🔹 Capitolo Ventinove

2.4K 193 52
                                    

Demet's pov

Mi alzai da terra con ancora il cuore a mille. Quel "Ti amo" soprattutto inaspettato, era qualcosa di magico.
Sembrai esser entrata nel mondo dei sogni e solo quando Çağri richiamò la mia attenzione al megafono, mi resi conto di esser rimasta imbambolata davanti a tutti loro
<Demet stai bene? > disse scherzosamente Anil
<Evet. Scusate ma quando sono sulla neve mi perdo... Mi porta indietro nel tempo > dissi.

Non era proprio una bugia, ma non potevo dirgli del "ti amo" di Can.

<Can dov'è? > dissi poi ad Anil
<A prendere un caffè. Kymia è stata tanto gentile da preparare caffè per tutti. Vieni andiamo > disse tirandomi dal braccio
<Anil aspetta. > dissi e si fermó
<Dimmi >
<Non è che ti piace Kymia per caso? Se si, Portala lontano da me, teşekkürler> dissi scherzosamente, ma lui percepii altro
<C'è qualcosa che non so? > incroció le braccia al petto
<Yok. Che dovresti mai sapere? >
<Perché vuoi che porti Kymia tanto lontano? L'unica idea che mi passa nella mentre sai qual'è? >
<Quale? >
<Ti piace, Can bay>
<Ne? Io e Can siamo buoni amici. Che ti passa nella mente? >
<Tamam. Voglio crederti > ruotó gli occhi al cielo

Riprendemmo la marcia e ci unimmo agli altri per prendere del buon caffè caldo.

Can mi teneva sott'occhio, senza farsene accorgere, mentre io puntai gli occhi su Kymia, che nonostante la temperatura fredda, aveva le gambe ricoperte da misere calze sottili, lasciano l'effetto vedo, non vedo.
<Allora, Sanem e Can, quando ci siete riprendiamo > disse Çağri
<Io ci sono > disse Can
<Io anche > dissi, porgendo la tazzina sul tavolino e infilarmi una caramella alla menta

Raggiungemmo con Çagri le motoslitte da neve e un ragazzo, ci stette a ribadire vari concetti prima di salirci su.
Sia io che Can sapevamo guidare quelle moto, ma era prassi ricordare le regole per non causare un incidente.

<Agite dolcemente sui comandi, senza pinzate al fulmicotone o movimenti troppo bruschi con il corpo. Guardate avanti il più possibile, cercando di prevenire ogni possibile pericolo. Occhio alle zone d'ombra, che possono nascondere un fondo ancora più scivoloso, e all'asfalto brillante, poco amichevole in termini di aderenza. > continuó a dire
<Ragazzi, non prolungate tanto. Ci basta un piccolo tratto per la scena > chiarì Çağri
<Ci conosci... Ci facciamo prendere dall'entusiasmo ogni volta > disse ridendo Can

Dopo averli convinti, salimmo su e ci passarono i caschi.

Ero troppo eccitata.

Avevo vinto tante gare con quelle motoslitte, ma in quel momento dovevo essere Sanem, la maldestra ragazza combina guai.

Io e Can eravamo uno di fianco all'altro.

Ci guardammo tutto il tempo, mentre aspettavamo l'ok di Çagri

<Dem> mi disse Can
<Dimmi >
<Non mi verrai addosso vero? >
<Yok. Sono la numero uno con le moto >
<Modesta direi >
<Can, farò la scema, visto che Sanem lo è, ma non ti verrò addosso. Stai tranquillo >
<Sei sicura di saper guidare? > ridacchiò
<Tranquillo. Lo avrei detto altrimenti > metto io finto broncio
<Tamam>
<Ragazzi! Accendete le moto... Al mio tre si parte > disse Çagri dalla sua postazione

Il mio cuore prese a battere all'impazzata.
Guidare davanti a tanti e soprattutto con le telecamera intorno, mi mise un pó d'ansia.

<Ciak... Azione > disse Çagri

Ovviamente avevamo gli auricolari collegati a Çagri, così potevamo sentirlo

Partimmo e scoppiai a ridere quando al volo, sorpassai Can.

✰𝙵𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙳𝚊𝚕 𝚂𝚎𝚝 - + Audio Book Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora