Francesco partì senza salutare, e quando Maria corse giù in vestaglia lui era già lontano, formando un puntino stanziato all'orizzonte. Voleva essere forte, per non mostrare quanto in realtà fosse distrutta, ma in quel momento le sue difese erano definitivamente cadute:
"Addio Francesco" sussurrò al vento, mentre una lacrima solitaria le rigò la guancia.
"Vostra grazia, in qualità di reggente sarete voi ad occuparvi dei problemi del nostro popolo" disse Lord Hugo, inchinandosi a Bash. Erano quasi le dieci della mattina, e quest'ultimo era vestito di tutto punto, seduto sul trono ma palesemente annoiato.
Si voltò guardando Alec, la sua guardia del corpo personale, inviatagli da sua madre: diventando reggente, i suoi nemici erano notevolmente aumentati, e non si fidava delle guardie reali, corrotte e facilmente orchestrabili da Caterina.
Si fecero avanti due contadini, parlando della loro disputa; Maria era situata al lato della sala, e guardava Bash con aria scocciata.
"Vostra grazia, il vostro verdetto?" gli chiese lord Hugo in quel momento
"Come?" disse lui, tornando alla realtà.
"Ehm... Il verdetto riguardo alla disputa. Questo signore vuole chiedere indietro le sue ovaiole, perché la capra che gli è stata data in cambio non produce latte da mesi. Qual'è la vostra decisione?"
Lui si sforzò di non alzare gli occhi al cielo: quindi i problemi che un re doveva risolvere erano quelli riguardanti capre e galline? I problemi gravi erano la pace, le rivolte, l'ampliamento dei confini...
"D'accordo" sospirò, tentando di trovare una soluzione "Allora, restituite la capra al proprietario iniziale, e che egli restituirà la metà delle ovaiole date. Se entro un mese la capra non produrrà latte, anche l'altra metà delle ovaiole verrà restituita"
I nobili e i presenti si guardarono annuendo: era un buon compromesso, e lord Hugo si inchinò in segno di rispetto. Il contadino della capra non era molto contento, ma non fece storie.
"Il prossimo!"
Si fece avanti una donna anziana, vestita di stracci; aveva il volto rugoso e gli occhi gentili, a Maria fece subito compassione.
"Come posso aiutarvi signora?" sorrise Bash, cordialmente. A Maria si sciolse il cuore vedendo con quale tenerezza la guardava:
"Ecco, io... Non sono venuta qui per un motivo economico, ma volevo soltanto ringraziarvi di persona. Siete un uomo meraviglioso e sarete un grande re"
Si stava avvicinando lentamente, e la guardia di Sebastian restò in allerta.
"Permettetemi di... Di dimostrarvi la mia gratitudine..."
Bash vide spuntare dalla sua manica un coltello, ma era troppo tardi; poi, sentì un tonfo, e vide Alec che teneva ferma la donna, ancorata al terreno.
"Voleva uccidervi!!" gridò, ansimando per lo sforzo. Maria aveva la bocca spalancata, il respiro mozzato: aveva appena rischiato di perdere Bash per sempre.
"BASH! Stai bene?!" corse da lui, prendendogli il volto fra le mani; lui le strinse con le sue:
"Sto bene, Maria. Alec è intervenuto prima che fosse tardi"
Egli fece un breve cenno, e le guardie scortarono la vecchia signora nelle segrete:
"Voi non sarete mai re! Siete un bastardo, la corona di Francia non cambierà le cose!!" urlò quella, dimenandosi come una forsennata.
Maria si strinse a Bash, inspirando il suo profumo.
"Mi dispiace tanto..."
"Shhhhh, non dire così" sussurrò lui appoggiandole il mento sulla testa "Va tutto bene, stiamo bene. È questo ciò che conta"
Lord Hugo aveva uno sguardo strano: sembrava quasi... Contrariato, forse deluso; e se...
"Bash" disse d'un tratto "credo di sapere chi è il responsabile di questo attentato"Caterina stava guardando fuori dalla finestra quando vide Maria arrivare come una furia:
"Vi siete spinta così oltre? Un attentato alla corona?! Dico io, siete impazzita per caso??!!!"
"Non capisco di cosa stai parlando" ribatté lei, del tutto indifferente
"Hanno tentato di uccidere Bash, Caterina"
"Davvero?! Ed è ferito? Sta bene?"
"Ho detto -tentato-, infatti Alec gli ha salvato la vita. Caterina dovete smetterla, ormai avete perso; e quando avrò le prove del vostro coinvolgimento" si interruppe, aggrappandosi alle sbarre "Enrico vorrà la vostra testa"
La lasciò, sperando di essere riuscita a spaventarla abbastanza da farla rinunciare a qualunque cosa avesse in mente; ma Caterina era una de Medici, e per giunta la regina di Francia. Non si sarebbe arresa tanto facilmente, e Maria lo sapeva benissimo.
"Non fate entrare nessuno se non sotto mio ordine" intimò alle guardie, che annuirono inchinandosi.Il giorno seguente, Caterina sentì la serratura della sua cella scattare, e ciò che vide la rassicurò tanto: era Lord Hugo, la sua fedele spia.
"Lord Hugo! Che piacere!" disse felice, andandogli incontro. Poi, quando le guardie uscirono, cambiò atteggiamento:
"Dove siete stato, vi aspettavo ieri! Pensavo foste stato scoperto!"
"Mi rincresce essere in ritardo, ma non avevo alternative. Temo che sospettino di me, sono sorvegliato in ogni istante praticamente"
"Lo so. L'attentato è andato male a quanto so, e questo ci ha fregati. Maria già sospetta di me, e se troverà le prove Enrico mi farà giustiziare davanti ai miei figli"
"Non troverà nessuna prova, potete starne certa" disse Hugo, rassicurandola "Me ne occuperò io stesso. E vi farò uscire il prima possibile"Maria andò immediatamente da Sebastian e gli raccontò dei suoi sospetti riguardo al suo attentato:
"Sì, decisamente sarebbe nel suo stile... Però non voglio che tu vada là sotto da sola, Caterina in questo momento è capace di tutto, e non voglio che ti accada qualcosa. D'accordo?"
"D'accordo, ma... mi ha fatto una strana domanda prima: mi ha chiesto se fossi rimasto ferito, e io sono sicura che lei puntasse ad ucciderti più che a ferirti, mi chiedo che cosa..."
"Forse posso rispondere io, maestà" disse Alec, entrando: aveva la mano fasciata, il volto corrucciato "Quando ho fermato quella donna sono rimasto leggermente ferito: la lama mi ha fatto un taglio superficiale, ma si è aggravato sempre di più. Date un'occhiata"
Delicatamente, Maria lo aiutò a togliere la benda, e sobbalzò: il taglio era piccolo, ma la pelle si era inspiegabilmente gonfiata a dismisura, e si era tinta di viola.
"Veleno..." sibilò arrabbiata "Ecco perché me l'ha chiesto, anche solo con una piccola ferita nel punto giusto avrebbe raggiunto il suo scopo! Ahh, quella vipera. Vi sentite bene, Alec?"
"Oh sisi, non preoccupatevi. Nostradamus mi ha visitato poco fa, sono fuori pericolo" la rassicurò, ringraziandola per la sua premura.
Bash la guardava, preoccupato:
"Con la regina madre ancora così influente non saremo mai al sicuro, Maria"
"È vero, ma i nostri nemici sono aumentati comunque a dismisura, e dobbiamo dimostrargli che siamo dei sovrani giusti e leali. Che tu, il figlio bastardo del re, sia il degno erede di Enrico, voglio..." fece una pausa, sorridendogli "Voglio che la gente di conosca e ti veda come ti vedo io. Un guerriero, un uomo, un re"
"Io... Io non credo che tu veda il vero, Maria..."
"No, vostra grazia" si intromise Alec "sono la vostra guardia del corpo da abbastanza tempo per aver capito che non c'è uomo migliore che io potessi servire. Siete leale, giusto, compassionevole e gentile; lo capirà anche il popolo di Francia, statene certo"
Sebastian appoggiò una mano sulla spalla della sua guardia, guardandolo con gratitudine; poi i suoi occhi su spostarono sulla bellissima donna di cui si era innamorato. E sorrise, prendendola per mano:
"La tua fiducia mi riempie il cuore di tenacia e speranza, mia regina. Se sarai al mio fianco, non potrà mai accadere nulla"Allora non poteva saperlo, ma molto presto il figlio bastardo del re si sarebbe rimangiato con amarezza quelle parole ingenue e speranzose.
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Il coraggio di una scelta || Mash
RandomQuesta è una storia tratta dalla serie TV "Reign". Ha come protagonista Maria Stuarda, regina di Scozia, promessa sposa dall'età di sei anni a Francesco di Valois, delfino di Francia. La ragazza viene cresciuta in convento, mentre l'erede al trono c...