🔹 Capitolo Trentadue

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Demet's pov

Mi alzai per via dei raggi di sole che passavano dalla tenda bianca sottile.
Mi stropicciai gli occhi e notai che mancavano dieci minuti alla sveglia che avevo impostato.

Spensi la sveglia a quel punto e mi preparai.

In parte ero contenta, perché dopo la registrazione sarei tornata a casa.

Potevo finalmente vedere Neslihan.

Dopo aver finito scesi in cucina e trovai tutti a fare colazione.
Can compreso.

Salutai tutti in modo generale e mi sedetti di fianco ad Anil.

<Vuoi cara? > disse Anil, passandomi una brioche dal contenitore vicino a lui
<Yok... Grazie lo stesso > dissi e mi versai del caffè
<Dem, allora come stai? > chiese Çağri
<Sempre uguale. Ma tranquillo, sono carica per la scena. È il mio lavoro infondo > dissi mentre mandavo giù il caffè
<Can, nella scena che girerete ci sono io in chiamata con te, vero? > disse Kymia

Sempre che si metteva in mezzo.

<Evet. Mi chiami per informarmi di mia madre > disse con mezzo sorriso
<Ah Can bay. Quante cose ci siamo inventati per portarti da noi... Sopra ogni cosa scegli Sanem > disse ancora.

In quelle parole percepivo altro

<Devi rompere anche nel film. Uff > dissi scherzosamente
<Infatti non chiamo te ma Can. E poi sono Kymia... Quindi >
<Polen o Kymia per me è uguale. Vi vedo alla stessa maniera > dissi

Quella colazione stava andando per un brutto verso

<Non ve la prendete male se rido? > disse Çağri e Can sorrise con lui
<No. Noi scherziamo infatti >dissi
<Io no. Non scherzo Demet! Tu sei uguale a Sanem sai? > disse Kymia
<In cosa sarei uguale? >
<Non hai le palle! > disse alzandosi e uscire dalla cucina

<Ma l'avete sentita? > dissi nervosamente
<Ok Dem. Basta così > disse Can
<Conosco Kymia. É una testa calda! Ignorala Dem.. Piuttosto concentriamoci a lavorare > disse Çağri
<Tamam. Tanto sono sempre io quella che deve subire > dissi e uscii anch'io dallo chalet

Mi calmai un attimo e vidi uscire uno ad uno, pronti per le riprese.
Mi andai a cambiare e mettere di nuovo la tuta da neve e raggiunsi Çağri.

Aspettai Can e iniziammo la ripresa.
Percepivo freddezza e sicuramente non era colpa della neve.

<Ciak... Azione > disse Çağri e guardai attorno nel frattempo che Can mi raggiungesse, come da copione

<Non male eh? Panorama spettacolare. Ti piace? > disse Can, entrando nella scena
<Una meraviglia... È vero. Sembra quasi che il tempo si sia fermato. É tutto bianco, tutto ovattato dalla neve, splendido >
<Ti ho preso del cioccolato > disse e sorrisi
<Oh... Hai fatto mettere la panna > dico e comincio a bere

Ovviamente non c'era nessuna cioccolata all'interno.

Can mi osservava e conoscevo quello sguardo.

<Mi ricordo che da piccola prendevo la neve e ci mettevo la melassa e la mangiavo, peccato che ora non si possa più fare. La neve non è più buona come una volta, c'è troppo inquinamento ora. - Can non parlava - tutto apposto? > dissi e annuii

<Ferma > disse solo e si prestò a ripulirmi dalla cioccolata che non c'era, sul viso.

Aveva improvvisato.
Era un modo per toccarmi.

<Cos'ho? > dissi seguendo la sua improvvisazione
<Sei sporca- passó ancora il dito - di cioccolata > disse con voce profonda

Ci guardavamo profondamente.
I nostri occhi comunicavano senza bisogno della bocca.
Improvvisai anch'io, fingendo che anche lui avesse della cioccolata sulla barba e portai una mano sul suo mento

✰𝙵𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙳𝚊𝚕 𝚂𝚎𝚝 - + Audio Book Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora