🔹 Capitolo Tre

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Con Can, finalmente stavamo creando la giusta sintonia, che ci avrebbe aiutato successivamente sul set

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Con Can, finalmente stavamo creando la giusta sintonia, che ci avrebbe aiutato successivamente sul set.
<Perché quella faccia? Anche i tuoi si sono separati? > ribatté, dopo aver visto il mio sguardo mentre mi parlava della sua famiglia, dei suoi genitori e delle sue nonne che l'avevano cresciuto con amore.
<Evet... Avevo sette anni Can, quando i miei hanno divorziato... E successivamente, insieme a mia madre ci siamo trasferite a Istanbul > dissi a fatica.

In quel momento nemmeno mi riconobbi.
Non parlavo a nessuno del mio privato e sentii che Can, anche se in pochissime ore, non faceva parte del" Nessuno".

Con lui trovai un'ottima spalla di conforto.
Sarà che anche lui aveva i genitori separati e quindi, riusciva a capirmi.

<Mi dispiace Dem... Posso chiamarti così? > sorrise e si evidenziarono le fossette.

Le avevo notate solo in quel momento, ma le trovai davvero deliziose.

<Tranquillo... Mi chiamano così praticamente tutti > sorrisi anch'io e intanto, mi perdevo nei suoi meravigliosi occhi
<Tu sei figlia unica? > chiese poi
<Yok. Sono la più piccola di tre figli: ho un fratello e una sorella>
<Ah che bello... Io sono figlio unico>
<Hai compensato in tutto però. Insomma, da quello che ho saputo sei un uomo dalle mille sfaccettature. >

"Davvero l'ho detto? Forse devo smettere di bere" pensai fra me e me

<Ti sei informata su di me allora... Potevi chiedermelo di persona > disse sorridendo, dandomi una pacca sulla spalla

Quella mano su di me, già aveva un effetto pazzesco

<Allora... Ti dico quello che ho appreso e mi dici se è giusto! > dissi, sentendomi una alunna all'interrogazione
<Ti ascolto >
<Hai frequentato liceo italiano per cinque ann i- annuisce - ti sei laureato in Giurisprudenza e successivamente hai cominciato a lavorare come praticante procuratore. Dopo sei mesi, fortunatamente, hai scelto di dedicarti alla tua passione, esclusivamente>
<Ovvero? > disse, sorridendo
<Fare l'attore >
<Brava Dem - mi dedicò persino un applauso - hai una buona memoria. Hai detto tutto correttamente. Mi hai stupito, sono sincero> intanto riempii nuovamente i nostri bicchieri
<Ho semplicemente detto alcune cose, non ho fatto nulla di che - presi il mio bicchiere pieno e cominciai a bere - Sai Can... Ho letto il copione > dissi con sorriso
<Non mi dire... Anch'io ho letto gran parte e lo trovo pazzesco >

Chissà cosa aveva pensato quando leggeva.
Io già sentivo palpitazioni pensandomi sul set con lui.

<Dovrò imparare ad essere infantile... > risi
<Ma non dovrai imparare ad essere maldestra. Fidati di me, ci riuscirai alla grande > disse ridendo.

Cominciò persino a prendersi gioco di me.

<Solo perché ti ho graffiato la macchina pensi sia maldestra? >
<Lo scoprirò col tempo... > disse alzando il bicchiere e cominciare a bere
<Hai notato che nel copione molto spesso c'è scritto che possiamo improvvisare volendo? > dissi poi
<Si ho visto... Ho già lavorato con Çagri e la cosa bella che lascia carta bianca ai protagonisti. Infatti leggendo mi sono venute tante belle idee > disse facendo l'occhiolino e il calore cominciò a salire
<Che tipo di cose? >
<Le scoprirai poi >
<Mi preoccupi Can >
<Nulla da preoccuparsi... Andremo alla grande > disse alzando il bicchiere e mandare tutto giù il liquido all'interno.
<Can? > sentimmo una voce e guardai negli occhi Can.

Dietro di lui c'era una bellissima ragazza.

Alta, snella, capelli lunghissimi e sopratutto, super truccata.

<Ozgu? > disse lui, voltandosi un attimo
<Posso mio caro Can? > disse lei, sedendosi

Cosa chiese a fare?
Si era già seduta

<Can... - presi il telefono - io devo andare. Si è fatto tardi > dissi e procurai un sorriso di soddisfazione sul volto della ragazza
<Sicura di riuscire a guidare Dem? >
<Sicura... Non ho bevuto poi molto >
<Stai andando via solo perché sono arrivata io? > mi provocò, la bella ragazza
<Yok. Sono davvero stanca. Lo avevo già detto a Can appena arrivata > risposi agguerrita
<Vai Dem... Tranquilla > disse Can, alzandosi e avvicinarsi a me
<Allora ci vediamo > dissi imbarazzata, sotto lo sguardo di Ozgu
<Ti accompagno alla macchina > si propose Can e annuii

Non appena usciti dal locale, mi fermó dal braccio.
<Dem, puoi darmi il tuo numero? > disse e annuii

Che mi stava succedendo?
Sembrava che la lingua si fosse bloccata
Dettai il numero e lo salvò nella sua rubrica.

<Mi dispiace per la sua intrusione. Non sapevo nemmeno sarebbe venuta >
<Tranquillo. Non mi devi nessuna spiegazione > gli cennai un sorriso
<Lei è la mia ex ragazza >
<Biliyorum. Nel senso, ho immaginato per come si è posta >
<Ci siamo lasciati di recente ma a quanto pare, non si è arresa >
<Can davvero... Non devi spiegarmi nulla >
<Sono sincero... Perché appena arrivata sei voluta andare via allora? >

Che tipo di domande erano?
Di certo non potevo rimanere fra loro.
Mi sentii la terza incomodo.

<Sono stanca. Tutto qui. A presto e grazie per la serata> dissi e mi incamminai verso la macchina.

Entrai e tirai un respiro di sollievo.
Che mi stava succedendo?

Scossi la testa e mi misi in marcia.
Tempo di arrivare a casa, che mi spogliai e mi sedetti sul letto.

Presi il telefono e trovai la chiamata di Can e salvai il suo numero.
Poi digitai il numero di Neslihan e sentii chiasso, non appena aprì la chiamata

<Dem? Dove sei? > continuava a dire.
Evidentemente non sentiva nemmeno la mia voce
<Mi senti Nesli? Sono a casa! > dissi urlando
<Non ti sento bene... Scrivimi > riuscii a sentire l'ultima parola e chiusi la chiamata.

Subito le scrissi.

Io: Sono appena rientrata. Serata inziata bene e finita male

Nesli: Come sei già a casa? Che è successo?

Io: Ad un certo punto si è presentata la sua ex

Nesli: Ops. Kaltak. Mi dispiace Dem

Io: Non dispiacerti. É Can Yaman! Cosa mi aspettavo?

Nesli: Non iniziare con le tue teorie. Poi non sai nemmeno perché lei è lì e se a lui ha fatto piacere

Io: Bilmiyorum. A dopo. Divertiti anche per me.

Uscii dalla chat e cercai su whatsapp il contatto di Can e aprii la chat.

Vidi l'ultimo accesso.
Erano ore che non ci andava.

Avevo una forza esterna che mi spingeva a scrivergli un qualsiasi cosa, pur di sentirlo.

E proprio come nei fumetti, in quel momento mi si accese la lampadina.

Cominciai a scrivergli.

Io: Scusa Can. Sono andata via senza salutare i tuoi amici. Puoi farlo tu per me?

Inviai il messaggio e poggiai il telefono sul comodino.
Mi sdraiai, aspettando la sua risposta.

Che non arrivò fin quando ero sveglia, dopo chi lo sà.

-Spazio Autrice -

Questo lo definisco un capitolo di passaggio.
Ma anche in questi capitoli si può capire tanto.
Dal prossimo ci saranno tante sorprese

Grazie a tutti.

Grazie per i commenti e le stelline ✨.

✰𝙵𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙳𝚊𝚕 𝚂𝚎𝚝 - + Audio Book Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora