CAPITOLO 25

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"Ti sta d'incanto!" esclamò Kenna, eccitata. Lei, Lola e Greer stavano vestendo e preparando Pearl, sotto lo sguardo attento di Maria. La cugina di Bash era a disagio, e non aveva aperto bocca:

"Ti senti bene?" chiese Maria, premurosa.

"Siete stata troppo gentile con me, non smetterò mai di ringraziarvi"

Aveva la fronte imperlata di sudore, e la regina di Scozia si affrettò a prendere un panno bagnato e a tamponarla delicatamente. Quando la stoffa fredda entrò a contatto con la pelle bollente di Pearl, lei sussultò, abbassando lo sguardo. Maria si agitò:
"Preferisci che lo faccia Kenna? Lo so, è molto più pratica di me, e.."

"Nonono, mi dispiace, non era questo che intendevo... Io non sono abituata a ricevere tutte queste attenzioni, e voi... Non avrei mai immaginato che una regina mi avrebbe tolto il sudore dalla fronte come se la sovrana fossi io" sorrise, imbarazzata.

"Fai parte della famiglia, Pearl. E la corte di Francia aiuta i bisognosi. Non devi ringraziarmi, leggo la gratitudine che provi nei tuoi occhi"

La vestirono con un abito blu all'ultima moda, pieno di pizzetti e strass. La truccarono, arrossandole le guance e agghindandola con collane e braccialetti; le misero una parrucca bionda per camuffare i suoi ribelli capelli castani, e, quando si guardò allo specchio, si lasciò sfuggire un'espressione di sorpresa.

"Wow, accidenti... nemmeno io mi riconoscerei" si voltò verso le dame con gli occhi pieni di lacrime, lo sguardo colmo di gratitudine "Grazie, non so come ringraziarvi, avete fatto... tantissimo per me"

Maria, attenta a non premerle sul pancione, la abbracciò. Poi vide arrivare Alec, e prese i loro mantelli:

"D'accordo, la carrozza ci aspetta"

Maria coprì il volto della ragazza con il cappuccio del mantello, e si assicurò di avere Alec che le coprisse le spalle. Senza destare sospetti, riuscirono ad uscire dal castello: era quasi mezzogiorno, e il calore del sole le trapassò la pelle come una lama incandescente. Per un instante, chiuse gli occhi, inspirando il profumo di primavera che arrivava da oriente; mancavano poche settimane alla primavera, e Maria era certa che sarebbe stato un periodo indimenticabile. Sentì Pearl gemere, e si affrettò ad entrare nella carrozza reale, che le attendeva a pochi passi dai cancelli. Prima di poter entrare, vennero fermati da una guardia:

"Alt! Chi è questa donna?" 

Maria tentò di calmare il suo cuore impazzito, e a dominare l'impulso di tremare:

"E' una mia dama, e la sto accompagnando dalla sua famiglia"

Lui parve sospettoso, e Maria temette che lui avesse colto la sfumatura di incertezza nella sua voce; infatti disse:

"E' insolito che una regina accompagni la sua dama se è quest'ultima a dover lasciare la corte per questioni familiari"

La regina di Scozia capì che doveva usare il pugno di ferro, o sarebbe caduta nel tranello dei dubbi; la lancia della guardia sembrava terribilmente appuntita e minacciosa:

"Io sono la regina di Scozia" tuonò imperiosa "E questi sono i miei ordini! Alec, la guardia personale del re, ci scorterà a destinazione, e faremo ritorno quanto prima. Delle mie azioni non devo rendere conto a nessuno"

La guardia non si mosse, ma lei vide balenare nei suoi occhi un'ombra di paura e rispetto; si inchinò, scusandosi per l'impertinenza, e le lasciò andare. Maria fece sedere Pearl, esalando un sospiro di sollievo, riprendendo a respirare regolarmente. Sentì la ragazza accanto a lei che ansimava, come se avesse corso, e si affrettò a toglierle il cappuccio dal viso e a tamponarle la fronte con un fazzoletto.

Il coraggio di una scelta || MashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora