🔹 Capitolo Trentuno

2.4K 193 57
                                    

Demet's pov

Andai avanti e dietro nel bagno, provando a cercare una soluzione.
Ma che soluzione poteva mai esserci?
Era rischioso tornare e quindi dovevo limitarmi ad una misera chiamata.

Scrissi a Burak, dicendogli dell'impossibilità di muovermi e rispose con un semplice "D'accordo".

Non mi piacque quella riposta.
Mi sentii ancora più in colpa.

Sentii bussare.

Vidi dalla serratura di chi si trattava e notai la coscia di Can.
La riconoscevo anche ad occhi chiusi.

<Bir saniye> dissi, asciugando le lacrime e guardami allo specchio
<Dem sono Can... Açık > (apri) disse, muovendo la maniglia verso il basso
<Bir dakika > continuai a dire

Non era forse una delle idee migliori farlo entrare.

<Açık. Ora. > insistette

Aprii e subito si intrufoló nel bagno, chiudendo nuovamente a chiave.

Non parlai.
Non parló.
Fece quella cosa che valeva oltre le tante parole.
Mi portò nelle sue braccia, stringendomi e lasciarmi tantissimi baci sul capo.

Le lacrime scendevano ancora più veloci sul mio viso.
Così liberatorie, senza rendermi conto che gli avevo bagnato la parte interessata della maglietta.

<Lo vedi che avevi bisogno di me? - continuó a stringermi - che avevi bisogno delle mie braccia? - mi alzò il viso - guardami Dem... Se vuoi andare ti porto io ad Istanbul > disse convinto, senza ripensamenti

Non potevo metterlo a rischio.
Non potevo mettere a rischio, entrambi.

<Hayır> mi limitai a dire
<Dem... A prescindere, non è colpa tua. Non è colpa tua se l'ha perso e non è colpa tua se non puoi andarci, tamam? Ti stai creando paranoie e non va bene >
<Lo so. Ma lei mi è stata sempre vicina e caso vuole, quando lei ha bisogno di me, io non ci sono mai >
<Ma è successo non per volere tuo >
<Lo so. Scusa... Sono solo moralmente giù  >
<E io lo so questo. Sono dove devo essere... Con te - mi baciò la guancia - per essere la tua forza > mi strinse
<Can... Io ti ringrazio per tutto quello che fai per me. Forse nemmeno merito tante attenzioni, visto come ti sto trattando, ma credo dovremmo uscire di qui >
<Puoi rilassarti un attimo? Tutti sono andati a fare una passeggiata nei dintorni, siamo soli, solo noi due >
<Quando ci vedranno assenti entrambi, cominceranno le loro paranoie >
<Chi se ne frega? Lasciamoli parlare. Tanto qualsiasi cosa faremo o diremo, loro parleranno di bene o di male. Pensaci un attimo... Noi dobbiamo avere paura di amarci, di farci vedere insieme mentre tutti quelli che giudicano che fanno? Che hanno fatto Dem? >

Le sue parole erano vere.
Ma noi non potevamo farlo scoprire.
In Turchia ci avrebbero massacrato i media.

Non mi andava.

Non dopo quello che era successo con Seckin.

Ogni giorno ne trovavo una.
Ogni giorno, un articolo diverso che mi guastava l'umore o le intere giornate.

<Noi dobbiamo essere cauti... Can, non dobbiamo far dubitare più nessuno. Con Çağri cosa hai fatto? >
<Ho negato. Per ora... >
<Che significa? >
<Gli ho detto che fra noi c'è una forte amicizia... Ma nulla di concreto perché siamo coinvolti gran parte dai nostri personaggi e quindi di non farsi film su di noi >
<Ma lui ha sentito il "ti amo" che ti ho detto >
<Lo so. Me l'ha detto... Gli ho risposto che erano prove>
<Anch'io ho detto così > sorrisi a malapena
<Dem, non è importante ora. Poi valuteremo bene la cosa, ma chi dovrebbe saperlo in primis é Ilker. Dopodiché può scoprirlo l'intero mondo>
<Hai ragione... Per Ilker ovviamente. L'intero mondo, no! Non lo scoprirà mai>

✰𝙵𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙳𝚊𝚕 𝚂𝚎𝚝 - + Audio Book Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora