CAPITOLO 35

42 6 0
                                    

Con il passare delle settimane, la vita alla corte di Francia prese il giusto ritmo.
Sebastian, affiancato dalla sua adorata moglie, pian piano cominciava ad abituarsi al frenetico ritmo della vita di un re. Organizzarono balli e banchetti, si occuparono di risolvere i problemi dei villaggi vicini, fortificarono le loro difese.
Nonostante le prime diffidenze, i nobili impararono a tollerare il bastardo del re sul trono, e alcuni arrivarono addirittura ad apprezzarlo. Consolidarono le alleanze con la Scozia e la Normandia, tutto sembrava procedere a gonfie vele.
Maria vedeva ogni giorno i progressi del marito, e non poteva fare a meno di sorridere orgogliosa.
Sapeva quanto fosse difficile per lui portare la corona, ma sotto sotto la regina di Scozia aveva la consapevolezza che fosse nato per governare un grande paese.
Sebastian era la sua forza. Nonostante i mille impegni di corte, riusciva sempre a trovare un po' di tempo per una passeggiata a cavallo, o un bacio rubato fra i corridoi del castello. I brividi di eccitazione che Maria sentiva lungo la spina dorsale tutte le volte che lo vedeva di sfuggita rendevano la loro quotidianità sempre più intrigante. I loro occhi che si cercavano, si incatenavano, si mischiavano, e facevano l'amore prima che le loro pelli si sfiorassero.
Bash, dal canto suo, non vedeva altri che lei. Il suo profumo, la sua voce, il suo sorriso.  Svolgeva i suoi compiti durante il giorno pensando a lei che lo aspettava. Di giorno, erano due sovrani. Di notte, mentre la luna custodiva i loro segreti sussurrati alle stelle, si perdevano l'uno fra le braccia dell'altro. Andava tutto bene. Tremendamente bene, e Maria si era illusa che potesse continuare così per sempre.
Non si sarebbe mai aspettata che tutto potesse andare all'aria all'improvviso.

Dopo qualche giorno, arrivò un corteo di gentiluomini stranieri. Si avvicinarono alle mura, e le sentinelle francesi si affrettarono a farli entrare. Erano malconci, molti avevano i vestiti stracciati, ed erano pieni di lividi e sangue.
Maria predispose servi e ancelle per le medicazioni, mentre gli stallieri si occuparono dei cavalli.
Il primo ministro condusse il capitano della comitiva al cospetto del re.
"Altezza, il duca di York, Julian Milligan"
Un inglese. Mortale nemico della Francia dai tempi dei tempi.
Sebastian, seduto sul trono accanto a lei, rimase impassibile.
"Cosa vi porta nelle nostre terre?"
Freddo. Tagliente. Distaccato. Maria gli accarezzò il dorso della mano, e i lineamenti di Bash si distesero leggermente. Detestava indossare la maschera da sovrano autoritario, ma era necessario.
"Vostra altezza, vi ringrazio per averci accolto a corte" iniziò il duca, inchinandosi profondamente "Siamo in viaggio, io e i miei uomini, ma siamo stati attaccati durante il viaggio. Non abbiamo più provviste e risorse per proseguire il viaggio. So che vi stiamo chiedendo molto, ma vi assicuro che veniamo in pace. Sono qui, inchinato al vostro cospetto, per chiedere umilmente la vostra ospitalità."
Bash sorrise, facendo cadere definitivamente la maschera.
"Ma certo. Darò disposizioni per fare sistemare voi e i vostri uomini per tutto il tempo necessario".
Il duca alzò gli occhi, sorridendo sollevato. Poi, il suo sguardo si posò sulla sovrana. Il guizzo quasi impercettibile che gli adombrò gli occhi la fece irrigidire.
Non sapeva cosa avesse pensato; ma, qualunque cosa fosse, non le piaceva affatto. Sebastian si accorse della tensione di Maria e, d'istinto, intrecciò le dita alle sue. Quando Milligan fece un cenno di ringraziamento nella sua direzione, Sebastian lo fissò con due occhi affilati come coltelli.
"Che succede, amore? Non ti senti bene?" chiese alla moglie, sussurrandole all'orecchio.
"No, va tutto bene. Ho solo..." si interruppe, guardando l'ospite che si allontanava; e sospirò "Non è niente".
Gli sorrise, scacciando la brutta sensazione che sembrava volerla strangolare.
Bash la scrutò attentamente per qualche secondo, per niente convinto.
Le baciò la fronte, tenendo le dita intrecciate alle sue.
"D'accordo".

Quella stessa sera venne organizzato un lussuoso banchetto in onore dei forestieri.
Maria, insieme alle sue amiche, si chiuse nei suoi appartamenti per prepararsi. Kenna era più eccitata che mai:
"Li avete visti, ragazze?" squittì felice
"Alcuni fra loro sono proprio carini" sospirò Lola, appoggiandosi un vestito rosso al petto "Sono tutti inglesi Maria?"
La sovrana si stava mettendo gli orecchini  davanti allo specchio:
"Non ne ho idea... il duca di York non ha fatto cenno ai suoi gendarmi, e io sono riuscita a scorgerli solo quando ancora erano pieni di lividi"
Kenna roteò su se stessa, guardando la gonna dell'abito che si allargava sotto di lei.
Chiacchierando accanto al dolce crepitio del fuoco, trascorsero le ultime ore insieme.
Quando, dopo essere state accompagnate da una guardia, fecero la loro apparizione al banchetto, tutti gli occhi dei commensali si posarono su di loro. Maria, al centro, sembrava aver racchiuso dentro di lei tutta la luca presente nella sala. Indossava un lungo abito scuro, con uno scollo sul petto e un collare dorato che le circondava la diafana pelle del collo. I lunghi capelli scuri le ricadevano morbidi sulla schiena, addolcendosi in piccoli boccoli eleganti.
Un dolce sorriso stampato in viso, gli occhi che brillavano. Sebastian si trattenne a stento dal prenderla lì, davanti a tutti.
Kenna era schierata al suo fianco, con un vestito color crema che si intonava perfettamente ai suoi grandi occhioni sa cerbiatta. Greer, poco dietro di lei, aveva un bellissimo abito verde che le evidenziava le delicate forme del corpo. E infine Lola, radiosa nel suo abito cremisi, le guance infiammate per tutti gli uomini presenti che la fissavano.
Si alzarono in piedi, inchinandosi davanti alla regina di Scozia. Lei, arrossendo, fece segno di risedersi.
I servitori le accompagnarono ai loro posti, nel silenzio totale. Maria si sforzò di nascondere l'eccitazione sotto una maschera di indifferenza e regalità mentre il marito le prendeva la mano per farla sedere al suo fianco. Un brivido caldo la percosse da cima a fondo quando allacciò gli occhi a quelli di lui. Desiderio. Orgoglio. Gelosia. Felicità. Bash le strinse la mano, portandosela alle labbra. Vi posò un bacio fresco come un alito di vento.
Non disse nulla, perso com'era a guardarla. Maria non si era mai sentita tanto esposta in vita sua.
Distogliendo lo sguardo, ma tenendo le dita intrecciate a quelle di Bash, guardò il resto dei commensali.
Riconobbe il duca Milligan, seduto di fianco a Lola, che non smetteva di guardarla.
La regina di Scozia si irrigidì sulla sedia, sentendo gli occhi dell'uomo passarle attraverso la stoffa dell'abito come lame affilate. Spostò lo sguardo altrove, ma il senso d'inquietudine provato quella stessa mattina le attanagliava lo stomaco. Riuscì a stento a ingoiare qualche boccone, mentre il resto della tavolata chiacchierava allegramente.
Sebastian si unì ai discorsi degli uomini inglesi, sempre tenendo d'occhio la sua amata. C'era qualcosa che la turbava profondamente, glielo leggeva in viso. Si voltò a guardare Milligan, improvvisamente scuro in volto. Non gli piacque l'occhiata furtiva che lanciò alla consorte, e nemmeno lo sguardo di sfida che assunse quando incrocio gli occhi di Bash. Avvicinò Maria a sé, passandole un braccio attorno alla vita.
Gli servì tutta la sua forza di volontà per non alzarsi e strappare dal suo viso quel ghigno soddisfatto a morsi.

L'atmosfera si alleggerì col passare del tempo, grazie al dolce tepore del nettare degli dei. I soldati bevvero e mangiarono fino a quando delle candele non rimase che un piccolo moncherino pallido.
Sebastian si alzò, congedandosi con un brindisi, e, accanto a Maria, si diresse nei suoi appartamenti.
Prima che potessero entrare, però, una guardia trafelata chiese l'immediata presenza del re per una questione urgente. Sebastian, vedendo quanto fosse sconvolto, sospirò.
Prese il volto di Maria fra le mani, e posò delicatamente le labbra sulle sue:
"Tornerò il prima possibile"
Lei annuì, poggiando la fronte alla sua. Lui si allontanò, e Maria entrò da sola nella camera da letto.
Chiamò una serva, che la aiutò a svestirsi e a prepararsi per la notte. Si fece un lungo bagno caldo, e si sedette accanto al camino adesso per aspettare il suo sposo.
Quando sentì la porta aprirsi, dopo quelle che parvero ore, Maria subito sorrise, i suoi occhi smeraldo pronti ad incatenarsi ai suoi poli ghiacciati.
Ma non era Sebastian l'uomo dietro di lei.

Il coraggio di una scelta || MashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora