CAPITOLO 22

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"PRESTO! LA REGINA È NELLE SEGRETE! FATE PRESTO!!"
Le guardie avevano dato l'allarme immediatamente, e Nostradamus, accorso subito, si trovò davanti ad uno spettacolo raccapricciante. La regina aveva una corda stretta al collo, e penzolava dal soffitto, impiccata. Avvicinandosi, scoprì con sollievo che respirava ancora, quasi un flebile sussurro che si andava disperdendo.
Le guardie la tirarono giù e la depositarono sul letto.

"Fatemi strada! Va medicata subito" . Prese la regina madre delicatamente fra le braccia e la portò fino ai suoi appartenenti, o per meglio dire, il suo laboratorio. Si tirò su le maniche, e prese una piccola fiala: il liquido caldo e roseo all'interno scivolò dolcemente nella bocca della regina. Qualche secondo dopo, lei aprì gli occhi di scatto:
"Bentornata" borbottò, per nulla sorpreso.

Lei lo guardò, lanciandogli uno sguardo glaciale:
"Risparmiatemi le cortesie, sciocco alchimista. Non c'era proprio altro modo? Vi avevo chiesto di aiutarmi"

"E così ho fatto. Siete qui, viva e vegeta"

"Per miracolo. Ahi" si tolse il piccolo gancio da dietro il collo, massaggiandoselo lentamente "Il gancio avrebbe potuto non reggere il mio peso, oppure l-la corda avrebbe potuto strangolarmi sul serio, accidenti"
Lui nascose un sorriso sotto i baffi, pensando che forse non sarebbe stato un errore così grave.  Poi la aiutò ad alzarsi, e le diede da bere e da mangiare, affinché recuperasse le forze.

"Nessuno dovrà sapere che io sono coinvolto, Caterina"

"Un patto è un patto, Nostradamus: sarai ricompensato per i tuoi servigi alla corona, e nessuno saprà del tuo coinvolgimento nella mia fuga. La menzogna del mio tentato suicidio non reggerà a lungo, presto comincerà a girare la voce che io sia in perfetta salute."
"Che cosa intendete fare?" chiese lui, con un brutto presentimento.

"Non è ovvio?" sorrise; un sorriso che gli fece accapponare la pelle, temendo il peggio "Andrò a porgere i miei omaggi alla.futura sovrana di Francia."

Maria andò dal medico di corte non appena venne a sapere di quanto era successo; e rimase decisamente seccata quando non ottenne le risposte che cercava. Sì, la regina si stava riprendendo, no non si sapeva come fosse successo, e non riportava ferite gravi. 

"Ma come è successo? Ha tentato di suicidarsi, Nostradamus, spero che le abbia dato dei tranquillanti, o che quantomeno le abbia rivelato il perché!" fece una pausa, guardandolo con durezza "Se verrò a scoprire che mi avete nascosto qualcosa... ve ne farò pentire. Molto amaramente"

Sebastian stava discutendo insieme ad Alec e alle sue guardie: c'era un insolito calo nella presenza di cacciagione nella foresta, e temevano che fosse un problema più serio del previsto. Quando lui vide arrivare la sua ormai fidanzata, li congedò e le andò incontro:

"Wowo, quello sguardo non mi è nuovo... chi ti ha fatta arrabbiare?"
Lei sbuffò, inspirando il buonissimo profumo del suo uomo:

"Nostradamus. Non mi ha fornito alcuna risposta utile, e non riesco a capire come mai; ho paura che il suicidio di Caterina non sia ciò che sembra.."
"Hey, rilassati Maria. Sventare tradimenti e crimini è compito della guardia reale, tu devi stare tranquilla e non pensare a lei" lei sforzò un sorriso, annuendo piano. "Sai che facciamo? Andiamo a cavallo, solo io e te, ti va?"
Maria sorrise sul serio, stavolta, e le si illuminarono gli occhi:

"Mio eroe"

Lui le prese il mento fra le dita, e si chinò dolcemente a posare le labbra sulle sue: la bocca di Bash sapeva di menta, di aria fresca, di foresta, era calda e accogliente. Ma era anche esigente, focoso, estremamente passionale, e Maria voleva più di ogni altra cosa bruciare insieme a lui. Interruppe il contatto, lasciandolo insoddisfatto; la sua espressione sorpresa e delusa la fece scoppiare a ridere.

"Ci vediamo alle stalle"

"Ti aspetterò lì"

La guardò finché non scomparve dietro la porta, con la massa di capelli neri che le scendevano delicatamente sopra la schiena. 

<Dio> pensò, sorridendo <E' sempre più bella>

Chiamò Alec e gli disse del loro programma pomeridiano, e gli chiese di affidare tutti gli incarichi di corte a Hugo in sua assenza; poi corse a preparare i cavalli nelle stalle. 

Passarono il pomeriggio nella loro radura, soli, insieme. La pace che trasmetteva quel luogo era davvero incomparabile: si sentiva il cinguettio degli uccelli, gli alberi formavano una sorta di mura di cinta verdi e forti, il tutto accompagnato dal rumore del torrente, che scorreva limpido e sereno, libero da ogni regola. Si trattennero fuori fino a sera, fino a quando non comparve la prima stella all'orizzonte:

"Guarda" gliela indicò, stringendola a sé "Mia madre mi diceva sempre che, se mi fosse successo qualcosa, mi sarebbe bastato guardare quella stella e sarebbe andato tutto bene; la forza necessaria me l'avrebbe data la stella e mi avrebbe protetto, sempre."

"Che cosa, dolce" gli accarezzò il viso, osservando il suo sguardo felice e nostalgico al tempo stesso "E tu la guardi sempre?"
"Ogni sera. Adesso voglio farti una promessa" le si parò davanti, sorridendo intimidito "Quando sarai in difficoltà e io non sarò accanto a te... guarda quella stella, Maria. Guardala, e io ti prometto che, dovunque mi trovi, ti proteggerò, e ti guarderò da lassù. Sarò sempre con te, Maria"

Nessuno le aveva mai trasmesso tanto con poche parole. Potevano sembrare una banalità, ma per lei erano importantissimi: non aveva mai avuto tanti affetti, legati alla sua infanzia non c'erano ricordi felici, e adesso aveva quello che aveva sognato di trovare da una vita. L'amore.

Intrecciò le dita alle sue, mentre le lacrime cominciavano a pungerle le guance. Chiuse gli occhi, assaporando al massimo quel momento magico, interamente loro; il calore che lui le trasmetteva parve scioglierle le viscere, e un senso di tranquillità e pace le riempì i polmoni.

"Bash, tu sei stato il mio punto di riferimento fin dal primo istante in cui sono arrivata a corte. Il giorno del mio arrivo ero nervosa, spaventata, soprattutto dal mo futuro incerto; e credevo di non farcela. Poi ho visto te; e sapevo che sarebbe andato tutto bene"

Lui si limitò a sorriderle e ad asciugarle le guance con i pollici delle lacrime che Maria non si era accorta di aver versato; e rimasero abbracciati, negli ultimi minuti prima di essere costretti a tornare al castello.

Maria si recò nelle sue stanze felicissima, la testa ancora fra le nuvole; sentiva di non toccare il terreno, sembrava volare, leggera come una piuma. Chiamò le sue serve e si fece preparare un bagno prima di scendere a cena: portarono una bella vasca, e ci versarono acqua con oli profumati e sali minerali, per esfoliare la pelle e renderla morbida e setosa. La schiuma dei saponi cominciò a coprire tutta la superficie, scoppiettando allegramente. Maria congedò allora le serve, e si spogliò, entrando lentamente nella vasca. L'acqua calda le diede i brividi, e il vapore le arrivò in faccia, rilassandola all'istante. Si raccolse i capelli in un morbido chignon, e si sdraiò, lasciandosi sfuggire un sospiro di sollievo; chiuse gli occhi, annebbiata dal terpore dei sali e dell'aria calda, mentre la schiuma le copriva il corpo.
D'un tratto sentì la porta spalancarsi, e si voltò di scatto:
"Che cosa ci fate voi qui? Dovreste essere moribonda" il tono era gelido e composto, ma dentro di sé Maria tremava.
"Oh, mia cara" disse la regina, sorridendo maleficamente "Pensi che basti una corda per levarmi di torno?"
Era in piedi, impeccabile come sempre, perfettamente ristabilita e in salute; Maria non se ne stupì più di tanto.
"Come avete fatto ad arrivare qui? Dove sono le mie guardie?!"
"Le ho mandate a fare... Un riposino. Non preoccuparti di loro; adesso faremo una bella chiacchierata"
Prima che Maria potesse aprire la bocca per chiamare aiuto la regina era già dietro di lei, che le puntava un coltello alla gola:
"Non. Gridare." sibilò, tenendo salda la lama. Tirò fuori da una tasca del vestito una piccola fiala, e Maria trattenne il respiro: aveva già capito di cosa si trattava. La regina versò il liquido bluastro nell' acqua della vasca, che cominciò a schiumare e a fare bolle acide.
"Veleno" sussurrò Maria "Caterina, non guadagnerete nulla con la mia morte, presto verranno comunque a prendere voi, e Bash vi farà impiccare"
"Nessuno mi prenderà, Maria. Perché io sarò morta, e ti trascinerò nell'abisso con me, fosse l'ultima cosa che faccio".

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