Maria era paralizzata. Caterina le teneva il coltello puntato alla gola, se avesse cominciato a dimenarsi le si sarebbe squarciata. Il fumo e il vapore che uscivano dall'acqua avvelenata le stavano riempiendo i polmoni, e cominciò ad ansimare, senza riuscire a respirare bene.
"Caterina, vi prego, fermatevi... non fatelo, non designatevi come assassina!"
"Ormai lo sono già da molto tempo" la sua voce arrivava a tentoni. Era più anziana di Maria, e aveva meno resistenza; stava cominciando a sentire il veleno penetrarle dentro, e la gola le bruciava da morire."Guardatevi... state qui a rantolare, tanto per voi..." non riuscì a continuare, in preda ad un violento attacco di tosse. Il vapore le stava annebbiando la vista, ormai non riusciva più a vedere nulla. La gola era in fiamme, i polmoni le bruciavano come se avessero appiccato un fuoco al suo corpo, e riusciva solo a tossire, ma le costava un grandissimo sforzo. Caterina non riusciva già più a parlare, e Maria sentì che la presa sul coltello si stava allentando lentamente. Chiusero entrambe gli occhi, e la regina di Scozia cominciò a sentire le forze che la abbandonavano, scivolando lentamente sempre più in basso.
"Caterina... " la sua voce uscì in un sussurro, appena udibile da Caterina stessa. Quest'ultima, ormai, era allo stremo delle forze, e Maria sentì che il freddo della lama non era più a contatto con il calore della sua pelle. Sentì un tonfo, e vide la regina madre a terra, priva di sensi. Si sforzò di restare cosciente, lottando con tutte le sue forze:
"Bash... Bash.." continuava a dire, la sua vocina flebile non udibile sopra allo schiumare delle bolle avvelenate. Smise di lottare, e il suo ultimo pensiero fu per Bash.
Poco dopo, la porta si spalancò violentemente, rivelando le guardie e Bash sulla soglia. Quest'ultimo gridò:
"MARIA!!" e si precipitò da lei, con il respiro mozzato. Lei era ancora sotto l'effetto del veleno, e non riuscì a capire bene quello che stava succedendo; sentì qualcuno venirle vicino, e le sue narici si riempirono del suo profumo familiare:"Bash" sussurrò, la voce roca. Lui le posò un braccio sotto le ginocchia e un altro all'altezza delle spalle e la tirò fuori a mo di principessa; le guardie si voltarono rispettose, e Bash la avvolse in un candido asciugamano caldo e pulito.
Con aria pulita nei polmoni, Maria riacquistò un po' di lucidità:
"Mi ha avvelenata, Bash, ha cercato di uccidermi".Lui vide Caterina a terra, e la collera lo inondò come una valanga invernale:
"Prendetela" sibilò, stringendo Maria a sé "Prendetela, e rinchiudetela come la bestia che è"
Le guardie la tirarono sù in malo modo, avviandosi verso la porta; ma prima lei parlò:
"Giovane sciocca, hai fatto la scelta sbagliata: sposando Bash ci porterai alla rovina, tu non lo conosci!!!""Lo conosco bene, invece" si strinse più a lui, raccogliendo le forze che le restavano "E non potevo fare scelta migliore"
Senza darle il tempo di ribattere, riportarono la regina nelle segrete, chiudendola ed incatenandola come un prigioniero degno della massima cautela, e la lasciarono lì, ancora ansimante.
Bash teneva Maria ancora stretta a sé, tenendole dolcemente la testa: la paura di poterla perdere era ancora insopportabile, e non voleva lasciarla andare, per paura che se ne andasse via. Sentì crescere il senso di colpa per non aver dato peso al finto suicidio della matrigna, e per averla lasciata sola nelle grinfie di quella strega. Sentì un improvviso vuoto nel petto, e le baciò la fronte:
"Oh, Maria... Maria mi dispiace tanto, avrei dovuto restarti accanto. Avrei dovuto proteggerti"
Lei non lo riteneva affatto colpevole, ma si limitò a stringersi a lui ancora di più, esaurite le ultime forze; il suo sguardo ricadde sulla vasca, e cominciò a tremare, in maniera incontrollata. Il veleno... il veleno aveva rischiato di ucciderla più e più volte, ma quella volta era stato davvero... troppo, troppo vicino, e Maria sentiva di aver accarezzato la morte con la punta delle dita. Sentì le lacrime scenderle a bagnarle le guance, e prontamente Bash le asciugò coi pollici:
"Shhh, sono qui, tesoro, sono qui. Guarda la stella, ricordi? Affidati a lei, affidati alle mie parole". Era molto visibile, si stagliava nel cielo proprio davanti a loro, e Maria si sforzò di guardarla e di non pensare ad altro. Sentì rimbombare dentro di lei la voce dolce e profonda di Bash che le faceva quella promessa sotto le stelle, e si fidò delle sue parole, chiudendo gli occhi. I brutti pensieri su quello che sarebbe potuto accadere cominciarono a sbiadirsi, così come il suo senso di colpa per aver spezzato il cuore di Francesco e aver scatenato l'ira di sua madre verso di lei e vero Bash. Il suo cuore lentamente rallentò, il respiro divenne più regolare; l'unica cosa che sentiva dentro di lei era la sua voce, e anche il tremolio che la stava scuotendo a poco a poco si acquietò, per poi sparire del tutto.
Lui vide che stava cominciando a calmarsi, ma non la lasciò andare; lei sentì la sua sicurezza, il suo amore e la sua forza farsi spazio in lei, nelle sue membra, nella sua anima, e si calmò definitivamente.
"Non lasciarmi, Bash"
"Sono qui. Sarò sempre qui, e non ti lascerò mai".
Maria ci mise qualche giorno a riprendersi del tutto, ma decisero di tenere segreto il motivo del suo malessere passeggero. Le uniche che lo vennero a sapere furono le dame di Maria, e quest'ultima si sforzava al massimo di restare impeccabile e autoritaria come sempre durante gli affari di corte. Bash aveva aumentato le difese per lei, e lui stesso la lasciava raramente sola; spesso la affidava ad Alec, che per lei era diventato un amico buono e sincero, e la faceva sentire al sicuro. Di sera, quando lei era più agitata, Kenna, Lola e Greer si fermavano a dormire con lei, abbracciandola e confortandola; oppure era Bash a restare, seduto accanto al letto, tenendole la mano e accarezzandole la fronte. Se lei apriva gli occhi durante la notte, c'era sempre qualcuno al suo fianco, e così tornava a dormire tranquilla.
Una sera, si appisolò molto presto, e si svegliò dopo una sola ora. Sebastian era accanto a lei, e la fissava con uno sguardo così intenso da farla rabbrividire: nei suoi occhi leggeva rabbia, senso di colpa, sicurezza, consolazione, amore... e desiderio. Tanto desiderio. All'improvviso sentì lo stomaco in subbuglio, e desiderò averlo più vicino.
"Vieni qui accanto a me"
Lui si tolse la cintura con la spada, e delicatamente le si sdraiò a fianco; il cuore di Maria aumentò i battiti, e il respiro si fece improvvisamente corto. Erano faccia a faccia, con gli occhi incatenati; lentamente, la mano di Bash salì al suo viso, e le scostò una ciocca ribelle di capelli.
"Devi dormire, Maria" le disse dolcemente
"Non riesco... vieni più vicino"
Lui si avvicinò ancora di più a lei; le loro bocche erano distanti solo pochi centimetri, e Maria non resisteva più. Bash continuava a spostare lo sguardo dalle sue labbra al suo viso, guardandola come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto.
"Baciami" sussurrò lui, senza resisterle oltre. Lei si slanciò in avanti, poggiando le labbra sulle sue. Fu un bacio dolce, delicato, che trasmise tutto l'amore che lui provava. Lei sorrise sulle sue labbra, poi poggiò la testa sul suo petto, stringendosi a lui come fosse la sua ancora di salvezza. Bash le passò un braccio attorno alle spalle e la avvicinò ancora di più, accarezzandole la schiena.
"Oh, Maria..." sussurrò, continuando ad accarezzarla "Mi mandi fuori di testa"
Lei arrossì nel buio, chiudendo gli occhi. Fra le braccia di Bash si sentiva incredibilmente protetta, felice, amata; completa. Era la sua metà, quello che faceva uscire la parte migliore di lei, che era in grado di tenerle testa e di amarla incondizionatamente. Mentre il sonno la stava già portando nel mondo dei sogni, sussurrò piano, pensando che lui non la sentisse:
"Ti amo..."
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Il coraggio di una scelta || Mash
AcakQuesta è una storia tratta dalla serie TV "Reign". Ha come protagonista Maria Stuarda, regina di Scozia, promessa sposa dall'età di sei anni a Francesco di Valois, delfino di Francia. La ragazza viene cresciuta in convento, mentre l'erede al trono c...