CAPITOLO 27

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Quando rientrarono, la neonata Annie era in braccio ad Alec, con i piccoli occhietti chiusi. Pearl la guardava, felice, ma Maria si accorse subito che era uno sguardo intriso di dolore. Come se... Sussultò, atterrita:

<Come se la stesse guardando per l'ultima volta> pensò

Si avvicinò alla ragazza: non riusciva a respirare bene, le mancavano le forze per alzarsi. Con un pessimo presentimento, Maria le alzò delicatamente il vestito. Una pozza di scuro sangue rosso le ricopriva la parte inferiore del corpo.

"Maria... Bash..."

La voce flebile di Pearl la portò a guardarla, con gli occhi che le si riempivano di lacrime:

"Non smetti di sanguinare, i-io non so" si rivolse a Bash, pallida per l'agitazione "Dobbiamo trovare un medico, o-"

"Maria" la richiamò lei dolcemente, prendendole le mani con immensa fatica "Voglio che la portiate al sicuro. Non mi resta molto tempo, e sarei solo un peso per voi. Vi prego, abbiate cura della mia bambina"

La regina di Scozia le strinse le mani, scuotendo la testa con vigore:

"Nonono non morirai, Pearl, non-"

Bash si era spostato dietro alla cugina, e con le braccia la aiutò a rialzare la schiena, appoggiandosi a lui. Aveva gli occhi lucidi, e Pearl gli sorrise:

"Sei sempre stato il mio preferito, Bash... hai sempre messo le persone che ami davanti alla tua stessa vita. Sarai un re generoso e giusto"

Lui si limitò a chiudere gli occhi e a baciarle la fronte, mentre una lacrima scendeva veloce, scomparendo fra i capelli della ragazza.

"Prendetevi cura del mio testardo cugino, Maria. Vi starà sempre affianco, leale fino alla morte"

Maria sentì il sapore salato delle sue lacrime, e sentì un nodo stringerle la gola. Annuì, non riuscendo a dire una parola. Il respiro della ragazza si fece più flebile, il petto si alzava e si abbassava molto più lentamente. Bash impallidì, ma non si mosse.

Alec colse lo sguardo che quest'ultimo gli lanciò, e depose la bambina fra le braccia della madre. Lei sorrise debolmente, stringendosela al petto, cullandola. Le sussurrò all'orecchio dolci parole confortanti, e Maria non riusciva a smettere di piangere. Le lacrime le rigarono il volto, scomparendo nel tessuto del suo vestito, o inghiottiti dai suoi morbidi capelli corvini.

"Addio, Annie. Sono certa che diventerai una bellissima donna"

Pearl la baciò l'ultima volta, poi chiuse gli occhi. Bash le scostò i capelli dalla fronte, ma lasciò che Annie rimanesse fra le bianche braccia della madre fino alla fine.

"Addio, Pearl"

Lei sorrise, si strinse più a lui raccogliendo le ultime forze. Le rimasero accano fino a che il petto smise di alzarsi. La sua espressione divenne distesa, rilassata. La presa sulla bambina diminuì.

Maria si portò le mani alla bocca, trattenendo i singhiozzi. La bambina cominciò a strillare, ma erano tutti troppo sconvolti per fare qualsiasi cosa. Le grida di Annie si unirono a quelle silenziose che gli altri tre stavano fermando nelle loro gole, mentre la regina di Scozia non riusciva a smettere di lacrimare. Poi, lentamente, Bash lasciò appoggiare la cugina su un cuscino, e prese la piccola fra le braccia. Cominciò a dondolarla per calmarla, e piano piano la bambina smise di strillare. Allungò una manina e le sue piccole dita si strinsero attorno all'indice di Sebastian. Aveva gli occhi scuri attenti e spalancati, sembrava incuriosita, e Bash non riuscì a reprimere un sorriso.
Maria stava osservando la scena assieme ad Alec: anche respirare pareva spezzare quel quadretto di immagine perfetta, e non interferì. Quando alzò gli occhi su di lei, lei gli si avvicinò, e Bash la cinse con un braccio. Rimasero abbracciati insieme alla piccola, mentre Alec restava vicino a Pearl, trattandola come la più preziosa delle bambole di porcellana della Francia.
All'alba, tornarono a corte. L'unico suono udibile della carrozza era il rumore ferroso gli zoccoli dei cavalli a contatto con le pietre della strada.

"Possiamo lasciarvela solo per qualche ora?" chiese Maria preoccupata, tenendo Annie fra le braccia "Intanto penseremo a cosa fare. Ve ne saremmo grati"
Agnes annuì. Era la balia di corte, una casa amica della famiglia reale, e Bash si fidava di lei. Non avevano ancora deciso bene il da farsi, ma per non correre rischi avrebbero affidato la piccola alle mani esperte di Agnes, e avrebbero depistato i nobili con una scusa.
La balia prese la bambina, e subito la cullò con estrema delicatezza e decisione, come se ormai per lei fosse diventato naturale, un istinto.
"Non preoccupatevi, vostre grazie, la terrò insieme ai bambini della duchessa e dell'arciduca. Si confonderà fra loro"
La donna era sulla mezza età, alta e robusta. Aveva sempre un delizioso sorriso stampato in volto, e i capelli ramati si intrecciavano a quelli grigi, raccolti accuratamente in una crocchia stretta. Bash guardò Maria e le posò una mano sulla spalla per rassicurarla ulteriormente. Lei la strinse fra le sue.
"Grazie, Agnes. Torneremo fra qualche ora"

"Questa è la fuggitiva?"
Hugo era sospettoso, e fissava accigliato il cadavere coperto da un telo intriso di sangue. Pearl era stata adagiata sopra un tavolo di legno, posto al centro della sala del trono. 
"Si"
La voce di Bash era irriconoscibile. Fredda, distante, vuota. Tagliente. Maria la senti come la lama di un coltello che le affondava  nel petto. Era seduta accanto a lui, rigida e composta come una regina. Dovevano recitare il ruolo di sovrani impassibili e inflessibili. Bash spostò la mano sopra quella di lei, tracciandole dei pigri cerchi con le dita morbide e callose. Era un tocco gentile, la stava toccando per scusarsi e rassicurarla. Era una recita, solo una recita.
Lord Hugo fece il giro del tavolo:
"Quando è scappata mi sembrava sul punto di partorire..."
Maria si irrigidì, ma lui non si scompose. Evidentemente si aspettava la domanda, e la risposta arrivò immediatamente:
"L'abbiamo trovata così, avrà abbandonato il bambino per riuscire a fuggire più in fretta. Magari l'avranno divorato i lupi, non mi interessa"
Perfino lord Hugo si lasciò sfuggire un'espressione di sorpresa per il tono glaciale. Addirittura... Sembrava quasi sospettoso.
"Seppellite la ragazza fuori dalle mura" ordinò Maria.
Hugo inarcò un sopracciglio:
"V-vostra grazia, non è consuetudine-"
"Avete sentito cos'ha detto la regina di Scozia?" tuonò imperioso Sebastian "Seppellitela fuori dalle mura"
Lord Hugo non poté fare altro che inchinarsi, e ordinò alle guardie di portare via il corpo.
Dopo essere usciti, anche l'aria indifferente di Bash scivolò via, rompendosi in mille pezzi. Maria non lasciò la sua mano, trasmettendogli quanta più forza possibile.
"Domattina andremo a trovarla" sussurrò, appoggiandogli la testa sulla spalla.
Le nocche bianche di Sebastian diventarono piano piano più rosee, e lui sembrò abbandonare la sua postura regale, stringendo Maria a sé.
"Si" rispose bisbigliando. C'era una tale tristezza nei suoi occhi che lei sentì il cuore stringersi, soffocato in una morsa di ferro.

Il prato verde brillava per la rugiada mattutina. Un pezzo di terreno smussato si stagliava poco distante dalle mura. La tomba di Pearl.
Bash era rimasto a guardare il suolo in silenzio, soffocando le grida di disappunto che gli stavano salendo alla gola. Non avevano messo fuori, non c'era un segno di riferimento per indicare che lì era sepolto qualcuno, nulla.
Le dita di Maria cercarono le sue, intrecciandosi dolcemente. Il calore di lei gli passò per le vene come adrenalina pura, e sembrò tornare alla realtà.
Tirò fuori un coltello, e Maria sobbalzò spaventata.
"È il modo in cui i pagani salutano i loro morti" spiegò. Portò il coltello sulla mano sinistra, e la lama recise le carni, lasciando un profondo taglio. Maria era sbalordita:
"B-Bash, che stai facendo?"
Lui chiuse la mano a pugno, stringendo la ferita. Il sangue cominciò a colare lentamente, come fiocchi di neve, e lasciò cadere le gocce rosse sopra alla tomba della cugina.
"Noi viviamo grazie al sangue pompato dal cuore nelle nostre vene, è ciò che abbiamo di più prezioso. I pagani salutano i loro defunti donandogli ciò che tiene loro in vita: il sangue".
Maria osservò Bash, riflettendo sulle sue parole. Poi, sfilò il coltello dalle sue mani, e, sotto il suo sguardo stupito e preoccupato, si tagliò il palmo sinistro. Trattenendo un gemito di dolore per la ferita profonda, lasciò cadere il sangue a terra, insieme a quello di Bash.
Lui la guardò intensamente.
"Hai... hai un cuore grande. Tanto tanto grande"
Lo disse con una voce così dolce e struggente che a Marria si riempirono gli occhi di lacrime. Bash la baciò, premendo con forza le labbra sulle sue. Maria rispose alla sua foga, infilandogli le dita insanguinate nei capelli. La mano di lui salì a stringerle il volto, sporcandole le guance; ma a lei non importava.
"Non sai quanto ti amo"
Lei sorrise sulle sue labbra, mentre Sebastian la circondava con le sue braccia:
"Ti amo anche io"

Il coraggio di una scelta || MashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora