarono e si strinsero forte:
"Non ti avevo più visto, temevo ti fosse capitato qualcosa!"
"Sto benissimo come vedi! E tu come stai? Ti vedo pensierosa"
"Non mi fido di Condé, Bash. La sua pessima reputazione lo precede, temo che trami qualcosa, e sono preoccupata. Se vi capitasse qualcosa, non potrei mai perdonarmelo"
"Andrà tutto bene, Maria. Mio padre vincerà, ne sono sicuro. Ma il principe sa che tu sei la regina di Scozia, perciò dovrei rimanere nelle tue stanze e avere sempre qualcuno che ti protegge; non dovrai mai essere sola, per nessun motivo. Non voglio che ti accada qualcosa"
"Sarò prudente" poi aggiunse, con le lacrime agli occhi "Hai mantenuto la promessa"
"Sono un uomo di parola" e la strinse di nuovo a sé.

Maria tornò nelle sue stanze, sentendosi sollevata e felice: stavano tutti bene, forse si stava facendo troppe paranoie. Il re Enrico sapeva ciò che stava facendo, e sperava con tutto il cuore che vincesse il duello.

Quando entrò nelle sue stanze trovò una figura che la attendeva; sobbalzò, spaventata, rimanendo sulla soglia.

"Sono solo io, Maria" disse Francesco, andandole incontro; lei sospirò di sollievo, visibilmente sollevata

"Mi hai spaventata. Che ci fai qui? Pensavo fossi insieme a tuo padre"

"Mi sono congedato poco fa, e sono venuto subito qui... volevo vederti" le prese le mani, baciandole dolcemente

"So che non dovrei essere qui, ma non sappiamo come andranno le cose, domani Condé potrebbe decidere di rivoltarci contro il suo esercito e potremmo morire; desideravo trascorrere un po' di tempo con te, in caso fosse l'ultima cosa che faccia"

Lei sorrise:
"Sei molto dolce, Francesco... a questo proposito, anche io temo che il principe non sia così disposto a trattare come sembra, e ho paura che abbia in mente qualcos'altro"

"Non possiamo saperlo... e ora, basta parlare di politica"

Avvicinò le sue labbra a quelle di lei, suggellando l'annullamento della distanza con un lungo bacio. Strinse con le mani la vita di Maria, mentre lei gli allacciava le braccia dietro alla testa, tirandolo più vicino a sé; poi il bacio si fece più intenso, e lui chiese l'accesso, che lei gli concesse. Dischiuse le labbra delicate, facendo incontrare le loro lingue, che cominciarono a muoversi insieme, a ritmo, mentre dalla gola di Francesco si sentivano suoni gutturali di piacere. Prese Maria in braccio, senza smettere di baciarla, e la depose sul letto, mettendosi sopra di lei; Maria gli strinse i capelli, tirandoli dolcemente, mentre lui scendeva a baciarle il mento, il collo e il petto. Lei aveva gli occhi chiusi, il respiro affannoso, e, quando lui cominciò a tirare su la veste, carezzandole le gambe, si spaventò: non erano ancora sposati, non potevano farlo adesso. 

"Francesco... fermo..." ansimò, facendolo fermare

"Che cosa c'è? Non mi vuoi?" 

"Sì che ti voglio, ma... non siamo ancora sposati, non possiamo farlo, e..."

"Maria potrebbe essere la nostra ultima notte insieme, io voglio che tu capisca che ti amo" 

Lei lo guardò sbalordita: era la prima volta che glielo diceva apertamente. Lui continuò:
"Mi hai cambiato, Maria. Mi hai fatto desiderare di diventare un uomo migliore per essere alla tua altezza, e non c'è un singolo istante in cui io non pensi a te. Sei bellissima, intelligente, coraggiosa, forte; sei quella regina per cui vale la pena morire. Ti amo, Maria Stuarda"

Lei gli sfiorò il viso con le dita, le guance in fiamme, lusingata e felice:

"Anche io ti amo... e se questa è la nostra ultima notte, voglio passarla nel miglior modo possibile" e si protese a baciarlo nuovamente.

Aveva le farfalle nello stomaco, si sentiva felice e libera... 

<E allora perché sento di stare tradendo Bash?>  

Il coraggio di una scelta || MashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora