CAPITOLO 4

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Colin socchiuse la porta: aveva gli occhi sbarrati, sudava freddo, ma Maria non era in grado di tenere lo sguardo fisso a lungo. Provò a gridare, ma non uscì suono dalla sua gola. Colin si avvicinò, e cominciò a slacciarsi la cintura, mettendosi sopra di lei; Maria sentì la paura attanagliarle le viscere, e sentì le lacrime di panico scorrerle sulle guance.

"Vi prego..." sussurrò, la voce flebile e stanca "Fermatevi, Colin..."

Colin sembrò non sentirla; con le mani tremanti cominciò ad abbassarsi i pantaloni, mentre cercava di non guardarla negli occhi. 

"Guardie.. guardie" sentì che la voce pian piano le stava tornando, e continuò a sforzarsi. Tentò di farlo cadere a terra, ma le sue membra sembravano prive di forza. 

"Mi dispiace, Maria... neanche Lola me lo perdonerà mai. Ma l'ha minacciata, ha minacciato la mia famiglia! Non potevo rifiutare! Vi prego, non gridate, e non opponete resistenza, vi imploro"

Cominciò ad alzarle la veste, e Maria vide il terrore dentro i suoi occhi; era troppo.

Sentì la forza ribollirle nelle vene, e urlò con tutta la voce che aveva:

"GUARDIE!! GUARDIE!" 

Bastò l'attimo di esitazione di Colin per farla agire; con uno sforzo sovrumano, tirò via la sua gamba, facendolo cadere; e lei gridò, gridò con tutto il fiato che aveva in gola. Colin si affrettò ad andarle addosso per farla tacere, ma venne fermato da due braccia armate: le guardie. 

"Mi dispiace, Maria, mi dispiace così tanto! Non avevo scelta!!!" urlò lui disperato mentre lo portavano nelle segrete. Lei era sbigottita, e non riusciva a dire una parola; vide le sue amiche venirle accanto per confortarla, ma era come se vedesse tutto da lontano. Aveva creduto che alla corte francese sarebbe stata al sicuro, e le era appena stata data la prova del contrario: ancora pochi istanti e sarebbe stata violentata. Poi vide entrare anche la regina, con la faccia sconvolta e preoccupata; si fece stringere le mani riconoscente, e vide che lo sguardo della regina indugiava sul boccale di vino ancora pieno, con un'ombra di disappunto sugli occhi. E cominciò a sospettare di Caterina de Medici. 

Il mattino seguente era ancra sospettosa, e man mano che ci pensava, i suoi sospetti le sembravano sempre più probabili: Colin aveva tentato di violarla, ma per quale motivo? E perché Caterina era contro di lei, se il matrimonio con Francesco avrebbe giovato alla Francia e allargato i suoi domini? Che non volesse l'ampliamento della potenza francese? No, no, impossibile, l'alleanza con la Scozia sarebbe stata fondamentale anche per conquistare l'Inghilterra magari. Allora perché?

La vide confabulare con il medico, Nostradamus, che Kenna aveva definito "un armadio a quattro ante" per via della sua statura; sorrise al pensiero, e tentò di capire che cosa si stessero dicendo. 

"Posso?" chiese Francesco, stupendo Maria, indicando la sedia vuota accanto a lei

"Prego" rispose lei, tentando di suonare distaccata.

"Come state?"

<ADESSO mi rivolgete attenzioni?> pensò indispettita, però disse "Bene, grazie; immagino vi stiate riferendo alla faccenda di ieri sera"

"Mi dispiace molto, Maria, avremmo dovuto prevenire una cosa simile" le prese la mano, e lei sussultò; ma la stretta della sua mano era calda e piacevole, e si ritrovò a sorridere

"Non vi preoccupate, adesso sto bene. Avete interrogato Colin?"

"Sì, ma non è stato in grado di rivelarci affermazioni utili; l'unica cosa che continuava a gridare era che era stato costretto, che l'aveva fatto per la sua famiglia. Ora è chiuso in cella, ma sospetto che mio padre voglia giustiziarlo quanto prima, per alto tradimento"

Il coraggio di una scelta || MashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora